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Un blog creato da SunnySmiling il 13/10/2006

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Percorsi, Cammini & Sentieri

 
 

IL TUO SORRISO

P. Neruda

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l' aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l' acqua che d' improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d' argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d' aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell' ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d' improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perchè il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d' autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell' isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l' aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perchè io ne morrei
.

 

...E ALTRI...

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Chiaro & Scuro

Post n°23 pubblicato il 19 Dicembre 2006 da SunnySmiling
Foto di SunnySmiling

Sempre stata bianca o nera.
Sempre accesa, sempre appassionata, sempre immersa nei vissuti fino al collo. Nel bene e nel male. Nel positivo e nel negativo. Nella sofferenza e nell'esaltazione.
Imparare ad apprezzare i grigi, a mitigare gli eccessi e' una sfida quotidiana, senza fine...

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Che gli eccessi del nero facciano male e' facile, intuitivo da comprendere . Estremamente piu' complesso capire quanto anche gli eccessi di bianco possano essere nocivi...

Per se'. E per gli altri...

Per se', perche' dai che ti dai che ti dai, prima o poi le risorse si esauriscono;
perche' le tue aspettative nei confronti degli altri possono essere altrettanto alte e non altrettanto appagate;
perche', se devi cadere, da piu' in alto cadi piu' male ti fai .

E per gli altri? Recuperando il filo di eventi trascorsi, mi pare oggi di poter dire questo: che se alla debita distanza tutta questa energia ammalia, sollecita, appaga, piu' da vicino essa consuma, sfibra, deteriora... Perche' riflette di se' cio' che si pensa di non possedere, perche' induce il confronto, la sfida, lo smacco, l'invidia... Perche' quella "positivita' spontanea e integrale" tu non ce l'hai...

PRESUNTA "positivita' spontanea e integrale", prego. Sia quella trasmessa che quella percepita.

Quella trasmessa: si ricordi che per legge fisica, ogni energia necessita di combustione, ogni combustione di adeguato combustibile. Mica e' davvero del tutto 'spontaneo' e 'immediato' questo scoppiettare! Mica e' sempre cosi' semplice trovare la forza per andare avanti con un sorriso, per godere delle piccole cose, per non lasciarsi scoraggiare, per raccogliere le sfide, per sperimentare nuove esperienze! Piu' volte ci vuole uno sforzo, una 'potente combustione' per riuscirci. Poi per carita', se di fondo non ci fosse la convinzione che serve a qualcosa, che e' bello, e che 'si puo' riuscire' in questa ricerca quotidiana, non ci si proverebbe neppure. Ma serve chiarire questa puntualizzazione: e' questa convinzione ad essere propria dell'individuo; la positivita' che essa genera e' una sua non scontata conseguenza.

Quella percepita: pare proprio che alla fine scatti una sorta di 'bias percettivo' per cui si scorge nella persona solo la sua positivita' senza riuscire a percepirne tutte le difficolta', i difetti, le mancanze, il buio, la tristezza, lo sconforto e il malessere...

Si crea cosi' un circolo vizioso e doloroso per entrambi:

per chi si sforza di essere positivo perche' le sue richieste di aiuto non vengono percepite,
perche' qualcosa che ritiene positivo di se' crea malessere le persone care, 
perche' si vede 'dipinto a meta' ' nel riflesso che gli altri gli rimandano, senza toni scuri - quei toni che esistono, che servono, che completano, che clamano spazio...

per chi gli sta attorno, perche' si sente inadeguato, perche' non riesce piu' a godere di quell'energia e si consuma in rilfessioni piu' o meno consapevoli su di se' e sugli altri.

Riporto al riflessione su di me.
Questa positivita' non la voglio certo cestinare, in se' e per se' non civ edo niente di negativo. Pero' qualche pennalata di grigio ci sara' pur modo di dargliela a questa casacca bianca, che troppe volte e' risultata cosi' stretta... no?

Forse avendo il coraggio di esternare in maniera un po' piu' convinta i propri toni scuri?... Perche' in realta' di coraggio ce ne vuole altrettanto per piangere, quanto per sorridere...

Santa pazienza: un'intera vita a cercare sfumature... almeno e' un lavoro variopinto ;)

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