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Post n°2453 pubblicato il 14 Dicembre 2017 da namy0000
“Chi ha ucciso i sogni dei giovani? Generazione “tiepida”. Stanno in famiglia, non si interessano di politica e religione. Già il titolo mi ha rattristato, non perché male espresso, ma perché (forse) vero. L’articolo partiva dalla prima pagina per riempirne una intera, all’interno di un quotidiano da qualche tempo più attento di altri a quanto si muove nel mondo giovanile sia laico che confessionale. Il titolo in questione: ‹‹No a politica e religione, per i giovani è l’era delle passioni tiepide››. L’articolo analizzava un sondaggio condotto dall’Osservatorio Demos-Coop. È stato l’aggettivo “tiepide” a colpirmi di più. Vivo da tutta la vita tra i giovani che se la sono bruciata, la giovinezza, alla ricerca di avventure, passioni, ribellioni, rischi mortali, suicidi e violenze bestiali. Me li trovo qui dopo aver fatto assurdità impensabili, affascinati da false ideologie, da desideri e da sogni folli. Esco dalla cascina dove vivo con questi “giovani sbagliati”, e mi accorgo che forse sono meno sbagliati degli altri milioni di giovani che sognano la giovinezza “mantenuta” fino a 50 anni, che vogliono l’indipendenza più stupida e meno giustificabile e che, quasi quarantenni, sperano di appoggiare le loro natiche su una poltrona ben remunerata e feriale, cioè che non coinvolga assolutamente il venerdì pomeriggio, il sabato, la domenica e i pre-ponti. L’Europa, i poveri, la politica, la religione, gli altri in generale esistono, è bene che esistano, purché non rompano più di tanto. Non riporto le percentuali. Spero mi crediate e che la tristezza colga anche voi in fondo al cuore. Già nella Bibbia, a Dio erano antipatici i tiepidi. Leggere adesso che diventano “generazione” mi fa dissentire. Pensate, per un attimo, la mia Cascina nel Parco Lambro. A pranzo tutti insieme (educatori, ragazzi, impiegati, specialisti), mano nella mano, diciamo il Padre Nostro. Ringraziamo Dio perché siamo amati e ci ama, ricordiamo chi non ha un pezzo di pane e, quello che è peggio, chi non ha nessuno che lo abbracci. Questi ragazzi sono considerati dalla gente i ragazzi di don Mazzi, quelli fuori di testa, quelli che hanno spacciato, ammazzato, rubato. Loro sperano di uscire presto e di riparare, di ritrovare i loro figli, di lavorare per guadagnarsi da vivere.
Ma vi debbo dire che, letto quello che ho letto e analizzato quello che sta accadendo giorno dopo giorno, spero e credo di più in “questi delinquenti redenti” che nei giovani normali, con il cervello elettronico e il cuore di ghiaccio” (Antonio Mazzi, FC n. 46 del 12 nov. 2017). |
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