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Post n°3405 pubblicato il 18 Settembre 2020 da namy0000
Tag: camioncino, carico, consulente, Crisi, macchina, mezzo, mezzo di trasporto, navi, solidarietà, supermercati, suv, zaino Emilio e il suo Steyr, portano aiuti in cambio di sorrisi Questa è la storia di un uomo, una macchina e uno zaino di sorrisi. L’uomo si chiama Emilio, genovese, consulente aziendale, temperamento concreto e propositivo. La macchina è uno Steyr Puch Haflinger del 1974, un curioso mezzo di trasporto piuttosto spartano, 2 cilindri molto rumorosi, un generosissimo spazio di carico pur nelle dimensioni ridotte, la testardaggine di chi vuole arrivare proprio là, in quel vicolo dove il Suv si ferma e a quelle case sulle colline dove le strade diventano creuze: in buona sostanza ovunque ci sia bisogno di portare un aiuto alimentare. Il tema dell’impegno di Emilio è proprio questo: il bisogno alimentare che si è esteso con la crisi del Covid-19, anche a Genova. ‹‹Come Caritas diocesana abbiamo fino ad ora sostenuto questo bisogno con oltre 60.000 euro, grazie a quanto pervenuto tramite Caritas Italiana e da singoli donatori. Anche alcune grandi realtà private, un’importante catena di supermercati genovesi e una compagnia crocieristica le cui navi sono ferme in porto, si sono attivate devolvendo eccedenze alimentari da destinare alle famiglie: così abbiamo potuto veicolare a molte realtà ecclesiali impegnate in questo servizio 5 tonnellate di cibo che sono diventati 4.000 pasti, oltre a 1.000 uova di Pasqua e 800 colombe››. … Emilio e il suo veicolo battono bandiera doppia, a seconda dei giorni e delle esigenze un po’ Caritas Genova e un po’ Comunità di Sant’Egidio, ma l’armatore evidentemente è sempre lo stesso. ‹‹La mia giornata inizia con un messaggio che mi informa cosa ritirare e dove portarlo. Prima tappa, Casa della Giovane, nel cuore del centro storico, che per l’emergenza Covid-19 ha messo a disposizione parte dei suoi locali per stoccare e diffondere gli aiuti alimentari. Riempio il mezzo e parto per le consegne che possono durare anche tutto il giorno, con più viaggi e carichi››. Un mezzo così particolare ti regala il vantaggio di essere ben presto riconoscibile anche da parte delle forze dell’ordine presenti sulla strada. Insomma: con l’aiuto dei loghi di servizio, l’Haflinger di Emilio è diventato ben presto un piccolo simbolo di solidarietà. ‹‹Molti amici mi chiedono perché lo faccio, incuriositi, forse preoccupati per un certo rischio, ma credo anche spinti da una sana invidia. Io rispondo che dietro alle porte che si aprono per ricevere il pacco viveri trovo tanta gente commossa, rincuorata nel proprio dramma. Io do loro un semplice sacchetto con un po’ di alimenti e porto via la loro riconoscenza per quanti, enti e persone, li stanno aiutando. E alla fine della giornata, anche se stanco dai tanti viaggi, posso portare a casa il carico più prezioso, uno zaino pieno di sorrisi››. (Scarp de’ tenis, maggio-giugno 2020). |
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