Creato da namy0000 il 04/04/2010

Un mondo nuovo

Come creare un mondo nuovo

 

Messaggi del 09/05/2019

Stavamo solo ascoltando musica

Post n°3016 pubblicato il 09 Maggio 2019 da namy0000
 

Per essere un concerto, quello di Webern è piuttosto scarno. Servono solo nove strumenti e non c’è mai un momento in cui suonano tutti insieme. L’attacco mi sembrava un po’ titubante. Il brano si presenta con gesti brevi, non abbastanza per formare una frase. Le note iniziali dei legni e della tromba vengono riprese, alterate, dal pianoforte. I legni sono affiancati dagli archi che sonorizzano la stessa idea con il pizzicato. Poi, a un tratto, si fanno da parte per due battute in cui sembra che il pianoforte lasci morire la musica. Via via che gli strumenti scavano, quasi arrancando verso i loro registri più bassi, mi accorgo che fino a quel momento tutto si è svolto nella parte alta della scala. I timbri ricchi del violino e della viola ora si aprono e mentre i colori continuano a cambiare scopro un’altra cosa, cioè che la melodia per come sono abituato a intenderla non c’entra niente con tutto questo. il concerto sembra comporsi unicamente di questi piccoli gesti atomizzati. Li osservo riversarsi sulle pagine dello spartito e l’effetto è sconvolgente.

Quel giorno non è venuto nessuno a disturbarci, ma se anche lo avesse fatto non avrebbe scoperto nulla di sconveniente. Stavamo solo ascoltando musica, anche se in qualche modo la sensazione era quella di un’esperienza intima, come la scoperta di un segreto meraviglioso e potente, una specie di antica, oscura conoscenza. Mi sembrava di essere stato iniziato a un’esperienza intensa e rischiosa quanto il sesso (al quale, invece, dovevo ancora essere iniziato).

Una delle virtù della notazione musicale e delle moderne tecniche di stampa è che un libretto di carta sottile, quasi senza peso, può riuscire a contenere tutta la massa, il movimento e il colore di un’orchestra. La partitura di Webern è snella. Le settanta misure del pezzo riempiono appena sedici pagine piene di segni che s’inoltrano in un territorio che trovavo sempre più appassionante man mano che la musica andava avanti. Leggevo i nomi tedeschi degli strumenti elencati sul margine sinistro della pagina e seguivo i pentagrammi corrispondenti dispiegarsi sulla destra. Una breve frase di uno strumento sembrava richiamare qualcosa di simile in un altro, come se le voci fossero in conversazione l’una con l’altra. Mentre Scott girava le pagine io me ne stavo seduto in silenzio, annotando mentalmente tutte le dinamiche, le legature, i segni e le direzioni che non ero ancora in grado di capire davvero. Era come se la musica per pianoforte, l’unica cosa che conoscevo fino a quel momento, fosse improvvisamente esplosa in tre dimensioni. In qualche modo, senza spiegazioni e senza conoscere il significato di tutti quei vocaboli tedeschi che più avanti mi sarebbero diventati familiari (Posaune, Bratsche, lebhaft, langsam), capivo cosa stavo vedendo sulla pagina.

Avevo scoperto che la musica aveva un senso.

…..

(Un’adolescenza dodecafonica, Mark Wallace, Internazionale n. 1304 del 26 aprile 2019)

 
 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2019 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

ULTIME VISITE AL BLOG

testonadocprefazione09namy0000Bornsickelectro5alfredo.marianonorise1altrocondominiovitaslimanimasugVizio_Galanteper_letteranehadasmisteropagano
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963