Messaggi del 17/04/2024
Post n°4006 pubblicato il 17 Aprile 2024 da namy0000
2024, Avvenire, 16 aprile La giudice Ganna Yudkivska . «Senza giustizia non si fa la pace. Anche in Ucraina»Ci sono i nonni che negli anni dell’Urss avevano sostenuto il movimento dei dissidenti. C’è la sua biblioteca di famiglia dove i libri di Cicerone erano accanto a quelli di Tolstoj. C’è il «risveglio di una giovane dalla grande illusione sovietica» mentre il muro di Berlino cadeva e l’Unione Sovietica si sgretolava. C’è la libertà ritrovata nel suo Paese, l’Ucraina, che si proclamava indipendente nel 1991 mentre lei diventava maggiorenne. E c’è quella «concezione forse un po’ romanzata della legge come strumento per tutelare la gente e cambiare la società» racconta. C’è tutto questo nelle decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo o nei rapporti delle Nazioni Unite che Ganna Yudkivska ha contribuito a scrivere. Donna che fin da giovanissima aveva un sogno: spendersi per la difesa dei più fragili. Con codici e trattati internazionali fra le mani. Una paladina del diritto. Quello piegato all’ideologia della Russia sovietica in cui è cresciuta. Quello oggi violato nella Russia di Putin che da due anni ha dichiarato guerra alla nazione di cui è figlia. Nei consessi internazionali qualcuno ha definito Ganna Yudkivska ambasciatrice di pace. «Mi sento più una donna di giustizia. Perché dalla giustizia dipende l’armonia della famiglia umana. È costruendo società più giuste ed eque che si diffonde la pace» spiega. Cinquanta anni, originaria di Kiev, docente nelle università di Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Israele, è stata dal 2010 al 2022 giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo; e adesso è vicepresidente del Gruppo di lavoro Onu sulla detenzione arbitraria. Un osservatorio dove molti dei casi esaminati riguardano le donne. «E lo stupro e la violenza sono tragicamente utilizzati come armi di guerra», tiene a far sapere. Giudice, ucraina, Ganna Yudkivska racconta la sua ascesa alla Corte europea dei diritti dell’uomo e all’Onu: «Per il mio Paese sogno libertà. Le donne? Calpestate ovunque, da Kiev a Gaza» Perché una donna sceglie di dedicare la vita ai diritti umani da proteggere con la “leva” legale? Sono nata sotto l’Unione Sovietica. La mia famiglia ha avuto legami con le correnti clandestine della resistenza. Ho trascorso l’infanzia e l’adolescenza in Ucraina. Ero una “ragazza dei libri”: leggevo giorno e notte tutto ciò che i miei avi avevano raccolto. I libri sono stati un’autentica occasione di fuga. E sono rimasta profondamente colpita da due avvocatesse, Dina Kaminska e Sofia Kalistratova, che avevano difeso coraggiosamente gli oppositori sovietici. Quando l’Urss è crollata, si è rivelato l’inganno del regime: si è come spalancato un abisso tra i propositi che ci erano stati insegnati e la realtà che vivevamo. Poi sono arrivati i tempi tumultuosi dell’indipendenza con l’aspirazione a lasciarsi alle spalle il passato totalitario e gettare le basi per un avvenire nel segno della libertà e della giustizia. Il privilegio di incontrare diversi ex dissidenti ha acceso in me il desiderio di contribuire alla difesa della persona. C’è uno sguardo “femminile” sul diritto?
Dall’Ucraina lei è approdata in Europa: un po’ ciò a cui ambisce il suo Paese. L’Europa ha bisogno di più donne? Quale specifico di donna ucraina ha portato nella Corte europea dei diritti dell’uomo? «Dalla giustizia, dal rispetto delle leggi e dei diritti, dipende l’armonia della famiglia umana. È costruendo società più giuste ed eque che si diffonde la pace. Le donne, la cui esperienza di vita è segnata dalla disparità, sono fondamentali per farlo»
Adesso, in seno all’Onu, indaga su arresti e detenzioni che si configurano come abusi.
Avete denunciato gli arresti arbitrari delle donne da parte dei taleban per il mancato rispetto delle regole d’abbigliamento e la deportazione delle donne haitiane incinta o dopo il parto nella Repubblica Dominicana.
Poi c’è l’appello Onu per un cessate il fuoco nei territori palestinesi e in Israele «per proteggere il futuro delle donne e delle ragazze»...
Donne e guerra. Che cosa ci dice l’invasione dell’Ucraina?
Come vengono violati i diritti umani nella guerra in Ucraina?
Ogni conflitto è di per sé “maschile”. E le donne?
Come immagina la pace in Ucraina? |
Post n°4005 pubblicato il 17 Aprile 2024 da namy0000
Tag: cancro, dono, fede, forza, malattia, mamma, montagna, morte, sacrificare, sacrificio, salute, sorriso, testimonianza, vita |
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