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David Livingstone
Henry Morton Stanley l'incontro di Stanley e Livingstone Francisco Pizarro La vita dell'Uomo,è solitaria, povera, sordida, bestiale e corta. Leviatano
"Distruzione del Leviatano"
«Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.»
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La Memoria
Post n°132 pubblicato il 08 Marzo 2013 da orcofalk
Ilse Koch, nata Köhler (Dresda, 22 settembre 1906 – Aichach, 1 settembre 1967, era la moglie di Karl Otto Koch, il comandante del campo di concentramento di Buchenwald (dal 1937 al 1941) e di Majdanek (dal 1941 al 1943). Conosciuta anche come la "strega di Buchenwald" ("Die Hexe von Buchenwald"), Cagna di Buchenwald ("Buchenwälder Hündin") e "donnaccia di Buchenwald" ("Buchenwälder Schlampe"), la iena di Buchenwald ("Hyänen von Buchenwald"), dagli internati per il suo crudele sadismo e immoralità riguardo ai prigionieri. Scuoiava i (tatuagi) sulla pelle umana degli internati uccisi nei campi per farne paralumi e voleva che la sua tavola fosse imbandita con pelle umana e teschi umani mummificati. Processata dal tribunale militare di Dachau, fu condannata all'ergastolo nel 1947, pena poi commutata in 4 anni “perché non erano state fornite prove evidenti”. Fu rilasciata però nel 1949 dal Generale Lucius Clay, comandante americano della zona tedesca, ma venne subito arrestata e processata dalla corte tedesca, viste le proteste che si erano scatenate per la sua liberazione: fu nuovamente condannata al carcere a vita. Si impiccò nella sua cella della prigione di Aichach in Baviera dopo aver scritto una lettera al figlio.
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