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David Livingstone 
David Livingstone
 

 Geronimo

 
Ritratto di Henry Morton Stanley 
     Henry Morton Stanley
l'incontro di Stanley e Livingstone(The Illustrated London News, 1872) 
            l'incontro di
     Stanley e Livingstone
 
immagine 
 
Ritratto di Francisco Pizarro 
Francisco Pizarro
 

La vita dell'Uomo,è solitaria, povera, sordida, bestiale e corta.

Leviatano

immagine 

"Distruzione del Leviatano"

 

immagine 

«Quando un uomo siede un'ora in compagnia
di una bella ragazza, sembra sia passato
un minuto.
Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto
e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora.
Questa è la relatività.»

 

 

La croce dei templari, simbolo dell'ordine

 

 

 

 
« La Condanna                      Vi... »

la memoria e l'orrore

Post n°88 pubblicato il 13 Marzo 2007 da orcofalk

Statua di Anna Frank situata ad AmsterdamPietra tombale posta per Anna e Margot Frank a Bergen-Belsen
                           ANNA FRANK
                  
                     Helga Deen: la sua esperienza di deportata in un campo di concentramento è stata raccontata in un diario - Kamp Vught - dato alle stampe nel 2007. Studentessa diciottenne, fu uccisa assieme a tutta la sua famiglia nel 1943 nel campo di sterminio di Sobibór. 
                                    Helga Deen
la sua esperienza
di deportata in un campo di concentramento
è stata raccontata in un diario - Kamp Vught -
dato alle stampe nel 2007.
Studentessa diciottenne, fu uccisa assieme
a tutta la sua famiglia nel 1943 nel campo
di sterminio di Sobibó.
                         
Lapide commemorativa sul sito di Bergen-Belsen
            L'ingresso del campo, con la scritta tristemente famosa Arbeit macht frei    
            Una cella del campo 
           
 
                          Josef Mengele
Questa e' tesimonianza piu' Vergognosa che la storia
contemporanea ci ha lasciato,
e' la perversione criminale derivata dal potere.  
Non trovo un modo sufficientemente appropriato per
MALEDIRE
coloro che hanno ideato e permesso che cio' avvenisse.
Come può la gente avere ancora fede dopo l'olocausto?  

«Che altri popoli vivano nel benessere
o che crepino di fame mi interessa solo
nella misura in cui abbiamo bisogno di loro
come schiavi al servizio della nostra cultura.»
(HEINRICH HIMMLER)
               
Subito prima dello scoppio della
Seconda guerra mondiale venne posto
allo studio un progetto per l'emigrazione
forzata della popolazione ebraica sull'isola
di Madagascar, allora colonia francese.
Uno dei personaggi chiave del progetto
Madagascar fu Adolf Eichmann, esperto di
«problemi ebraici», e successivamente
principale responsabile della logistica dello
sterminio.
         
         Rudolf Höß
«Non siete venuti in un sanatorio, ma in un campo
di concentramento tedesco. Da qui non c'è altra via
d'uscita che il camino del crematorio. Se a qualcuno
questo non piace, può andare subito contro il filo
spinato. Se in un trasporto ci sono degli ebrei,
non hanno diritto a sopravvivere
più di due settimane,i preti un mese 
gli altri tre mesi»
Ingresso del campo di Groß-Rosen nel 2005; sulla torretta è riportato il tristemente famoso motto Arbeit macht frei.
Deportazione degli ebrei dal ghetto di Cracovia nel marzo 1943
Corpi rinvenuti a Buchenwald 
Bambini liberati dall'Armata Rossa.width:333px;height:389px; 
I prigionieri, al loro arrivo,
erano obbligati ad indossare
dei triangoli colorati sugli abiti,
che qualificavano visamente il tipo di
«offesa» per la quale erano stati internati.
 I più comunemente usati erano:
La stella di David usata per identificare gli ebrei
LA STELLA DI DAVID
Giallo: ebrei -- due triangoli sovrapposti a formare una stella di David,
con scritta sopra la parola Jude   (Giudeo)    

  • Rosso: dissidenti politici,
  • compresi i comunisti
  • Rosso con al centro la lettera S:
  •  repubblicani spagnoli
  • Verde: criminali comuni
  • Viola: Testimoni di Geova
  • Blu: immigranti
  • Marrone: zingari
  • Nero: lesbiche e
  • soggetti "antisociali"
  • Rosa: omosessuali maschi

          

  • Babi Yar (russo Бабий яр,Ucraino Бабин яр, Babyn Yar) 
  • Il 28 settembre 1941, vennero affissi per la città manifesti
  • che dicevano: "Tutti gli ebrei che vivono a Kiev e nei dintorni
  • sono convocati a recarsi alle ore 8 di Lunedì 29 Settembre
  • 1941, all'angolo fra le vie Melnikovsky e Dokhturov (vicino
  • al cimitero). Dovranno portare documenti, danaro, valori,
  • vestiti pesanti, biancheria ecc. Tutti gli ebrei non
  • ottemperanti a queste istruzionie quelli trovati altrove
  • saranno fucilati sul posto.
  • Qualsiasi civile che entri negli appartamenti sgomberati
  • per rubare sarà fucilato sul posto."Gli ebrei di Kiev si
  • radunarono presso il cimitero, aspettando di essere caricati
  • sui treni. La folla era tale che molti degli uomini, donne e
  • bambini non capivano cosa stesse accadendo quando udirono
  • il rumore delle mitragliatrici, era troppo tardi per fuggire.
  • Vennero condotti in gruppi di dieci attraverso un corridoio
  • di soldati.
  • Agli ebrei venne ordinatodi spogliarsi, picchiati se
  • resistevano, veniva quindi loro sparato sull'orlo del fossato.
  • Secondo lo Einsatzbefehl der Einsatzgruppe Nr. 101, almeno
  • 33,771 ebrei da Kiev e dintorni vennero uccisi a Babi Yar fra
  • il 29 e il 30 Settembre 1941: abbattuti sistematicamente
  • con le mitragliatrici.
  • Almeno 60.000 persone, inclusi rom e prigionieri di guerra
  • russi vennero uccisi in seguito in questo sito.
  • Esecutore del massacro fu lo Einsatzgruppe C, supportato da
  • membri  del battaglione Waffen-SS e da unità della polizia
  • ausiliaria ucraina.
  • La partecipazione di collaborazionisti ucraini in questi eventi,
  • oggi documentati e provati, è tema di un pubblico e doloroso
  • dibattito in Ucraina
«Ogni prigioniero fu ammanettato su entrambe le gambe con una
catena lunga 2-4 metri... le pile di cadaveri non venivano bruciate
a intervalli regolari, ma non appena una o due pile erano pronte,
erano coperte con legno e inzuppate con petrolio e benzina

 

e quindi incendiate»

 

                                                        Klaus Barbie

 

 

                                                           Paul Blobel
Circa 59.018 esecuzioni vennero attribuite a Blobel
dal Tribunale militare di Norimberga.
Condannato a morte, venne impiccato
nella prigione di Landsberg l'8 giugno 1951.

 

 

                   Go to fullsize image                                             

 

 Jon Antonescu                                     Theodor Eicke

Il 16 ottobre 1941 i tedeschi ed i rumeni entrarono

ad Odessa dopo l'evacuazione da parte dell'esercito sovietico.

Nonostante non venisse effettuata nessuna forma

di resistenza le truppe si abbandonarono ad un massacro

indiscriminato di abitanti uccidendo circa 8.000 persone,

per la maggior parte ebrei.

La settimana successiva, il 22 ottobre 1941,

una bomba detonò presso il quartier generale rumeno

uccidendo il governatore militare di Odessa, sedici ufficiali

e 44 tra soldati e civili.

Il generale Ion Antonescu, dittatore rumeno,

ordinò da Bucarest una spietata rappresaglia:

per ogni ufficiale rumeno o tedesco ucciso si sarebbero

dovuti uccidere 200 ebrei o comunisti e per ogni soldato

ucciso, 100. Tutti i comunisti avrebbero dovuto essere

imprigionati ed un membro di ogni famiglia ebrea avrebbe

dovuto essere trattenuto come ostaggio. L'ordine esecutivo

n. 302.826 ordinò una «immediata azione di rappresaglia,

la liquidazione di 18.000 ebrei del ghetto e l'impiccagione

nelle piazze della città di almeno 100 ebrei per ogni quartiere.»

immagine

 

 

 
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