Contatta l'autore
Area personale- Login
MenuCerca in questo BlogI miei Blog Amici -
DOVE OSANO LE PECORE - La maggioranza sta! - Emergenza Alcolismo - Lega Italia - DESIO IN PADANIA - AMO IL CONFRONTO - (RiGiTaN's) - LA MIA CITTA' - EARTH VIRTU' - for ever - catusport - FEDERALISMO VENETO - Endorama di Ciort - i MiEi mIlLe CoLoRi - Blog for Africa - le parole di lori - lorenzopellegrini - Tutti gli Animali Cicce9 - NUR ALA NUR - 1/2notte & 1/2 - NeVerLiKeMe - Se posso aiutare... - Scrivi sul mio Blog Citazioni nei Blog Amici: 10 Ultimi commentiChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
David Livingstone
Henry Morton Stanley l'incontro di Stanley e Livingstone Francisco Pizarro La vita dell'Uomo,è solitaria, povera, sordida, bestiale e corta. Leviatano
"Distruzione del Leviatano"
«Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività.»
|
«Sono una persona libera perché non sono stato educato, altrimenti sarei stato uno schiavo anche io»
Post n°84 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da orcofalk
Robert Nesta Marley (Sant'Ann Bay, Giamaica, 6 febbraio 1945 - Miami, FL, Stati Uniti d'America, 11 maggio 1981), meglio conosciuto come Bob Marley, è stato un cantante, chitarrista e autore giamaicano. È probabilmente il più famoso musicista reggae di sempre, che ha avuto il merito di rendere popolare il genere fuori dalla Giamaica. Gran parte della sua opera parla delle lotte dei poveri e degli emarginati dal potere.
Post n°83 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da orcofalk
Post n°82 pubblicato il 06 Febbraio 2007 da orcofalk
Post n°81 pubblicato il 13 Novembre 2006 da orcofalk
Il presunto Innocente anche l'ex poliziotto Ivan Liggi torna a sperare «Presto potrei riabbracciare mio figlio, fuori dal carcere»: da venerdì, la speranza di Natale Liggi, papà di Ivan, è diventata più forte. Ivan Liggi è un ex poliziotto, in carcere dal 16 ottobre 2004 per l'omicidio di Giovanni Pascale, che inspiegabilmente - nel febbraio 1997 - non si era fermato all'alt intimatogli dalla Polizia Stradale di Rimini. «Il mio primo pensiero è stato quello di vedere Ivan finalmente a casa. Abbiamo tanta speranza, anche se la nostra battaglia per la grazia non si fermerà», ha dichiarato papà Natale (anch'egli ex poliziotto, oggi in pensione), appresa la notizia dell'approvazione definitiva del provvedimento di clemenza. Ivan Liggi, infatti, nel 2005 ha presentato domanda di grazia al Presidente della Repubblica Ivan Liggi il bravo Poliziotto
Post n°79 pubblicato il 07 Novembre 2006 da orcofalk
Post n°76 pubblicato il 16 Ottobre 2006 da orcofalk
Muhàmmad, arabo محمد è reso in italiano col nome Maometto, in base a un'antica volgarizzazione risalente al Medioevo. Medina nel VII secolo d. C. si chiamava ancora Yathrib ( يثرب ) e tale toponimo compare già nelle Cronache assire del IX secolo a. C. e come Yatrippa esso figura nelle opere geografiche romane, specialmente redatte dopo la spedizione nella penisola araba condotta all'epoca dell'imperatore Augusto dal prefetto Elio Gallo, che riuscì a penetrare (senza però poterli assoggettare) nel regno degli Homerites (Himyariti) che governavano le ambite regioni meridionali da dove giungeva il prezioso incenso. La città-oasi fu, con ogni probabilità, a lungo dominata da tribù ebraiche (secondo alcuni, ebraizzate). Entrata in contatto fecondo con il regno dei Lakhmidi di al-Hira, Yathrib mantenne una precisa vocazione agricola anche se non le mancava un fiorente artigianato incentrato sulle complesse tecniche metallurgiche di cui erano depositari proprio gli Ebrei locali che si dedicavano con successo anche a lavori di gioielleria e alla produzione di armi e armature. Le tre tribù ebraiche (i Banū Nadīr, i Banū Qurayz e i Banū Qaynuqā), dovettero conm l'andar del tempo cedere spazio politico all'elemento arabo che, inurbandosi, aveva lentamente modificato a proprio vantaggio gli equilibri demografici di Yathrib. Le tribù israelitiche furono perciò costrette a confederarsi con le due tribù arabe dei Banū Khazraj e dei Banū Aws, di recente immigrazione ma di crescente peso numerico. Medina, la grande Moschea con la tomba del Profeta (incisione del XIX sec.) L'eterogeneità etnica e religiosa di Yathrib si espresse in crescenti tensioni che raggiunsero l'acme nel 620 nella cosiddetta "giornata di Bu‘āth" (yawm Bu‘āth), uno scontro che portò alla chiamata in città, in veste di arbitro (hakam) della sanguinosa contesa, di Muhammad, che incontrava notevoli difficoltà e crescenti ostilità coi suoi concittadini. Il trasferimento di Muhammad e dei suoi fedeli a Yathrib si realizzò a partire dal 16 luglio 622, data ricordata dai musulmani come inizio dell'"Egira" e i musulmani presero in breve a chiamare Yathrib Madīnat al-Nabī, "la città del Profeta": Medina, appunto. Qui si costituì, con un patto che coinvolse anche pagani e israeliti, la prima comunità musulmana (Umma) e qui si presero tutte le decisioni politiche più importanti fino all'epoca del quarto successore (califfo) di Muhammad, il cugino e genero 'Alī ibn Abī Tālib. Per questo Medina è considerata unanimemente la seconda città santa dell'Islam, dopo la sola Mecca. Malgrado l'ostilità delle autorità saudite, Medina è ancor oggi oggetto di pie visite, con la cosiddetta ziyāra, da parte di pellegrini che vogliono rendere omaggio alla tomba del Profeta e a quella dei suoi due successori, inumati in quella che è da tempo chiamata la Moschea del Profeta. La visita avviene nel corso della ‘umra, il pellegrinaggio islamico non obbligatorio che si può compiere in tutti i mesi lunari non riservati al pellegrinaggio canonico (hajj). ( المدينة المنوّرة , al-Madīna al-munawwara, "La città illuminatissima"). Città dell'attuale regione saudita del Hijāz nella Penisola araba. Sorge in un'oasi ed è nota fin dai tempi più antichi in quanto ricordata col nome di Yathrib negli Annali di epoca assira.
Post n°74 pubblicato il 26 Settembre 2006 da orcofalk
Ogni 5 secondi un bambino muore d'Inedia L'inedia è sempre stata un mezzo per attuare la pena capitale. Dall'inizio della civilizzazione fino al medioevo le persone sono state murate vive e lasciate a morire di fame. Rajmund Kolbe, un frate polacco, offrì la sua vita per salvare un altro recluso nel campo di concentramento di Auschwitz dalla morte. Fu lasciato morire di fame insieme ad altri 9 detenuti. Dopo due settimane di inedia lui e altre 3 persone erano ancora vive e vennero uccise con una iniezione di fenolo. Nel XIII secolo Ugolino della Gherardesca, i suoi figli e altri membri della sua famiglia vennero murati vivi dentro la Muda, una torre di Pisa, e lasciati morire di fame. Dante racconta l'episodio nella Divina Commedia. In Cornovaglia nel 1671, venne registrato il caso di John Trehenban da St Columb Major che fu condannato a morire di fame in una prigione di Castle An Dinas per aver ucciso due ragazze. Ogni 5 secondi un bambino muore d'Inedia
Post n°73 pubblicato il 23 Settembre 2006 da orcofalk
RAMADAN 24 settembre 2006 Il Ramadan è il nono mese dell'anno secondo il calendario musulmano. Il digiuno ( sawm ) durante tale mese costituisce il quarto dei Cinque pilastri dell'Islam e chi ne negasse l'obbligatorietà sarebbe kāfir, colpevole cioè di empietà massima e dirimente dalla condizione di musulmano. Dal momento che lo scopo del devoto è quello di purificarsi da tutto quello che di materiale esiste nel mondo corrotto e corruttibile, e dal momento che ogni ingestione gradevole è considerata corruzione del corpo e dell'anima, è vietato anche fumare e, secondo alcuni, profumarsi perché in entrambe le azioni s'ingerirebbero sostanze estranee e da entrambe le azioni si trarrebbe un godimento illecito che distoglierebbe dagli aspetti penitenziali cui mira l'istituzione Vale la pena però sottolineare che l'uso del profumo nel corso del digiuno è ammesso da una parte dei dotti musulmani che vietano esplicitamente solo l'inalazione di incenso. Il motivo di questa relativa tolleranza sta forse nel fatto che il profeta Muhammad amava molto i profumi e ne faceva abbondante uso per il fastidio che egli provava per i cattivi odori, tanto da vietare a chi avesse mangiato aglio o cipolla di partecipare alla preghiera collettiva del mezzodì di venerdì in moschea. Per alcuni dotti dello Sciismo, come ad esempio Najm al-Dīn al-Muhaqqiq al-Hillī, invece, se il fumo e il profumo non costituiscono violazione dell'obbligo, in caso di rapporti carnali, la prima violazione dell'obbligo di astensione nel corso del digiuno comporterebbe la fustigazione e, in caso di recidiva, addirittura la pena di morte.
Post n°72 pubblicato il 20 Settembre 2006 da orcofalk
La parola "prostituzione" deriva dal verbo latino prostituĕre (pro, "davanti", e statuere, "porre"), e indica la situazione della persona (in genere schiava) che non "si" prostituisce, ma che come una merce viene "posta (in vendita) davanti" alla bottega del suo padrone
Post n°71 pubblicato il 17 Settembre 2006 da orcofalk
In media ogni 5 secondi un bambino muore d' Inedia La carestia colpisce principalmente le nazioni africane, ma con le continue guerre, le agitazioni interne e l'instabilità economica, la carestia continua ad essere un problema per il quale soffrono milioni di individui nel mondo intero. L'agenzia Famine Early Warning Systems Network ha assegnato alla Nigeria lo stato di emergenza nel luglio 2005, così come al Ciad, all'Etiopia, al Sudan del Sud, alla Somalia e allo Zimbabwe. Nel gennaio 2006 la FAO ha reso noto che 11 milioni di persone in Somalia, Kenia, Gibuti ed Etiopia correvano il rischio di morire d'inedia causa della combinazione di una grossa siccità e i conflitti militari.
Post n°70 pubblicato il 17 Settembre 2006 da orcofalk
L'inedia è una grave riduzione nell'apporto di vitamine, nutrienti e in generale di energia; è la forma più estrema di malnutrizione. Negli esseri umani, uno stato di inedia prolungata (oltre gli 1-2 mesi) causa danni permanenti agli organi e può anche portare alla morte. Secondo la FAO più di 25000 persone muoioni di inedia ogni giorno e più di 800 milioni di persone sono perennemente sotto alimentate. In media ogni 5 secondi un bambino muore d'inedia.
Post n°68 pubblicato il 16 Settembre 2006 da orcofalk
La storia del genocidio ruandese è anche la storia dell'indifferenza del mondo occidentale di fronte ad eventi percepiti come distanti dai propri interessi. Emblematico fu l'atteggiamento dell'ONU che si disinteressò del tutto delle tempestive richieste di intervento inviategli dal maggiore generale canadese, Romeo Dallaire comandante delle forze armate (3.000 uomini) inviate dall'ONU. Si riporta un passo tratto dal fax inviato all'ONU dal maggiore generale in cui si denuncia il rischio dell'imminente genocidio: Dal momento dell'arrivo della MINUAR, (l'informatore) ha ricevuto l'ordine di compilare l'elenco di tutti i tutsi di Kigali. Egli sospetta che sia in vista della loro eliminazione. Dice che, per fare un esempio, le sue truppe in venti minuti potrebbero ammazzare fino a mille tutsi. (...) l'informatore è disposto a fornire l'indicazione di un grande deposito che ospita almeno centotrentacinque armi... Era pronto a condurci sul posto questa notte - se gli avessimo dato le seguenti garanzie: chiede che lui e la sua famiglia siano posti sotto la nostra protezione. Il Dipartimento per le Missioni di Pace con sede a New York si guardò bene dall'inviare la richiesta d'intervento alla sSegreteria Generale o l Servizio di sicurezza Nonostante i diversi rapporti presentati alla Commissione per i Diritti Umani dell'ONU, il Consiglio di Sicurezza, a causa del veto USA, non riconosce il genocidio in Ruanda. Inoltre furono provate le responsabilità di molti paesi occidentali che mandarono i contingenti con l'unico scopo di salvare i propri cittadini. Fra questi spicca il Belgio e la Francia, che non solo non volle fermare la folle barbarie assassina (negli anni precedenti aveva armato e addestrato le FAR), ma anzi la fiancheggiò mandando contingenti a supportare le truppe hutu in ritirata dopo l'arrivo del FPR (tutsi). Da ricordare anche lo spesso complice atteggiamento di alcuni membri della chiesa cattolica nel più cristianizzato paese africano (80% di crisitiani) nononstante Giovanni Palo II abbia definito apertamente come genocidio quello avvenuto in Ruanda. Ancora oggi, dopo dieci anni dal genocidio, rimangono in libertà numerosi autori delle stragi, alcuni paradossalmente protetti da paesi occidentali, come la GranBretagna, con il prestesto dell'assenza di trattati di estradizione con il Ruanda. La vicenda è stata ricostruita dal film Hotel Ruanda 2004
Post n°67 pubblicato il 16 Settembre 2006 da orcofalk
nel nord della Nigeria ha avuto luogo circa la metà dei casi documentati di Polio a livello mondiale nel 2003, ma i capi religiosi Musulmani hanno ripetutamente ostacolato le vaccinazioni, scambiandole e facendole passare per un tentativo dei paesi occidentali di sterilizzare le giovani ragazze Musulmane Nigeriane. Il programma Nazionanale di vaccinazioni venne sospeso in molti stati del nord nell'agosto 2003, ed i casi di Polio si sono quasi quintuplicati. Ogni 5 secondi l' Inedia uccide un bambino ogni 5 secondi
Post n°66 pubblicato il 16 Settembre 2006 da orcofalk
sono quelle di una ripresa da parte del governo Nigeriano della repressione nei confronti degli Igbo e le popolazioni cattoliche del Biafra, cosa peraltro mai cessata sin dagli anni sessanta, la realtà é quella che vedete qui accanto la continua violenza ai danni di bambini inermi malati affamati innocenti, tutto sotto gli occhi del mondo civile, sotto i vostri occhi........ In media ogni 5 secondi un Bambino muore d' Inedia
Post n°64 pubblicato il 15 Settembre 2006 da orcofalk
che le piaghe vengano curate ed i mali debellati................ Oriana Fallaci, fiorentina di nascita ma residente negli Stati Uniti, dichiara in un’intervista: «Firenze e New York sono le mie due patrie.» I suoi libri sono tradotti in più di trenta Paesi e il Rettore del Columbia College of Chicago, conferendole la laurea ad honorem, la defini': «uno degli autori più letti ed amati nel mondo.»
Post n°63 pubblicato il 15 Settembre 2006 da orcofalk
15 SETTEMBRE 2006 Oriana Fallaci nacque a Firenze il 29 giugno 1929, negli anni del potere mussoliniano. Durante la giovinezza, lo stato politico e sociale dell’Italia ebbe un notevole influsso sulla sua vita, così come la figura del padre, un liberale contrario alla corsa al potere di Mussolini, il quale continuò l’opposizione per tutto il periodo fascista. Quando l’Italia decise di entrare attivamente nella Seconda Guerra Mondiale, Oriana Fallaci aveva poco più di dieci anni. Unendosi al padre nel movimento clandestino di resistenza, divenne membro del corpo dei volontari per la libertà contro il Nazismo. Nell’occupazione di Firenze da parte delle truppe naziste, il padre fu catturato, imprigionato e torturato, prima di essere rilasciato vivo. A quattordici anni, ricevette un riconoscimento d’onore dall’Esercito Italiano per il suo attivismo durante la guerra. Il conflitto finì nel 1945 e di lì a poco, Oriana avrebbe deciso di diventare una scrittrice: «La prima volta che sedetti alla macchina da scrivere, mi innamorai delle parole che emergevano come gocce, una alla volta, e rimanevano sul foglio… ogni goccia diventava qualcosa che se detta sarebbe scivolata via, ma sulle pagine quelle parole diventavano tangibili».
Post n°62 pubblicato il 15 Settembre 2006 da orcofalk
ci hai lasciato «Non mi sento di essere e non mi sentiro' mai come un freddo registratore di cio' che vedo e sento, scrive nella prefazione a Intervista con la storia, il libro che le ha raccolte tutte (1974). «Su ogni esperienza personale lascio brandelli d’anima e partecipo a cio' che vedo o sento come se riguardasse me personalmente e dovessi prendere una posizione (infatti ne prendo sempre una basata su una precisa scelta morale).»
Post n°61 pubblicato il 13 Settembre 2006 da orcofalk
e' la Prima Guida Suprema alla Rivoluzione Nel 1998 lo scrittore Salman Rushdie scrisse un testo fantastico ma chiaramente allusivo nei confronti di Maometto (i "Versetti Satanici", "The Satanic Verses" in lingua Inglese). La pubblicazione di tale scritto provoco' una fatwa di Khomeyni che decreto' la perseguibilità del suo autore, reo di bestemmia. Un privato cittadino offri' una taglia, benevolmente tollerata dal regime khomeynista, per l'uccisione dello scrittore. Questi riusci' a salvarsi rifugiandosi in Gran Bretagna ma un suo traduttore fu ucciso da emissari del regime iraniano e un altro fu ferito in Italia per lo stesso motivo. La "condanna" fu poi sospesa in seguito alla notizia di una vaga ritrattazione dello scrittore, smentita decisamente dalla scrittore stesso. Io credo che Komeini e la sua rivoluzione meritino un’attenzione meno prevenuta (prevenuta in un senso o nell’altro) di quella che gli è stata dedicata dopo che è caduta l’illusione di potergli appioppare un’ etichetta marxista e ci si è fatti prendere dal raccapriccio perché in Iran si imponeva il chador alle donne.
Post n°60 pubblicato il 13 Settembre 2006 da orcofalk
|
Inviato da: cassetta2
il 28/03/2024 alle 02:01
Inviato da: Gaetano
il 07/09/2013 alle 22:04
Inviato da: perlarosadifiume
il 16/02/2012 alle 10:45
Inviato da: ventididestra
il 14/11/2009 alle 07:04
Inviato da: rigitans
il 20/03/2009 alle 16:37