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David Livingstone 
David Livingstone
 

 Geronimo

 
Ritratto di Henry Morton Stanley 
     Henry Morton Stanley
l'incontro di Stanley e Livingstone(The Illustrated London News, 1872) 
            l'incontro di
     Stanley e Livingstone
 
immagine 
 
Ritratto di Francisco Pizarro 
Francisco Pizarro
 

La vita dell'Uomo,è solitaria, povera, sordida, bestiale e corta.

Leviatano

immagine 

"Distruzione del Leviatano"

 

immagine 

«Quando un uomo siede un'ora in compagnia
di una bella ragazza, sembra sia passato
un minuto.
Ma fatelo sedere su una stufa per un minuto
e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora.
Questa è la relatività.»

 

 

La croce dei templari, simbolo dell'ordine

 

 

 

 

27 giugno 1980

Post n°108 pubblicato il 28 Giugno 2007 da orcofalk

1980 - Italia Ore 20,59',45". Il DC9 I-TIGI Itavia, in volo da Bologna a Palermo, partito con due ore di ritardo, esplode nei cieli a nord di Ustica. 81 vittime, di cui 13 bambini.

 
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vietnam

Post n°107 pubblicato il 24 Giugno 2007 da orcofalk

 

una pallottolina dell’M16. Una, una sola basta ad uccidere un uomo: senza bisogno di sparare a raffica: Perché lei viaggia ad una velocità molto vicina alla velocità del suono, e mentre viaggia e' sempre al limite dell’equilibrio, e quando arriva non si ferma dentro la carne come una brava pallottola, no, e neanche attraverso un braccio o una gamba, no, lei si gira e si ritorce, e strappa e taglia e ti vuota in pochi minuti di tutto, del tuo sangue… L’ha inventata un uomo» (Niente e cosi' sia).

 
siamo stati noi........... uomini

lo spavento la paura, rimangono, come ferite inguaribili nella mente di chiunque, abbia vissuto questo, una smorfia di sgomento segnerà per sempre il volto di questa gente INNOCENTE

 
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Post N° 106

Post n°106 pubblicato il 24 Giugno 2007 da orcofalk

 

L'inedia è una grave riduzione nell'apporto di vitamine, nutrienti e in generale di energia; è la forma più estrema di malnutrizione. Negli esseri umani, uno stato di inedia prolungata (oltre gli 1-2 mesi) causa danni permanenti agli organi e può anche portare alla morte.

Secondo la FAO più di 25000 persone muoioni di inedia ogni giorno e più di 800 milioni di persone sono perennemente sotto alimentate.

In media ogni 5 secondi un bambino muore d'inedia.

 

 
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IL caso Mortara

Post n°105 pubblicato il 23 Giugno 2007 da orcofalk

La sera del 23 giugno 1858 la polizia dello Stato Pontificio, che a quei tempi comprendeva ancora Bologna, si presentò alla porta della famiglia ebrea di Marianna e Momolo Mortara per prendere uno dei loro otto figli, Edgardo, (che all'epoca aveva sei anni) e trasportarlo a Roma dove sarebbe stato allevato dalla Chiesa.

La polizia agiva su ordine degli uffici vaticani autorizzati da Papa Pio IX. I rappresentanti della Chiesa dissero che una cameriera cattolica della famiglia Mortara aveva battezzato il piccolo Edgardo durante una malattia ritenendo che se fosse morto sarebbe finito nel limbo all'inferno. Secondo le leggi dello Stato Pontificio il battesimo di Edgardo lo rendeva cristiano e quindi una famiglia ebrea non poteva allevarlo anche se era loro figlio. Nella relazione che poi lo stesso Edgardo scrisse per la causa di beatificazione di Papa Pio IX annotò che le leggi dello Stato Pontificio non permettevano ai cristiani di lavorare per gli ebrei. Questa legge era però largamente disattesa.

Edgardo fu portato in una "casa" di ex ebrei cattolici convertiti a Roma che era stata costruita con tasse imposte agli ebrei. Ai suoi genitori non fu permesso di vederlo per diverse settimane e, quando in seguito fu loro concesso, non poterono farlo da soli. Pio IX prese interesse personale nella storia e tutti gli appelli alla chiesa vennero respinti.

 
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Post N° 104

Post n°104 pubblicato il 20 Giugno 2007 da orcofalk

Immagine:Julius and Ethel Rosenberg NYWTS.jpg

 
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Ci tocca anche questo

Post n°103 pubblicato il 16 Maggio 2007 da orcofalk

   Ogni 5 secondi

 

          un bambino muore:

        e la Vergogna rimane.

 

Li chiamano Ndoki, cioè da buttare, sono bambini

abbandonati e straziati da bruciature e sevizie:

vengono rifiutati perchè le famiglie pensano

che portino disgrazie.

Una donna ha portato con se i figli dal precedente matrimonio?

Al nuovo marito basta pronunciare la parola Ndoki (da buttare).

E il bambino viene bruciato.

A un papà viene il mal di denti?

tutta colpa del figlio che ha portato la jella:

Ndoki: da buttare.

La raccolta di banane è andata male?

Disgrazia tutta colpa di quei figli Ndoki: da buttare.

Poi sono arrivati i mercenari per reclutare bambini

e bambine da mandare in guerra. 10 dollari affare fatto.

Ma qualche piccolo è riuscito a scappare.

Quando lo hanno ripreso, zac una mano tagliata:

Ndoki (da buttare).

Kimbondo (R.D.C) ex Zaire Gennaio 2007

 

 
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Congo

Post n°102 pubblicato il 14 Maggio 2007 da orcofalk

L'eccidio di Kindu

talvolta noto anche come massacro di Kindu, avvenne l'11 o il 12 novembre 1961 a Kindu, nell'ex Congo belga, dove furono trucidati tredici aviatori italiani della 46a Aerobrigata di stanza a Pisa, facenti parte del contingente dell'ONU inviato a ristabilire l'ordine in un paese sconvolto da una drammatica guerra civile.

La guerra era improvvisamente scoppiata il mese precedente a seguito dell'uccisione di Patrice Lumumba, l'ex Primo Ministro che aveva portato il suo paese nell'orbita sovietica. Mandante dell'omicidio era Moise Ciombe, leader della provincia secessionista del Katanga, appoggiato dal Presidente della Repubblica Joseph Kasavubu e dal capo delle Forze armate Mobutu Sese Seko, il quale avrebbe in seguito retto le sorti del paese per circa quarant'anni.

Nel frattempo i miliziani di Lumumba, guidati da Antoine Gizenga, erano riusciti a conquistare la regione orientale del paese dove erano stanziati gli aviatori italiani. Questi furono accusati di fornire le armi ai secessionisti, catturati, caricati su un camion e condotti sul luogo dell'esecuzione dove furono uccisi immediatamente.

Per giorni non si seppe nulla della loro sorte e lo stesso comando delle truppe ONU temporeggiò per evitare di scatenare una rappresaglia contro gli italiani, senza sapere che erano già stati uccisi. Da qui l'incertezza sulla data esatta della strage.

Solo nel 1994 è stata riconosciuta alla loro memoria la Medaglia d'Oro al Valore Militare.

 Ecco i nomi:

  • Onorio De Luca, sottotenente pilota
  • Filippo Di Giovanni, maresciallo motorista
  • Armando Fabi, sergente maggiore elettromeccanico di bordo
  • Giulio Garbati, sottotenente pilota
  • Giorgio Gonelli, capitano pilota
  • Antonio Mamone, sergente marconista
  • Martano Marcacci, sergente elettromeccanico di bordo
  • Nazzareno Quadrumani, maresciallo motorista
  • Francesco Paga, sergente marconista
  • Amedeo Parmeggiani, maggiore pilota
  • Silvestro Possenti, sergente maggiore montatore
  • Francesco Paolo Remoti, tenente medico
  • Nicola Stigliani, sergente maggiore montatore

Un monumento ai caduti di Kindu si trova all'ingresso

dell'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci, a Fiumicino;

un altro è stato eretto a Pisa.

Immagine:PatricelumumbaIISG.jpg

  LUMUMBA

 
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La Classe Dirigente

Post n°101 pubblicato il 09 Maggio 2007 da orcofalk

Immagine:Moro.jpgImmagine:Giulio andreotti.jpg

In Memoria

 

 

Immagine:Berlusconi 1984.jpg

Immagine:Salvatore Giuliano e Pisciotta.jpg

Immagine:Clara Petacci.jpg

Immagine:Anjou 1570louvre.jpg

Immagine:Catherine1555.JPG

La personalità di Caterina de' Medici è difficile da delineare

con precisione

perché alla sua figura è da sempre legata

una leggenda nera.

La tradizione popolare ne ha perpetrato la memoria

 facendo di lei l'incarnazione

della spietatezza, del machiavellismo e del dispotismo.

Per molto tempo persino gli storici hanno divulgato

questa immagine

senza rendersi conto dei propri errori.

Un processo di reale disinformazione ha fatto

di Caterina de' Medici un mostro sanguinario.

Si è dovuto attendere la seconda metà del XX secolo

 perché la storiografia tradizionale della regina fosse

completamente rimessa in questione

 
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Un Generale di vent'anni...occhi turchini e giacca uguale...

Post n°100 pubblicato il 06 Maggio 2007 da orcofalk

 

Immagine:G a custer.jpg 

 

Il Massacro di Wounded Knee è il nome con cui

è passato alla storia un eccidio di Sioux da parte

dell'esercito degli Stati Uniti d'America commesso

 il 29 dicembre 1890.

Il 29 dicembre 1890 alcune centinaia di Sioux Teton,

seguaci del predicatore Wovoca e praticanti la danza degli spiriti

(Ghost Dance) fuggirono dalla riserva di Pine Ridge

(South Dakota) per raccogliersi intorno al moribondo capo

Big Foot.

Essi credevano che allando la Ghost Dance fossero

stati immuni dai proiettili dei bianchi e che, presto sarebbero tornati i tempi del bisonte.

Circondati dalle truppe del settimo reggimento cavalleggeri

armato con le mitragliatrici Hotchkiss, che intendeva riportarli

 indietro, si arresero, ma, a causa di uno sparo,

 l'esercito aprì il fuoco sull'accampamento. Durante la primavera successiva,

quando le condizioni climatiche permisero all'esercito di tornare

sul luogo a seppellire i morti,

(se ne contarono 144, di cui 44 donne e 16 bambini)

in una fossa comune su cui venne poi eretto

un monumento ad eterna memoria.

 
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Shoà

Post n°99 pubblicato il 28 Aprile 2007 da orcofalk

Immagine:Schindlers factory Brnenec CZ 2004b.JPG

Oskar Schindler (Svitavy, Moravia, Austria-Ungheria

 (oggi Repubblica Ceca) (ted.: Zwittau), 28 aprile 1908

- Hildesheim, Germania, 9 ottobre 1974)

è stato un imprenditore tedesco,

 famoso per aver salvato durante la seconda guerra mondiale

circa 1.200 ebrei dalla Shoah, con il pretesto di impiegarli

 come personale necessario allo sforzo bellico

presso la sua Fabbrica di oggetti smaltati, la D.E.F.

(Deutsche Emaillewaren-Fabrik)

sita in via Lipowa n.4 nel villaggio industriale di Zablocie.

 

Questa e' l'ultima notizia dal mondo dell'orrore:

Per i musulmani inglesi ricordare la Shoà

è offensivo, quindi bisogna cancellare la giornata

che ricorda il genocidio degli ebrei.

Il governo britannico  cosa ha risposto? 

Ha forse detto: "voi siete matti da legare"?

No, tutt'altro, li giustifica e sta tergiversando,

alla fine li accontenterà.

E' bastato un attentato per mettere in ginocchio

Londra, come era accaduto a Madrid.

Dopo l'Inghilterra seguiranno altre nazioni

schiave dell'Islam e sarà il primo passo

importante verso la dhimmitudine e la fine

della civiltà, perché Memoria é civiltà,

 Memoria é cultura. Senza di essa torneranno

 le scimitarre e la cultura islamica della morte,

 i kamikaze e il terrore.

I milioni di musulmani in Europa hanno un

enorme potere, il potere della paura,

del terrorismo, della prepotenza.

Hanno fame di tutto e tutto, vogliono distruggere,

come è nel loro stile, per prendere in mano la

 situazione nel senso più completo e pericoloso

del termine.

L'Europa gli da da mangiare quello che

desiderano, nel tentativo di saziarli, alle leggi 

 ai valori dell'occidente, e adesso l'Inghilterra si

 prepara per prima a dargli  in pasto

la MEMORIA.

Un bel boccone, un ruttino e via! Risolto il caso.

Altro che "We are not afraid" , se la stanno

 facendo nei pantaloni!

Forza, accontentiamoli, cancelliamo il ricordo 

della Shoà: Sei milioni di civili disarmati ,

 famiglie, bambini, anziani, prelevati dalle loro case,

 messi sui treni bestiame e portati a morire

 nei campi della morte tedeschi e polacchi.

 
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23 Aprile 1616- Morì

Post n°97 pubblicato il 23 Aprile 2007 da orcofalk

      Immagine:Shakespeare.jpg

      William Shakespeare

Immagine:Francesco Hayez 053.jpg

Immagine:Romeoandjuliet1599.jpg

 

 
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Ed in mezzo a loro potei anche riconoscere quell’uomo.

Post n°96 pubblicato il 22 Aprile 2007 da orcofalk

 

Immagine:Benito Mussolini and Adolf Hitler.jpg

Nel Mein Kampf Dietrich Eckart venne definito letteralmente

un martire e a lui Hitler dedicò la frase finale:

Ed in mezzo a loro potei anche riconoscere quell’uomo.

Dietrich Eckart

Eckart fu redattore del periodico antisemita Auf gut Deutsch

che pubblicò con l'aiuto di Alfred Rosenberg e Gottfried Feder.

 Criticò ferocemente la Repubblica di Weimar appena costituita,

si oppose veementemente al Trattato di Versailes

che vide come tradimento, e propagò il cosiddetto mito

della "pugnalata alla schiena" secondo la quale i democratici sociali

e gli ebrei erano i principali responsabili della disfatta tedesca

nella Prima Guerra Mondiale.

Dialoghi tra Hitler e me: Il Bolscevismo da Mosè a Lenin.

Immagine:DinoGrandi.jpg

Dino Grandi

Fra i diversi documenti e provvedimenti legislativi che costituiscono il corpus delle cosiddette leggi razziali promulgate dal fascismo in Italia a partire dal 1938, figura il Manifesto della razza, o più esattamente il Manifesto degli scienziati razzisti, pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938 con il titolo "Il Fascismo e i problemi della razza".

Tra le adesioni al manifesto spiccano quelle di personaggi illustri, o destinati a diventare tali, come Padre Agostino Gemelli, Giorgio Almirante, Galeazzo Ciano, Amintore Fanfani, Giovanni Gentile, Giovanni Guareschi

Immagine:Jesse Owens.jpg

Quel giorno, dopo essere salito sul podio del vincitore, passai davanti alla tribuna d'onore per rientrare negli spogliatoi. Il cancelliere tedesco mi guardò, si alzò in piedi e mi salutò con un cenno della mano. E io feci altrettanto.

Una caricatura di Hitler nella II Guerra Mondiale 

 
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Stavo per dimenticare: Rudolf Höß

Post n°95 pubblicato il 19 Aprile 2007 da orcofalk

Foto di Rudolf Höß come membro SS Höß alla cattura degli alleati.

                                                            Höß al Tribunale di Norimberga
 
Rudolf Höß.jpg

Rudolf Franz Ferdinand Höß

Rudolf Franz Ferdinand Höß reso comunemente anche come Hoess oppure Höss (Baden-Baden 25 novembre 1900 Auschwitz, 16 aprile 1947                

Il 25 maggio 1946 fu trasferito in Polonia per rispondere

in giudizio dei crimini che aveva commesso ad Auschwitz

e venne imprigionato
a Cracovia. Dopo un lungo dibattimento nel quale Höß ancora una volta espresse
senza nessuna emozione visibile i meccanismi di funzionamento
di Auschwitz,
la Corte Suprema di Varsavia lo giudicò colpevole delle accuse
che gli erano state rivolte.
Il 2 aprile 1947 egli venne condannato ad una sentenza
di morte per impiccagione,
eseguita il 16 aprile 1947 davanti all'ingresso
del crematorio di Auschwitz.
Hoß giustiziato   16 Aprile 1947   Höß giustiziato

Ho 46 anni e sono membro del NSDAP dal 1922;membro delle SS dal 1934 e SS-Waffen dal 1939. Fui membro della Unità di Guardia delle SS, conosciuta come SS-Totenkopfverbände dal 1 dicembre 1934. Fui amministratore dei campi di concentramento dal 1934, servendo a Dachau fino al 1938. Assistente a Sachsenhausen dal 1938 agli inizi del 1940, fui poi promosso Comandante ad Auschwitz.

Rimasi nel campo di Auschwitz fino al 1° dicembre 1943 e stimo che minimo 2,5 milioni di vittime siano state giustiziate e pertanto avvelenate con il gas e poi bruciate, e un minimo di 500 mila morirono di stenti, per un totale di circa 3 milioni di morti... Questa cifra rappresenta all’incirca il 70 o 80% di tutti i prigionieri che passarono per Auschwitz, i rimanenti venivano selezionati e usati per i lavori delle industrie dei campi di concentramento; includendo la morte di circa 20.000 russi, prigionieri di guerra internati a Auschwitz dagli ufficiali della Wehrmacht. Le vittime restanti includono circa 10.000 ebrei tedeschi e un gran numero di cittadini, per lo più ebrei, provenienti da Olanda, Francia, Belgio, Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Grecia e da altri paesi. Noi giustiziammo circa 400.000 ebrei ungheresi ad Auschwitz nell’estate del 1944.

Le esecuzioni di massa con il gas ebbero inizio agli inizi del 1941 e continuarono fino al 1944. Visionai personalmente queste esecuzioni fino a dicembre del 1943 e questo al servizio delle mie funzioni alla sovrintendenza dei campi di concentramento della WVHA; tutte le gasazioni avvenivano per ordine diretto del RSHA(Reichssicherheitshauptamt), quindi a totale sua responsabilità. Pertanto gli ordini di genocidio li ricevetti dal RSHA.

Il modo in cui avveniva la selezione era la seguente: i 2 dottori che avevamo a Auschwitz esaminavano i prigionieri che arrivavano con il treno, li facevano camminare di fronte a loro e prendevano subito una decisione sul loro destino. Chi veniva ritenuto abile al lavoro veniva inviato al campo, gli altri direttamente alle camere a gas. I bambini più piccoli venivano sterminati perché non potevano essere adibiti ad alcun lavoro. 

 

E, mentre a Treblinka i prigionieri sapevano della loro fine, a Auschwitz abbiamo sempre cercato di illuderli, facendo creder loro di una disinfestazione da pidocchi. È ovvio che qualche volta capivano le nostre reali intenzioni e c’era qualche madre che cercava di nascondere i propri figli sotto i vestiti, ma naturalmente quando venivano trovati, venivano comunque uccisi.

Abbiamo tentato, come richiesto, di tener segreto lo sterminio di massa, ma l’odore terribile e nauseabondo dei corpi bruciati si propagava nelle campagne circostanti e tutta la gente che viveva vicino sapeva cosa accadeva a Auschwitz.

Ogni tanto ricevevamo prigionieri speciali dalla Gestapo. I dottori delle SS li uccidevano con un'iniezione di benzina. I dottori stessi avevano il compito di scrivere il certificato di morte e potevano annotare qualsiasi causa di morte.

Venivano anche compiuti esperimenti sulle donne prigioniere, inclusi sterilizzazione e esperimenti relativi al cancro. La maggior parte delle persone che morì sotto questi esperimenti era già stata destinata alla morte dalla Gestapo.

Io capisco l’inglese e lo scrivo. La presente dichiarazione corrisponde al vero; questa dichiarazione è fatta volontariamente da me e senza costrizione; dopo averla riletta, l’ho firmata a Norimberga, Germania, il 5 aprile 1946.

 

Un’altra miglioria che abbiamo fatto ad Auschwitz è stato l’ampliamento delle camere a gas: potevano tenere fino a 2000 persone, mentre a Treblinka le camere ne contenevano solo fino a 200.

«... una notte venne condotto un ufficiale delle SS che conoscevo bene e con il quale solo il giorno prima ero stato al circolo... aveva arrestato un ex funzionario comunista e, fidandosi della lealtà del prigioniero, gli concesse di passare da casa, ma egli fuggì... l'ufficiale delle SS fu arrestato e condannato a morte dalla corte marziale... ero così sconvolto che dovetti fare uno sforzo per estrarre la mia pistola e dargli il colpo
di grazia alla tempia.
                                File:Hoess2.jpg
 

 
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Post N° 94

Post n°94 pubblicato il 14 Aprile 2007 da orcofalk

immagine
Neppure Dio potrebbe colarlo a picco"

fu la voce diffusa a mezzo stampa prima della sciagura.

Il Titanic affonda in poche ore nel Nord Atlantico, dopo aver urtato un iceberg, il giorno 15 di Aprile del 1912.

Sul Titanic viaggiavano persone ricche e nobili.

Nel 1898, quattordici anni prima della tragedia, quando la decisione di costruire il Titanic era ancòra di là da venire, uscì un romanzo dal titolo "Futility, The Wreck On The Titan". L'autore, un ignoto romanziere statunitense di nome Morgan Robertson (1861 - 1915) scrisse un libro in cui si racconta la storia di un transatlantico, che finisce in rotta di collisione con un iceberg nel Nord Atlantico ed affonda in poche ore. Molti dei dettagli relativi alla nave ed alla tragedia appaiono in modo strabiliante simili alla tragedia che vide coinvolto il Titanic

Nella notte di domenica 14 aprile la temperatura si era abbassata quasi a zero gradi e il mare era calmo piatto, non c'era la luna ed il cielo era sereno. Il capitano Smith, in seguito agli avvisi di presenza di iceberg ricevuti via radio negli ultimi giorni aveva traslato la rotta più a sud.

 
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Post N° 92

Post n°92 pubblicato il 09 Aprile 2007 da orcofalk

Emiliano Zapata (a destra) con il fratello EufemioFrancisco Madero              

                         Pancho Villa

                                Doroteo Arango Arambula

 
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    Ogni 5 secondi

Post n°91 pubblicato il 29 Marzo 2007 da orcofalk

          un bambino muore:

        e la Vergogna rimane.

            

       

 
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                      Virginia Woolf

Post n°90 pubblicato il 28 Marzo 2007 da orcofalk

                    immagine 

Il 28 marzo del 1941, si riempì le tasche di sassi e si annegò nel fiume Ouse, non lontano da casa, nei pressi di Rodmell. Lasciò una toccante nota al marito: «Carissimo. Sono certa che sto impazzendo di nuovo. Sono certa che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. Comincio a sentire voci e non riesco a concentrarmi. Quindi, faccio quella che mi sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la più grande felicità possibile. Sei stato in ogni senso tutto quello che un uomo poteva essere. So che ti sto rovinando la vita. So che senza di me potresti lavorare e lo farai, lo so... Vedi non riesco neanche a scrivere degnamente queste righe... Voglio dirti che devo a te tutta la felicità della mia vita. Sei stato infinitamente paziente con me. E incredibilmente buono. Tutto mi ha abbandonata tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinare la tua vita. Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici di quanto lo siamo stati noi.»

L'amicizia femminile era per Virginia, come lei stessa scrisse,

"una relazione così segreta e intima, in confronto alle relazioni con gli uomini" ("Diario", 1924).

Diceva:

"Mi piacciono le donne. Mi piace il loro anticonvenzionalismo. Mi piace la loro completezza".

 
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la memoria e l'orrore

Post n°88 pubblicato il 13 Marzo 2007 da orcofalk

Statua di Anna Frank situata ad AmsterdamPietra tombale posta per Anna e Margot Frank a Bergen-Belsen
                           ANNA FRANK
                  
                     Helga Deen: la sua esperienza di deportata in un campo di concentramento è stata raccontata in un diario - Kamp Vught - dato alle stampe nel 2007. Studentessa diciottenne, fu uccisa assieme a tutta la sua famiglia nel 1943 nel campo di sterminio di Sobibór. 
                                    Helga Deen
la sua esperienza
di deportata in un campo di concentramento
è stata raccontata in un diario - Kamp Vught -
dato alle stampe nel 2007.
Studentessa diciottenne, fu uccisa assieme
a tutta la sua famiglia nel 1943 nel campo
di sterminio di Sobibó.
                         
Lapide commemorativa sul sito di Bergen-Belsen
            L'ingresso del campo, con la scritta tristemente famosa Arbeit macht frei    
            Una cella del campo 
           
 
                          Josef Mengele
Questa e' tesimonianza piu' Vergognosa che la storia
contemporanea ci ha lasciato,
e' la perversione criminale derivata dal potere.  
Non trovo un modo sufficientemente appropriato per
MALEDIRE
coloro che hanno ideato e permesso che cio' avvenisse.
Come può la gente avere ancora fede dopo l'olocausto?  

«Che altri popoli vivano nel benessere
o che crepino di fame mi interessa solo
nella misura in cui abbiamo bisogno di loro
come schiavi al servizio della nostra cultura.»
(HEINRICH HIMMLER)
               
Subito prima dello scoppio della
Seconda guerra mondiale venne posto
allo studio un progetto per l'emigrazione
forzata della popolazione ebraica sull'isola
di Madagascar, allora colonia francese.
Uno dei personaggi chiave del progetto
Madagascar fu Adolf Eichmann, esperto di
«problemi ebraici», e successivamente
principale responsabile della logistica dello
sterminio.
         
         Rudolf Höß
«Non siete venuti in un sanatorio, ma in un campo
di concentramento tedesco. Da qui non c'è altra via
d'uscita che il camino del crematorio. Se a qualcuno
questo non piace, può andare subito contro il filo
spinato. Se in un trasporto ci sono degli ebrei,
non hanno diritto a sopravvivere
più di due settimane,i preti un mese 
gli altri tre mesi»
Ingresso del campo di Groß-Rosen nel 2005; sulla torretta è riportato il tristemente famoso motto Arbeit macht frei.
Deportazione degli ebrei dal ghetto di Cracovia nel marzo 1943
Corpi rinvenuti a Buchenwald 
Bambini liberati dall'Armata Rossa.width:333px;height:389px; 
I prigionieri, al loro arrivo,
erano obbligati ad indossare
dei triangoli colorati sugli abiti,
che qualificavano visamente il tipo di
«offesa» per la quale erano stati internati.
 I più comunemente usati erano:
La stella di David usata per identificare gli ebrei
LA STELLA DI DAVID
Giallo: ebrei -- due triangoli sovrapposti a formare una stella di David,
con scritta sopra la parola Jude   (Giudeo)    

  • Rosso: dissidenti politici,
  • compresi i comunisti
  • Rosso con al centro la lettera S:
  •  repubblicani spagnoli
  • Verde: criminali comuni
  • Viola: Testimoni di Geova
  • Blu: immigranti
  • Marrone: zingari
  • Nero: lesbiche e
  • soggetti "antisociali"
  • Rosa: omosessuali maschi

          

  • Babi Yar (russo Бабий яр,Ucraino Бабин яр, Babyn Yar) 
  • Il 28 settembre 1941, vennero affissi per la città manifesti
  • che dicevano: "Tutti gli ebrei che vivono a Kiev e nei dintorni
  • sono convocati a recarsi alle ore 8 di Lunedì 29 Settembre
  • 1941, all'angolo fra le vie Melnikovsky e Dokhturov (vicino
  • al cimitero). Dovranno portare documenti, danaro, valori,
  • vestiti pesanti, biancheria ecc. Tutti gli ebrei non
  • ottemperanti a queste istruzionie quelli trovati altrove
  • saranno fucilati sul posto.
  • Qualsiasi civile che entri negli appartamenti sgomberati
  • per rubare sarà fucilato sul posto."Gli ebrei di Kiev si
  • radunarono presso il cimitero, aspettando di essere caricati
  • sui treni. La folla era tale che molti degli uomini, donne e
  • bambini non capivano cosa stesse accadendo quando udirono
  • il rumore delle mitragliatrici, era troppo tardi per fuggire.
  • Vennero condotti in gruppi di dieci attraverso un corridoio
  • di soldati.
  • Agli ebrei venne ordinatodi spogliarsi, picchiati se
  • resistevano, veniva quindi loro sparato sull'orlo del fossato.
  • Secondo lo Einsatzbefehl der Einsatzgruppe Nr. 101, almeno
  • 33,771 ebrei da Kiev e dintorni vennero uccisi a Babi Yar fra
  • il 29 e il 30 Settembre 1941: abbattuti sistematicamente
  • con le mitragliatrici.
  • Almeno 60.000 persone, inclusi rom e prigionieri di guerra
  • russi vennero uccisi in seguito in questo sito.
  • Esecutore del massacro fu lo Einsatzgruppe C, supportato da
  • membri  del battaglione Waffen-SS e da unità della polizia
  • ausiliaria ucraina.
  • La partecipazione di collaborazionisti ucraini in questi eventi,
  • oggi documentati e provati, è tema di un pubblico e doloroso
  • dibattito in Ucraina
«Ogni prigioniero fu ammanettato su entrambe le gambe con una
catena lunga 2-4 metri... le pile di cadaveri non venivano bruciate
a intervalli regolari, ma non appena una o due pile erano pronte,
erano coperte con legno e inzuppate con petrolio e benzina

 

e quindi incendiate»

 

                                                        Klaus Barbie

 

 

                                                           Paul Blobel
Circa 59.018 esecuzioni vennero attribuite a Blobel
dal Tribunale militare di Norimberga.
Condannato a morte, venne impiccato
nella prigione di Landsberg l'8 giugno 1951.

 

 

                   Go to fullsize image                                             

 

 Jon Antonescu                                     Theodor Eicke

Il 16 ottobre 1941 i tedeschi ed i rumeni entrarono

ad Odessa dopo l'evacuazione da parte dell'esercito sovietico.

Nonostante non venisse effettuata nessuna forma

di resistenza le truppe si abbandonarono ad un massacro

indiscriminato di abitanti uccidendo circa 8.000 persone,

per la maggior parte ebrei.

La settimana successiva, il 22 ottobre 1941,

una bomba detonò presso il quartier generale rumeno

uccidendo il governatore militare di Odessa, sedici ufficiali

e 44 tra soldati e civili.

Il generale Ion Antonescu, dittatore rumeno,

ordinò da Bucarest una spietata rappresaglia:

per ogni ufficiale rumeno o tedesco ucciso si sarebbero

dovuti uccidere 200 ebrei o comunisti e per ogni soldato

ucciso, 100. Tutti i comunisti avrebbero dovuto essere

imprigionati ed un membro di ogni famiglia ebrea avrebbe

dovuto essere trattenuto come ostaggio. L'ordine esecutivo

n. 302.826 ordinò una «immediata azione di rappresaglia,

la liquidazione di 18.000 ebrei del ghetto e l'impiccagione

nelle piazze della città di almeno 100 ebrei per ogni quartiere.»

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La Condanna

Post n°86 pubblicato il 08 Marzo 2007 da orcofalk

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A morte senza avere mai ricevuto un bacio. Chiediamo la Grazia

al Governatore oppure al Presidente...........

 
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HOLODOMOR

Post n°85 pubblicato il 05 Marzo 2007 da orcofalk
Foto di orcofalk

NON SOLO NAZISMO

Il GPU colpisce i sabotatori

controrivoluzionari

Negli anni '20, l'Unione Sovietica aveva adottato i

campi di concentramento per internare dissidenti

nemici del regime e dirigenti non politicamente affidabili.

Nelle terribili purghe degli anni '30, fu fatto un intenso

uso dei campi, organizzati nel sistema Gulag,

narrato da Aleksandr Solženicyn 

nel suo libro Arcipelago Gulag.

Il sistema rimase attivo fino al 1970 circa, anche se

dopo il terrore staliniano le condizioni di prigionia migliorarono.

Il termine Gulag è diventato nell'uso

corrente sinonimo di "campo di concentramento

sovietico" ma è in realtà una sigla che identifica

il sistema organizzativo ("Glavnoye Upravleniye

LAGerey" cioè "direzione generale dei lager").

Manifesto sovietico degli anni '20: Il GPU colpisce i sabotatori controrivoluzionari

Josif Vissarionovič Džugašvili (in russo Иосиф Виссарионович

Джугашвили), il cui vero nome era Ioseb Besarionis Dze

Jughashvili (in georgiano იოსებ ბესარიონის ძე ჯუღაშვილი),

detto Stalin (in russo: Сталин, ossia "d'acciaio"; altro

pseudonimo Koba, cioè indomabile) fu un rivoluzionario

 bolscevico, capo del Partito Comunista e dell'Unione

Sovietica (nato a Gori, Tiblisi, Georgia nel 1878 e morto

 a Mosca, Russia il 5 marzo 1953). Secondo i registri della

 chiesa parrocchiale di Gori la sua data di nascita è il

6 dicembre del 1878, ma egli dichiarava di essere nato

il 21 dicembre 1879 e in tale data veniva festeggiato

 ufficialmente il suo anniversario nell'Unione Sovietica.

 È considerato uno dei peggiori criminali della storia avendo

causato la morte di alcune decine di milioni di persone.

 In Ucraina vi è un giorno dell'anno, il 25 novembre, dedicato

 alla rimembranza dei milioni di ucraini fatti uccidere da Stalin.

 Italia, Usa, Canada e altri 7 Paesi hanno accettato la definizione

di genocidio per la tragedia ucraina nota col nome di Holodomor.

L'Holodomor (in lingua ucraina Голодомор) fu la terribile

 carestia che colpì l'Ucraina sovietica tra il 1932 e il 1933.

 Si tratta della più grave catastrofe che si sia mai abbattuta

sulla nazione ucraina durante la storia moderna, visto che

essa significò la morte di diversi milioni di persone

(le stime sono molto discordanti tra loro).

Tale carestia fu causata dalla politica dell'Unione Sovietica.

Il termine Holodomor deriva

dall'espressione ucraina moryty holodom

(Морити голодом), che significa

"infliggere la morte attraverso la fame"

. In Ucraina, il giorno ufficiale di

 commemorazione dell'Holodomor

 è il quarto sabato di novembre.

Se è vero che la carestia che interessò l'Ucraina fu parte

di un più ampio fenomeno che si manifestò in altre regioni

 sovietiche, il termine "Holodomor" si applica esclusivamente

a quanto accadde nei territori abitati da genti di etnia ucraina.

 Proprio per questo motivo, l'Holodomor è anche noto come

"il genocidio ucraino" o "l'olocausto ucraino", espressione

usata con l'implicazione che la carestia sia stata appositamente

pianificata dalle autorità sovietiche per distruggere la nazione

 ucraina come entità politica e sociale. Mentre gli storici sono

 ancora divisi sul fatto di considerare l'Holodomor un genocidio

(sulla base della definizione legale di genocidio fornita dalla

Convenzione per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio),

 diversi Stati (Ucraina, Argentina, Australia, Azerbaijan, Belgio,

Canada, Estonia, Georgia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania,

Moldova, Polonia, Stati Unii e Città del Vaticano) lo hanno

riconosciuto come tale.

Stalin a 15 anni, nel 1894Ekaterina Geladze

Stalin a 15 anni, nel 1894            Ekaterina Geladze madre di Josif Stalin
                                             
Gli storici in genere concordano che, tenendo in considerazione
oltre al terrorismo di stato (deportazioni e purghe politiche),
le carestie e la mortalità in prigione e nei campi di lavoro, Stalin
e i suoi accoliti furono direttamente o indirettamente responsabili
della morte di milioni di persone. Sulla cifra esiste però un ampio
dibattito. Gli archivi sovietici riferiscono che 786,098 persone
vennero condannate a morte tra il 1930 e il 1953 per motivi
politici (di cui 681,692 nel 1937 e 1938, durante le "grandi purghe"
che però non vennero tutte eseguite; uno storico stime che
i giustiziati siano stati in questo periodo tra i 300,000 e i 400,000)
e che 1,054,000 morirono nei "campi di lavoro correttivi"
(di cui 620,000 durante la guerra 1941-1945), circa 600,000
nelle "colonie di lavoro correttive" (colonie dove venivano mandati
i condannati a meno di 3 anni per lavori spesso agricoli) e 389,000
Kulaki nella deportazione. Inoltre risulta che tra il 1921 e il 1954
2,400,000 persone sono state mandate nei gulag per reati politici
(tra questi l'unico reato di parole era comunque solo l'incitamento
a sovvertire o indebolire lo Stato) Tuttavia molti ritengono questi
cifre sottostimate. Per esempio lo storico e demografo russo Erlikman
ha stimato 1.500.000 giustiziati (aggiungendo alla cifra degli archivi
di 800.000 persone giustiziate 700.000 esecuzioni sommarie),
4.300.000 morti nei campi di concentramento amministrati dal
Gulag e in prigione (agli 1.900.000 ufficiali ha aggiunto 2.400.000
non riportati; la cifra sale a 5 milioni con i 700.000 morti nei campi
di lavoro dal 1922 al 1929), 1.700.000 morti nelle deportazioni
(di 7.500.000 deportati) e 1 milione di civili e prigionieri stranieri
morti a causa dell'Armata Rossa, per un totale di 8.500.000
morti causati da Stalin. In Georgia circa 80.000 persone vennero
giustiziate nei periodi 1921, 1923–24, 1935–38, 1942 e 1945-50,
e più di 100.000 vennero deportate nei campi di lavoro.

Oltre alla morte nei lager Stalin provocò

la morte di forse milioni di persone per

fame, le stime oscillano tra 1,54

(morti in eccessi registrati dagli archivi

sovietici) o meno e 10 milioni (alcuni

sostengono che la carestia sia stata

pianificata). Questo quanto dichiarò

alle Nazioni Unite alla vigilia della

61esima sessione dell'Assemblea generale

dell'ONU (nell'estate 2006) il ministro

degli esteri ucraino Boris Tarasiuk:"

"lo sterminio di massa pianificato

appositamente dal regime totalitario

comunista dell'epoca ha causato la

morte di una cifra oscillante tra i 7 e 10

milioni di uomini, donne e bambini

innocenti, cioè di circa un quarto della

popolazione ucraina dell'epoca".

Lettera scritta ad un artigliere

dalla sorella residente a

Krylovskaja,

provincia di Rostov.

«Non ti puoi nemmeno immaginare l'orrore
che stiamo vivendo al paese. La gente sta morendo
 di fame e quando qualcuno entra in casa per
chiedere un pezzo di pane se non glielo dai rischi
che ti taglino il collo. Se vedessi quante persone
affamate, ammalate e gonfie dalla fame ci sono
adesso...è una cosa spaventosa. La gente è affamata
sino al punto che mangia carne di cavallo putrefatta.»

Lettera scritta dai genitori

al soldato dell'Armata

Rossa Yurcenko

da 

Novo-Derevjanovskaja,

Caucaso del Nord.

«Quanta gente muore di fame; i cadaveri giacciono
fino a 5 giorni lungo le strade senza che nessuno
si preoccupi di sotterrarli. La gente ha fame,
le forze per scavare le fosse non le ha più. Fa paura
persino a guardare chi è ancora vivo...le facce
stravolte, gli occhi piccoli e prima della morte
il gonfiore diminuisce, diventando di un colore
giallastro. Non sappiano che ne sarà di noi, ci
attende la morte per fame...»
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