Creato da: passandodiquipercaso il 19/03/2006
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Post N° 254

Post n°254 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da passandodiquipercaso
 

Chissà perchè non riesco a provare neanche un briciolo di nostalgia o di rimpianto  trovandomi davanti a lui.

Quanti mesi, quanti anni sono passati? Due, si due.

No, non mi sento nuda come i suoi occhi vogliono dipingermi. I suoi occhi, l'unico elemento vivo nella sua persona.
E’ vero, abbiamo mischiato i nostri respiri, i nostri gesti, la nostra pelle. Le nostre membra, spossate e paghe, sono rimaste adagiate a lungo mentre i nostri occhi socchiusi inseguivano le ombre che il sole, filtrato dalle persiane, disegnava sul soffitto.
Quando un uomo ti ha avuto, poco interessandogli se ci sia riuscito per noia, per curiosità o per amore, o cosa passasse per la tua mente prima, durante e dopo, mantiene in memoria per sempre il ricordo. Non il ricordo dei gesti, di ciò che ha dato e ricevuto, ma il ricordo della conquista, della presunta profonda conoscenza del tuo essere. Del tuo essere nuda fisicamente, nient’altro di piu’.
Non riesco a rimpiangere quei momenti.
Riesco solo a sorridere ricordando la metodicità dei suoi gesti, come quelli di chi è riuscito a trovare la strada piu’ breve, ben asfaltata e priva di semafori per raggiungere la meta e percorre, giorno dopo giorno, sempre quella.
Ci siamo allontanati in silenzio. Non servivano parole, è bastato un muto bilaterale assenso.
Non servono neanche oggi.
Mi sono sorpresa piu’ d’una volta a pensarmi in una vita accanto a lui. Avrei occupato il mio tempo a dissezionare il cadavere di ciò che insieme eravamo.
 

 
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