Creato da: passandodiquipercaso il 19/03/2006
Racconti, sensazioni, pensieri, riflessioni, opinioni...insomma...di tutto un pò
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Post n°265 pubblicato il 16 Marzo 2009 da passandodiquipercaso
Un forte dolore sveglia Giulia. Un dolore che parte dal collo e finisce all'intestino, al centro del torace. L'orologio segna le 6,00. Sua figlia Elisa di 13 anni, continua a dormire placidamente al suo fianco. Giulia, distesa nel letto, si chiede cosa fare...e, intanto, arriva un collasso che le fa quasi perdere i sensi. E' sicuramente qualcosa di grave, occorre muoversi, pensa Giulia. Come fare con i ragazzi che dormono ancora? Bisogna svegliarli senza agitarsi e parlare loro pacatamente. Bisogna vestirsi e prepararsi nell'eventualità che la trattengano in ospedale. Cosa può servire? Sicuramente pigiama, vestaglia, biancheria intima, ciabatte,asciugamani... Giulia si alza a fatica, compie i gesti per aprire i cassetti lentamente ma è costretta a sedersi sul letto, il dolore è troppo forte. Sono le 7,00, chiama dolcemente sua figlia, le dice che sta male e che bisogna andare all'ospedale. La ragazzina si sveglia di colpo, è leggermente impaurita ma Giulia le chiede di aiutarla. E' ancora in pigiama, deve vestirsi, si fa porgere la roba dalla bambina. I collant sono sfilati, chiede ad Elisa di porgergliene degli altri. Arriva l'ambulanza, Giulia porta con sé quel dolore lancinante da quasi tre ore... Giulia non si sorprende piu' di nulla. Niente può piu' lasciarla senza fiato. Quattro mesi fa è stata sul punto di essere fuori dai giochi. Un infarto e tre stent nelle coronarie non sono un gioco. Un piccolo pezzo del suo cuore è morto ma lei è viva. Ha pensato...”prendessero pure tutta la posta in palio, io mi ritiro; coltiverò, come Candido, il mio orticello”. Ma, Candido, aveva viaggiato, aveva visto il mondo. Giorno dopo giorno, in quella lunga e lenta ripresa, Giulia ripercorre la sua vita passata piena di doveri, ricorda quante volte ha dimenticato sè stessa, pensa a quanto abbia ancora voglia di fare, di vivere. Giulia ha voglia di perdersi tra le braccia di un uomo, di innamorarsi; ha voglia, perchè no, di soffrire per amore, di sentirsi viva e incazzata, felice di stare a questo mondo, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Ha voglia di scalare le montagne, di sentire il freddo intenso pungerle il viso, di sentire le orecchie ghiacciarsi...Giulia ascolta “Cervo a primavera” di Cocciante, sembra che riguardi lei, la sua rinascita, e si sente come qualcuno che...senza paura di cadere...non può fallire... Giulia è pronta a ributtarsi nella mischia. Bentornata, Giulia!
Post n°264 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da passandodiquipercaso
Tag: Racconti Il passato è un paese straniero, lì tutto si svolge in modo diverso. Si, diverso. Giulia è una tranquilla bambina di otto anni seduta sui gradini di ingresso di casa sua. Ha di fronte il mare. Basta attraversare la strada. Indossa un bel vestitino in tulle rosa e un bel fiocco in tinta lascia libera la fronte dai suoi capelli lisci e biondi. Ai piedi ha le solite ciabattine in plastica infradito di tutti i giorni, quelle che usa per andare a giocare o per andare al mare in quel mese di giugno caldo e ventoso. E' sola e aspetta. Aspetta con pazienza che rientri la mamma, uscita per commissioni. La mamma le ha detto che vuole ritrovarla lì quando torna. Le è stato insegnato che bisogna ubbidire agli adulti, ubbidire incondizionatamente. Giulia pensa che potrebbe andare a giocare, la mamma non se ne accorgerebbe. Ma, sa di non poterlo fare. Il vestito di tulle è la sua prigione ed il suo castigo. Non può sporcarsi né può muoversi con agilità. Però non le importa molto, Giulia non si annoia mai. Può sempre pensare, immaginare, fantasticare. Non è tempo sprecato. Cosa sono i minuti, le ore, i giorni di fronte ad una vita intera? Quel momento passerà, lei già non lo ricorda piu'. Non è importante, ciò che importa veramente è non fare arrabbiare gli adulti. Cercare di comprenderli è impossibile, fiato e tempo sprecato. Ci sono cose che lei non potrebbe capire, così le hanno spiegato in piu' occasioni. Eppure questo non le va giu'. Lei non è una bambina stupida e non sente di esserlo. Quando legge i racconti, che tanto le piacciono, impara sempre parole nuove. Ha provato a ripeterle davanti agli adulti ma sembrano non comprendere, non capirne il significato o, forse, non stanno a sentire, troppo impegnati nei loro problemi. Giulia pensa che tra gli adulti e i bambini ci siano degli spazi di pensiero incomunicabili, come bolle di sapone che, si sa, quando si incontrano nell'aria si annullano a vicenda. O forse questi spazi sono incomunicabili solo con e per lei? Non sembra che suo fratello si sia posto il problema. Lui ha altre gatte da pelare, deve evitare di prendere cattivi voti a scuola. Comunque, il mondo dei grandi non le appartiene, meglio il suo mondo fatto di tante cose, tante storie da sistemare nella mente. Magari, da grande, sarà tutto diverso...
Post n°263 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da passandodiquipercaso
Sono un grande falso mentre fingo l’allegria lo sanno tutti che in caso di pericolo e mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età Certo che facile non è mai stato e mi sento come chi sa piangere ancora alla mia età e che la vita ti riservi ciò serve spero di notte alla mia età T.F.
Post n°262 pubblicato il 24 Settembre 2008 da passandodiquipercaso
Post n°261 pubblicato il 24 Settembre 2008 da passandodiquipercaso
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Inviato da: ninograg1
il 23/03/2010 alle 21:23
Inviato da: morton0
il 19/10/2008 alle 12:10
Inviato da: morton0
il 19/10/2008 alle 12:10
Inviato da: ninograg1
il 12/07/2008 alle 20:15
Inviato da: ninograg1
il 19/11/2007 alle 14:37