Creato da: passandodiquipercaso il 19/03/2006
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Una bambina diversa
Post n°264 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da passandodiquipercaso
Tag: Racconti Il passato è un paese straniero, lì tutto si svolge in modo diverso. Si, diverso. Giulia è una tranquilla bambina di otto anni seduta sui gradini di ingresso di casa sua. Ha di fronte il mare. Basta attraversare la strada. Indossa un bel vestitino in tulle rosa e un bel fiocco in tinta lascia libera la fronte dai suoi capelli lisci e biondi. Ai piedi ha le solite ciabattine in plastica infradito di tutti i giorni, quelle che usa per andare a giocare o per andare al mare in quel mese di giugno caldo e ventoso. E' sola e aspetta. Aspetta con pazienza che rientri la mamma, uscita per commissioni. La mamma le ha detto che vuole ritrovarla lì quando torna. Le è stato insegnato che bisogna ubbidire agli adulti, ubbidire incondizionatamente. Giulia pensa che potrebbe andare a giocare, la mamma non se ne accorgerebbe. Ma, sa di non poterlo fare. Il vestito di tulle è la sua prigione ed il suo castigo. Non può sporcarsi né può muoversi con agilità. Però non le importa molto, Giulia non si annoia mai. Può sempre pensare, immaginare, fantasticare. Non è tempo sprecato. Cosa sono i minuti, le ore, i giorni di fronte ad una vita intera? Quel momento passerà, lei già non lo ricorda piu'. Non è importante, ciò che importa veramente è non fare arrabbiare gli adulti. Cercare di comprenderli è impossibile, fiato e tempo sprecato. Ci sono cose che lei non potrebbe capire, così le hanno spiegato in piu' occasioni. Eppure questo non le va giu'. Lei non è una bambina stupida e non sente di esserlo. Quando legge i racconti, che tanto le piacciono, impara sempre parole nuove. Ha provato a ripeterle davanti agli adulti ma sembrano non comprendere, non capirne il significato o, forse, non stanno a sentire, troppo impegnati nei loro problemi. Giulia pensa che tra gli adulti e i bambini ci siano degli spazi di pensiero incomunicabili, come bolle di sapone che, si sa, quando si incontrano nell'aria si annullano a vicenda. O forse questi spazi sono incomunicabili solo con e per lei? Non sembra che suo fratello si sia posto il problema. Lui ha altre gatte da pelare, deve evitare di prendere cattivi voti a scuola. Comunque, il mondo dei grandi non le appartiene, meglio il suo mondo fatto di tante cose, tante storie da sistemare nella mente. Magari, da grande, sarà tutto diverso...
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Inviato da: ninograg1
il 23/03/2010 alle 21:23
Inviato da: morton0
il 19/10/2008 alle 12:10
Inviato da: morton0
il 19/10/2008 alle 12:10
Inviato da: ninograg1
il 12/07/2008 alle 20:15
Inviato da: ninograg1
il 19/11/2007 alle 14:37