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« Alla mia etàIo rinascerò »

Una bambina diversa

Post n°264 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da passandodiquipercaso
 

Il passato è un paese straniero, lì tutto si svolge in modo diverso.

Si, diverso.

Giulia è una tranquilla bambina di otto anni seduta sui gradini di ingresso di casa sua. Ha di fronte il mare. Basta attraversare la strada.

Indossa un bel vestitino in tulle rosa e un bel fiocco in tinta lascia libera la fronte dai suoi capelli lisci e biondi. Ai piedi ha le solite ciabattine in plastica infradito di tutti i giorni, quelle che usa per andare a giocare o per andare al mare in quel mese di giugno caldo e ventoso.

E' sola e aspetta. Aspetta con pazienza che rientri la mamma, uscita per commissioni. La mamma le ha detto che vuole ritrovarla lì quando torna. Le è stato insegnato che bisogna ubbidire agli adulti, ubbidire incondizionatamente.

Giulia pensa che potrebbe andare a giocare, la mamma non se ne accorgerebbe. Ma, sa di non poterlo fare. Il vestito di tulle è la sua prigione ed il suo castigo. Non può sporcarsi né può muoversi con agilità.

Però non le importa molto, Giulia non si annoia mai. Può sempre pensare, immaginare, fantasticare. Non è tempo sprecato. Cosa sono i minuti, le ore, i giorni di fronte ad una vita intera? Quel momento passerà, lei già non lo ricorda piu'.

Non è importante, ciò che importa veramente è non fare arrabbiare gli adulti. Cercare di comprenderli è impossibile, fiato e tempo sprecato. Ci sono cose che lei non potrebbe capire, così le hanno spiegato in piu' occasioni.

Eppure questo non le va giu'. Lei non è una bambina stupida e non sente di esserlo. Quando legge i racconti, che tanto le piacciono, impara sempre parole nuove. Ha provato a ripeterle davanti agli adulti ma sembrano non comprendere, non capirne il significato o, forse, non stanno a sentire, troppo impegnati nei loro problemi.

Giulia pensa che tra gli adulti e i bambini ci siano degli spazi di pensiero incomunicabili, come bolle di sapone che, si sa, quando si incontrano nell'aria si annullano a vicenda.

O forse questi spazi sono incomunicabili solo con e per lei? Non sembra che suo fratello si sia posto il problema. Lui ha altre gatte da pelare, deve evitare di prendere cattivi voti a scuola.

Comunque, il mondo dei grandi non le appartiene, meglio il suo mondo fatto di tante cose, tante storie da sistemare nella mente.

Magari, da grande, sarà tutto diverso...

 
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