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Dipendenze e assuefazioni. Contro la facile politica proibizionista

Post n°135 pubblicato il 21 Dicembre 2012 da cpeinfo

Due o tre cose sul concetto di 'salute mentale'

E' stata molto commentata la notizia dell’arrivo a Modena della ‘Valigia rossa’, un sistema di vendita porta a porta di oggetti per il ‘miglioramento’ della sessualità femminile, emanazione locale della più ampia rete ‘La MaletaRoja’.

 

I commenti a tale notizia davano per scontato che si trattasse di strumenti finalizzati ad un rinvigorimento della sessualità di coppia. Tuttavia, se leggiamo bene le dichiarazioni delle venditrici del 'tupperware del sesso', nonchè le voci delle partecipanti alle riunioni, scopriamo che si tratta dell'esaltazione di una sessualità 'senza'. Senza il patner, senza l’altro. Senza coinvolgimento che non sia di tipo meccanico. La funzionalità sessuale come traguardo slegata dall’ingaggio del gioco amoroso.

Riunioni ‘blindate’, fatte da donne per sole donne col rigoroso divieto di accesso all'uomo. Queste vendite a domicilio, spacciate per ‘convention’ dedicate all’armonia del rapporti di coppia, nascondono in realtà la cifra che accomuna gran parte dei cosiddetti ‘ nuovi sintomi’; l’interruzione del rapporto con l’Altro. Privato in tal modo della posizione di referente finale del 'grido' espresso con ll sintomo.

Questa sessualità autocefala non cerca la parola e fa a meno del patner, cosi' come le ‘nuove dipendenze’come è in voga chiamarle ( gioco d'azzardo, internet, et similia) sono sofferenze che non domandano, chiuse, come il criceto nella ruota, in un circuito di godimento ed esclusione dal legame sociale. Un legame per tanti troppo angosciante da sostenere.

Dunque il divorzio dall'Altro nella clinica contemporanea non è solo appannaggio delle depressioni maggiori o delle anoressie psicotiche, ma anche di queste zone blindate, autoreferenti, immerse in una gaudenza totale, e per questo assai difficili da trattare. La ‘sessualità senza’ de ‘La valigia Rossa’ è un affluente minore del grande fiume delle relazioni sessuali virtuali ( chat line, messaggerie erotiche, etc.). Zone deserte dove si interagisce non con l’altro fatto di carne e voce, ma con la sua proiezione digitale. Queste forme di provvisorietà dell’essere, precipitosamante etichettate come manifestazioni sintomatiche, si inseriscono bene nel panorama contemporaneo descritto da Zygmunt Bauman caratterizzato da un 'individualismo (…) povero, dove prevalgono l'interesse egoistico, l'incertezza e l'ansia del fallimento. L'esistenza contemporanea è all'insegna del consumo: lo shopping compulsivo è il rituale attraverso il quale tentiamo di esorcizzare le nostre paure.‘.L’isolamento attuale non è dunque la poetica solitudine cercata, e nemmeno il tempo dell’introspezione feconda, ma una gaudenza dell’isolamento asfittico. Non è riflusso esistenziale, ma scelta intrattabile di chiamarsi entro le mura.

Nel mutamento dell’ordine simbolico conseguente al declino dell’Altro, la vacatio delle categorie tradizionali che ne consegue, ha determinato il tentativo pervicace di altre entità di occupare quel posto, ergendosi a organizzazioni  capaci di regolare suapte manu il legame sociale. Il Dsm ne è un esempio, creatore ed ordinatore delle stesse, nelle quali si compiace, piuttosto che un database di quel che c’è .Il referente finale delle nuove patologie che il Dsm sta per sfornare, è il DSM stesso, generatore e grande sponsor di queste neo etichette, utili a mantenere il suo regno, che daloro forma e dignità di esistenza ( ‘c’è scritto, quindi ne soffro’) senza restituirne una eco, un messaggio di ritorno. Le solitudini contemporanee ( che è dunque azzardato e pretenzioso etichettare come ‘patologie’) sono contraddistinte primariamente da una disabitudine alla parola, al saperci fare con l’inconscio, si vestono di queste etichette facilmente reperibili per poter finalmente non avere più nulla a che fare con l’Altro. Siamo ben lontani dunque dal ‘voler armonizzare il rapporto di coppia’. Per questo motivo paiono del tutto fuori luogo e mal centrate le ruffiane campagne socio-politiche tese ad individuare ( per rimuoverlo ) nel medium la causa della malattia: le rete come causa della dipendenza da internet, le slot machine causa della ‘dipendenza da gioco d’azzardo’. Le birrerie e le vinerie come causa dell’alcolismo. Individuare nel terminale ( il computer, la tv, la pornografia, la moka ) la causa della malattia, favorisce campagne semplicistiche e facilone, pensate per convincere che esista una strada di ‘guarigione’ che possa fare a meno della parola.

Questa strada è per certi versi antitetica alla riabilitazione del singolo, poichè di fatto ignora il percorso sociale - economico del tempo contemporaneo.

 

Di questo il Centro Libera Parola ha parlato nel corso di una serie di incontri tenutosi a Giugno, a Modena. Tali incontri ( il ciclo si chiamava OMOLOGAZIONI) hanno visto la pertecipazione di circa 180 persone per ongi serata. Il successo di queste iniziative non è solo legato alla ormai consueta presenza sul territorio ( il centro porta avanti questi incontri tematici da 5 anni a questa parte ) quanto alla prospettiva diversa, disomologante rispetto al temibile concetto di salute menbtale 'Omologante' che si va prospettando.

La psicoanalisi applicata ha un radicamento profondo nell tessuto, locale e nazionale. 

Libera Parola fa parte del coordinamento dei Consultori di Psicoanalisi Applicata (C.Ps.A. - Centri e Servizi) che opera sul territorio nazionale nell’ambito dell’attività scientifica e clinica del Campo Freudiano.

www.consultoridipsicoanalisiapplicata.it

E’ inserita, insieme agli altri Centri Clinici e Consultori italiani e internazionali, nel RIPA – Réseau International de Psychanalyse Appliquée. 

http://ri2009.champfreudien.org/

Inoltre, fa parte del Programma Internazionale di Psicoanalisi Applicata alla terapeutica e al sociale a orientamento lacaniano PIPOL - Programme International de Psychanalyse Appliquée d’Orientation Lacanienne.
Tale programma mira a far emergere e attualizzare tutte le potenzialità di intervento della psicoanalisi, in risposta alle nuove modalità con cui si presentano il malessere e il disagio nella società contemporanea.

LiberaParola fa parte del progetto del ministero della salute ' Le buone pratiche di cura nei distrubi del comportamento alimentare '. Tale progetto nasce per fornire una mappa delle strutture e delle associazioni dedicate ai DCA al fine di garantire ai cittadini affetti da tali patologie e alle loro famiglie migliori livelli di accesso e appropriatezza dell'intervento.

www.disturbialimentarionline.it

LiberaParola è patner dell'associazione 'Giu le mani dai bambini', la più grande associazione italiana dedicata alla farmacovigilanza in età pediatrica 

http://www.giulemanidaibambini.org/

Libera Parola importisce lezioni integrate nel corso di ' Tecniche della riabilitazione psichiatrica' della facoltà di medicina dell'Università di Modena e Reggio Emilia 

www.unimore.it

Membri di LiberaParola sono consulenti dell'associazione LIDAP, Lega italiana contro i distrubi d'ansia, da attacchi di panico e agorafobia.

www.lidap.it

 

A breve un incontro sul tema ' Le facce delle crisi', che si terrà a Modena, presso la Camero di Commercio.

 

Maurizio M.


 
 
 
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