Blog
Un blog creato da violet_space il 11/01/2009

ViolaMente

spettri viola di parole e musica

 
 

CANZONE ECOLOGICA

Parole che vanno e vengono in quantità:
come pennellate di colore cariche
aggrumano le preziose tenuità
in cumuli di volgari croste, ovunque.

Forse sarebbe più bello tacere,
in accordo coi nostri pensieri,
che solo ad esprimerli in verbi e parole
non sono più verità.

Ma so che sarebbe anche bello
Sceglierle bene;
per farle aderire con più precisione
all’anima con la sua musica.

Sento svanire il suono infinito,
il timbro che unisce le vite
alle cose del mondo:
l’umano ululato strepita
e tutto si fa disarmonico.

Quanto rumore e parole in libertà…
Quanto timore di ammutolire in sé…

L’umano fracasso contamina
Il fiato dell’universo.

Marlene Kuntz

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Brezzadilunacassetta2Brimbrilla88g1000kerje_est_un_autreBasement_Hiatusviolet_spacestefano.pintomanuma.mprofilo.maschileSIMPA32cigliaalcioccolatoumamau0galaxsterVerainvisibile
 

VISITORS

 

 

« LO SPARATO [oppure La Vendetta]Troppo Poco Intelligente »

STRiPPED

Post n°6 pubblicato il 18 Marzo 2009 da violet_space

 

Mi ha chiesto di fargli uno strip.

Non che lo trovi sconveniente, solo che…beh, solo che non sono il tipo da spogliarelli. Mi fissa con quegli occhietti furbi e quel sorriso sornione, a metà tra la sfida e l’incitamento.

“Avanti, che se stasera sei venuta fin qui è per provare qualcosa di nuovo”.

Io, tra lo stupore e lo spavento, mi dico “Proprio adesso?” Non mi tirerei indietro... se ne fossi in grado, se potessi fare un pò di pratica, se fossi più figa, se non avessi paura di mostrare smagliature e cicatrici. Ma la mia titubanza non fa altro che solleticare la sua loquacità.

“Ci vuole febbre e coraggio con me. Una passione che non si risolve in qualche ora, e nemmeno in una stagione. L’urgenza che si appaga solo con e dentro di me, che ruba il fuoco dell’obiettivo a tutto il resto. Forza, quella di mostrarsi completamente a nudo, senza riserve e avarizie”.

Le sue parole seducono e conducono, quasi quasi mi butto.

Sfuggendo quello sguardo che non mi lascia tregua, inizio a sciogliere i lacci della maglia che s’intrecciano dietro alla schiena e si uniscono sul ventre, cerco di spogliarmi con eleganza, ma… sono veramente i miei quei movimenti goffi riflessi lì sopra? Ci vorrebbe della musica, e mentre sto qui a pensare che cosa fare per apparire più intrigante sento la magia che si allontana a passi lunghi.

“Ferma, ferma, ferma, che stai facendo?”

Ecco, adesso temo che mi chieda di rimettermi quelle due cose che ho tolto e di andarmene, ma invece d’indicarmi la porta mi si avvicina.

“Piano, scopriti piano. Lentamente e con coerenza. In questo posto non ti puoi nascondere, la scrittura ti mostra sempre, fosse anche solo per ciò che eviti accuratamente di raccontare”.

E allora tolgo prima la maglia e le calze, viola, come il raso che ricopre le casse da morto o i fiori che crescono sulle sponde ombrose. Marcio, come il gusto acido dei libri che amo leggere o della musica sempre accesa.

Poi il foulard, glicine che si aspira a fine aprile, con striature più scure e vivide, sentieri sfumati che conducono fino alla deriva di certi pensieri.

E’ il momento del nero, dei pantaloni e dell’intimo, sempre uguale a se stesso, come una non scelta, uno sfondo pigro a cui aggiungere pennellate di tempera. Un’attitudine, sobria e severa.

E ora, senza nessuna tinta addosso, non so spiegarmi perché tutti gli oggetti e le tele di cui mi circondo, così come i gesti, gli occhi sorridenti, le braccia aperte e la voglia di far festa ricordano tutti i colori caldi del sole, dalla nascita fino al suo calare, e non quelli degli abiti sparsi lì, senza nessuna armonia, sul pavimento.

 

Nudo

 Vieni con me

in mezzo agli alberi

Ci stenderemo sull’erba

E lasciamo passare le ore

 Prendi la mia mano

Torna alla terra

Andiamo via

Almeno per un giorno

 Lasciati guardare

Nudo fino all’osso

Lasciati guardare

Nudo fino all’osso

 La Metropoli

non c'entra con questo

Stai respirando negli scarichi

ne sento il sapore quando ci baciamo

 Prendi la mia mano

Torna alla terra

Quando tutto è nostro

Per alcune ore

 Lasciati guardare

Nudo fino all’osso

Lasciati guardare

Nudo fino all’osso

 Lasciati ascoltare

Prendere decisioni

Senza la tua televisione

Lasciati ascoltare mentre parli

Solo per me

 Lasciati guardare

Nudo fino all’osso

 Lasciati ascoltare mentre parli

Solo per me

 Lasciati guardare

Nuda fino all’osso, lasciati ascoltare mentre piangi

Solo per me 

 

[Le frasi virgolettate sono liberamente tratte dal discorso di uno scrittore, che, tra l'altro, citerei volentieri, se non mi martellasse poi il dubbio che qualcuno potesse pensare che costui sul serio mi abbia chiesto uno spogliarello]

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963