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« Rivoluzione a venire.Senza esproprio vertenza... »

Consultazioni, elezioni, congressi...

Post n°848 pubblicato il 21 Gennaio 2013 da VoceProletaria

Consultazioni, elezioni, congressi...       

       Care colleghe, cari colleghi,
il 2013 sarà un anno sicuramente importante per molti soggetti politici e non e, con le elezioni politiche a breve, per molti di questi avranno il valore di una sentenza di vita o di morte (sempre politica, si intende...).
        La definizione della "offerta politica"  (che brutto termine, accidenti...!) si può dire ormai conclusa e tante certezze che sembravano assodate fino a pochi giorni fa già iniziano a vacillare.

Facili constatazioni.
         Non era necessario avere la sfera di cristallo, al contrario evidentemente dei tanti "studiosi di chiara fama"  velocemente contraddetti dai loro vaticini, per individuare le linee di tendenza che adesso risultano chiare a tutti, e nemmeno era necessaria l'apparizione televisiva di Berlusconi (vincente, peraltro...) nella "arena"  di Santoro e Travaglio per confermare quanto avevamo scritto proprio da questa newsletter, ovvero la riproposizione  "tel quel"  degli stessi soggetti e degli stessi copioni, con le medesime "sfumature"  di differenza politica tra il PD ed il PDL degli ultimi vent'anni.

        Così, come pure avevamo detto, era anche evidente come non fosse possibile liquidare tutto il berlusconismo, con annessi e connessi, che ha trasformato in profondità - a livello antropologico, più che semplicemente "politico" -  buona parte dell'intera società con semplici operazioni di lifting mediatico.
        Le stesse tanto osannate primarie svolte dal PD e  SEL non sono altro che un "inno"   ad una politica priva di reali contenuti e basata sulla personalizzazione estrema di personaggi che non hanno altro da proporre che lievi diversità di sfumature all'obbedienza cieca e muta di fronte ai "poteri che contano"  davvero. 

        E'  chiaro che in questo contesto l'avversario da battere resti l'istrione per eccellenza, Berlusconi.  Ed è altresì chiaro che gli strumenti che il PD intende operare per sconfiggerlo, poiché forgiati dallo stesso Berlusconi, non possono certo rivoltarglisi contro. Non più di tanto almeno.
        Il montismo, dunque, versione "hard"  del populismo berlusconiano, resta  lo scontato approdo di Bersani. E di Vendola, checché ne dica...

        Ad ogni modo, è sempre più palese il nervosismo di un Bersani che, scettico su una tenuta a sinistra che avrebbe dovuto teoricamente essergli garantita dalla SEL di  Vendola, si è risolto a rivolgersi all'unica vera lista di sinistra in campo, ovvero Rivoluzione Civile. 
        Con una incredibile e olimpica faccia di bronzo, il PD ha chiesto a Ingroia di "desistere", ovvero di non presentare le proprie liste nelle tre regioni chiave (Sicilia, Lombardia e Campania, proprio laddove è maggiore il gradimento già registrato di Rivoluzione Civile...) per l'assegnazione dei seggi in Senato. 
         Non solo Bersani ha già stretto il patto per il futuro governo con Monti all'insegna di un liberismo feroce e caratterizzato dalla più cruenta macelleria sociale, ma adesso pretende pure che sparisca l'unica voce possibile di opposizione.   Chissà  nel resto d'Europa o negli stessi USA, suoi costanti riferimenti politici e culturali, come sarebbe stata accolta questa bizzarra richiesta...
        La richiesta, ovviamente, è stata prontamente rispedita al mittente.

        ["Chi non vota Pd fa un regalo a Berlusconi".   Il primo a dirlo fu Occhetto, o giù di lì. Dopo venti anni non sembra esattamente un "colpo d'ala".
        A proposito: questi venti anni di voto al Pd (e predecessori), quali vantaggi ci hanno portato?
        p.s. Non preocccupatevi, "cittadini democratici". Berlusconi non tornerà a palazzo Chigi. Al massimo sosterrà un governo Monti insieme al Pd e a Casini.
        Come adesso, comunque votiate.   di Ipazia]

        Sugli schermi, poi, appare ancora Grillo, quello  che si propone di "sconquassare"  il sistema ma lo stabilizza più di chiunque altro, magari con l'aiuto dei suoni amichetti e camerati fascisti di Casapound,   Come iniziò un famoso direttore del giornale socialista l'Avanti degli anni '20 del secolo scorso, così il comico si appresta oggi ad interpretare il ruolo dell'omino dell'ordine nuovo.
        Adopera un linguaggio apparentemente di sinistra per poter razzolare nella più becera destra reazionaria.
        Proprio vero, la storia spesso si ripete, ma da tragedia diventa farsa.   Eppure c'è chi gli crede, popolo bue...

         L'unica soluzione che riteniamo credibile per uscire dai contorcimenti di un sistema agonizzante a livello mondiale, il capitalismo, è il ribaltamento radicale dello stesso sistema.
         Nessuna delle forze in campo oggi è in grado di farlo né, tanto meno a livello elettorale, si propone questo.

        La proposta elettorale, tuttavia, che porta impresso nel proprio logo il termine più avanzato e radicale è Rivoluzione Civile. Se pure l'aggettivo finale depotenzia il sostantivo, lo stesso non è poco, dato il contesto...
        Solo Rivoluzione Civile, infatti, è l'unica lista capace di raccogliere le voci di lotte e di proteste realmente "incompatibili"  con il "sistema"  e l'attuale teatrino partitico e farne strumento iniziale di riscatto almeno istituzionale.

Non solo i partiti...
         Non saranno, tuttavia, solo i parttiti politici che si presenteranno davanti agli elettori a doversi mettere in discussione nell'anno in corso.
        Seppure con altre forme, certamente molto più agevoli poiché rivolte al proprio interno, inizieranno le discussioni che dovrebbero  (condizionale obbligatorio, attenzione!) portare al rinnovo dei propri vertici due sindacati della sinistra italiana, la CGIL e l'USB.

        La CGIL inizierà, invero, verso la seconda metà dell'anno e concluderà nel 2014 il poderoso lavoro di consultazione del suo gigantesco apparato sparso in tutta Italia; l'USB, invece, necessita di tempi molto più brevi ed è dunque prevedibile la conclusione congressuale intorno alla primavera di quest'anno.

        Sulla CGIL e sul suo congresso avremo modo di dedicare le nostre attenzioni più a ridosso dell'appuntamento, anche perché al momento c'è poco di cui discutere;   riguardo l'USB siamo invece in grado di anticipare i primi vagiti dell'imminente apertura congressuale con un documento pervenutoci piuttosto originale, poiché si tratta di una lamentazione per lo stesso annunciato congresso, o per lo meno per le sue regole interne.
        E'  un documento che denuncia infatti la mancanza di democrazia interna e ne elenca alcune applicazioni, a dire degli estensori, organizzative, politiche ed economiche. Qui di seguito il testo per esteso.
        Non aggiungiamo alcun commento da parte nostra, e ci limitiamo piuttosto ad osservare come sia davvero singolare un tale tipo di apertura congressuale per una organizzazione della sinistra, e radicale per giunta, che si è sempre proposta come la più genuina alternativa ai sindacati tradizionali...

Un saluto.                             ProletariaVox

 
 
 
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