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Bologna, Piazza San Francesco: un magnifico 1 Maggio.

Post n°923 pubblicato il 02 Maggio 2013 da VoceProletaria

Bologna. Un magnifico 1 Maggio 2013.
In Piazza San Francesco.

Non poteva essere più diverso.  Due piazze così vicine, e spesso così somiglianti per composizione sociale, e mai così differenti come ieri. 
La mattina del 1 Maggio si è aperta con una Piazza Maggiore praticamente vuota (record storico per il minimo di persone ivi accorse) a sentire i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL che hanno avuto la brutta pensata di festeggiare il "loro" 1 Maggio  insieme ai presidenti di Unindustria e di Legacoop, ovvero coi padroni.
La balzana idea di esibirsi unitariamente, sullo stesso palco, nella giornata di festa dei Lavoratori non era andata giù a tutta la sinistra. Come se non fosse sufficiente la pratica quotidiana dietro le quinte, adesso si voleva esibire sfrontatamente la loro immonda complicità.
Già la FIOM provinciale e regionale aveva annunciato che avrebbe disertato la giornata dell’inciucio sindacale bolognese  e sarebbe andata a Copparo, in provincia di Ferrara, laddove una grande azienda metalmeccanica, la Berco, minaccia di chiudere l’attività lasciando senza lavoro i suoi 600 operai, praticamente quasi tutte le famiglie di quel paese. Rappresentanti dei lavoratori coi lavoratori, ad iniziare da quelli più in pericolo, è questo il "minimo sindacale" che ci si attende da una sigla sindacale. E la FIOM non ha tradito le attese.
Al dissenso della FIOM, inoltre, si erano unite tutte le voci dissenzienti, dentro e fuori la CGIL, e in ogni ambito politico, sindacale e culturale di sinistra, contro un 1 Maggio collaborazionista.    
La sparuta presenza di ben 200 persone (diconsi duecento, non di più, come testimonia la stampa locale, anche la più benevola coi sindacati amici e coi padroni…) comunque accorse a celebrare quella porcheria non è comunque riuscita a frenare la sonora contestazione che i giovani (ed anche meno giovani) di Rifondazione Comunista - eroici! -  hanno indirizzato verso i rappresentanti della triplice concertativa ed  ai massimi rappresentanti dei padroni in terra felsinea.
Uno striscione, su cui campeggiava la scritta “Noi non ci togliamo il cappello davanti ai padroni”, spiega più di ogni altro commento il senso dei tanti fischi ricevuti da CGIL, CISL, UIL insieme ai loro amichetti “in braghe bianche”.
Risultato: il presidente di Unindustria è stato addirittura costretto a farsi scortare dal servizio d’ordine CGIL per sfuggire alla vivace contestazione verbale, ed anche il gazebo del PD, immancabile in ogni manifestazione concertativa/inciucista che si rispetti, è stato costretto a rivolgersi alle forze di polizia, oltreché del solito servizio d’ordine CGIL, per blindarsi da altrettante colorite espressioni di dissenso verbale.
Insomma, Piazza Maggiore, la piazza principale per i bolognesi, si è rivelata ostile per CGIL e PD proprio nel giorno in cui i protagonisti assoluti sono gli stessi lavoratori. Più simbolico e significante di così…

L'altra piazza.
In alternativa alla piazza dell’inciucio, invece, è bello raccontare l’iniziativa intrapresa dal Comitato Organizzatore del Pratello R’Esiste 2013.
Il suddetto comitato è un insieme di soggetti individuali che, per la comune residenza o attività nel Pratello, una via tra le più popolari di Bologna, da sette anni organizza la festa del 25 Aprile, dopo di che si scioglie per ricomporsi solo l'anno successivo.
Iniziata in termini molto modesti, la festa è cresciuta di anno in anno in qualità e quantità di iniziative proposte per ricordare e vivificare il senso della Resistenza. A queste iniziative si è poi aggregato un numero sempre crescente di soggetti, rigorosamente senza alcun emblema partitico, che avessero nel proprio credo e tra i propri valori l’antifascismo. Naturalmente, l'ANPI è qui di casa.
Negli ultimi due anni, infine, il numero delle giornate R’Esistenti (secondo la grafica adottata dai pratellini) si è allargato dapprima al 21 Aprile (Liberazione di Bologna) e quest’anno al 24 Aprile (giornata dedicata alla Scuola Pubblica, grazie ad ANPI Lame, Pratello, Saragozza e Comitato Art. 33) ed al 1 Maggio.
Un lungo lavoro preparatorio, fatto di relazioni e contributi fisici ed economici, ha consentito l’iniziativa sperimentale di un 1 Maggio alternativo che si è inserita nel cartello delle tantissime iniziative del Pratello R’Esiste 2013.
In Piazza San Francesco, praticamente lo spazio dove inizia e dove finisce il Pratello, e a pochi passi da Piazza Maggiore, L’ANPI sez. Lame, con il prezioso contributo del Comitato Acqua Bene Comune, ha organizzato il 1 Maggio R’Esistente, una giornata all’insegna di una ritrovata convivialità popolare e proletaria, con tavoli imbanditi di cartocci di pesce fritto, piatti di branzini grigliati, mozzarelle, scamorze, capresi, polenta, pasta e con birra e vino tutto rigorosamente autoprodotto/autogestito e con un concerto di ben sei band giovanili emergenti, l’una più brava dell’altra, e con gran successo di pubblico attivo e partecipante.
L’apertura della manifestazione, presentata dall’anziano Presidente Partigiano della sez. ANPI Lame, ha fin da subito esplicitato il senso di un 1 Maggio del Pratello R’Esistente, all’insegna appunto dei valori fondanti la nostra Costituzione: la democrazia, l’antifascismo ed il lavoro. A ciò, il titolo della giornata, aggiungeva il richiamo ai Beni Comuni.
Oltre la musica e lo stare bene insieme davanti al cibo ed alle bevande, l’aspetto comunque più originale di questa piazza alternativa è stata certamente la partecipazione con interventi di un rappresentante del Comitato Art. 33 per la Scuola Pubblica (quelli che hanno promosso il referendum cittadino per abolire il finanziamento comunale alle scuole private d’infanzia), di una rappresentante del Comitato Acqua Bene Comune per la ripubblicizzazione dell’acqua in ossequio all’esito referendario nazionale del 2011, e di un delegato FIOM della Magneti Marelli!
Ebbene si, in questa piazza e su questo palco, in opposizione all’ufficialità complice e collaborazionista della propria Confederazione, la FIOM ha scelto di portare il proprio contributo, il proprio saluto, la propria parola.
E la sua parola, come quelle degli altri intervenuti, sono state tutte accolte  da lunghi e meritati applausi.   La piazza ha apprezzato con calore.
In sintesi, in Piazza Maggiore moriva la sinistra.
In Piazza San Francesco la sinistra esiste, r’esiste, lotta e si diverte.
All’anno prossimo. Alla lotta a venire.

Bologna,  02.05.2013                                                                            Virginio Pilò

 

 
 
 
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