Bologna, 10.06.2010
25 Giugno, lo SCIOPERO GENERALE!
Cari tutti,
è quasi certo ormai, a meno di sorprese dell'ultima ora, che la CGIL indìca lo Sciopero Generale per il prossimo 25 Giugno. Ottimo!
Nella nostra ultima comunicazione, infatti, auspicavamo che venisse fissata una data certa e, soprattutto, UNICA in cui far scendere tutti i lavoratori, pubblici, privati, precari e migranti, a manifestare in piazza il loro NO alla manovra finanziaria più iniqua e penalizzante per loro.
Riportavamo anche come, nel frattempo, fossero state già "prenotate" due date da differenti sigle del sindacalismo di base, una per il 14 Giugno dalla neonata USB (ex RdB); l'altra per il 25 Giugno dalla CUB.
Nell'attesa di questi due scioperi, entrambi "generali", due manifestazioni di sabato (ovvero senza sciopero): una il 5 Giugno, indetta da cobas e USB; l'altra il 12 Giugno, indetta da CGIL. Le manifestazioni dovrebbero servire da "antipasto" per richiamare la mobilitazione dei rispettivi Scioperi Generali.
A questo punto, però, converrà spendere qualche attimo di riflessione intorno a così tante "strategie" sindacali, e sulle quali ritorneremo certo più avanti.
Va detto, innanzitutto, che riteniamo naturalmente legittime, anche se viziate da eccessivo "identitarismo", le ragioni delle diverse organizzazioni sindacali che hanno voluto indire i diversi scioperi ma, allo stesso tempo, riteniamo la frammentazione delle date e delle iniziative un errore marchiano che, soprattutto in questa fase, non possiamo permetterci il lusso di sopportare.
E non lo intendiamo tanto per l'aspetto economico, anche se è proprio quello il primo motivo di "giustificazione" che ci riportano le risposte dei colleghi alle loro "assenze" dagli scioperi.
No, lo intendiamo un errore soprattutto dal punto di vista politico ed organizzativo della classe dei lavoratori, sempre più priva di una valida rappresentanza politica ed anche sindacale, e con soggetti politici e sindacali sempre più impegnati a ragionare sul proprio ombelico piuttosto che sugli interessi di coloro che dovrebbero rappresentare.
Già la differenza di date tra USB e CUB è facilmente leggibile alla luce della "sindrome da divorzio" appena consumatosi, e non rendeva certo facile un ragionamento, per quanto minimo, di ricomposizione di un quadro fin troppo disgregato.
Una situazione al limite del ridicolo, con tanto di piccoli burocrati che si riempiono la bocca di proclami alla "unità del sindacalismo di base" e poi, nella loro più classica e trita prassi sindacale, operano nel modo più settario possibile proclamando, magari, lo Sciopero Generale per il solo Pubblico Impiego e slegandolo, di fatto, da quello più complessivo con anche i lavoratori privati.
Anche qui, in soldoni, un problema di "cadreghe" da salvaguardare, per quanto in sedicesimo...
A ciò si aggiungeva il balbettio di una CGIL ancora indecisa se lasciarsi trascinare nuovamente da Bonanni & Co. in una semplice manifestazione priva di sciopero (e, dunque, di possibilità contrattuale), oppure raddrizzare la schiena, se non del tutto almeno un po', ed esplicitare il dissenso dei lavoratori contro la manovra finanziaria nella sua forma più compiuta e efficace, lo Sciopero Generale appunto.
Bene, su ciò è ora possibile ragionare con molti più elementi utili e, poiché siamo purtroppo ben distanti da un grado di consapevolezza generalizzato come in Grecia o in Francia, converrà anche esprimersi con una scelta più ponderata proprio perché "costretti" dalle circostanze.
Siamo da sempre favorevoli e sosteniamo tutte le manifestazioni e le espressioni di dissenso e di lotta che, anche se lontane dai riflettori dei media, continuano a svilupparsi lungo l'intera penisola.
Siamo dunque favorevoli anche alle manifestazioni dei sabati, il 5 ed il 12 giugno compresi, anche se ne temiamo un effetto catartico anticipato rispetto alle date molto più importanti degli scioperi a venire.
E' facile immaginare, infatti, come la partecipazione "senza oneri" dei lavoratori possa certo sollevarli dalla più impegnativa responsabilità di una giornata di sciopero, decurtata cioé del corrispettivo salariale. E' questa, in fondo, la proposta di Bonanni...
Temiamo, inoltre, che gli stessi delegati, militanti ed attivisti sindacali di casa CGIL si spendano con molta più enfasi sulla giornata del 12 Giugno e trascurino la costruzione dello Sciopero Generale, così come già è avvenuto nella recente occasione del disastroso Sciopero Generale del 12 Marzo u.s.
Infine, la riproposizione di sole 4 ore di Sciopero indetto dalla CGIL ci pare ancora una volta semplicemente ridicola.
Sembra, di nuovo, un segnale per il disimpegno della stessa Organizzazione, ovvero come dire: "noi lo sciopero, a differenza di CISL e UIL, lo facciamo perché ce lo chiedono i lavoratori. ... ma faremo in modo che non colpisca più di tanto..."
Ecco, questo è un punto che deve essere rivisto e superato.
Riteniamo che lo Sciopero Generale, per essere davvero efficace, debba essere TOTALE e di (almeno) 24 ore!
Ad ogni modo, la scelta della CGIL per lo Sciopero il 25 Giugno ci pare un primo segnale sicuramente positivo e che andrebbe potenziato andando ben oltre le ormai liturgiche "opzioni" di sigla.
Crediamo che lo Sciopero Generale del 25 Giugno, comprendente i lavoratori di TUTTE le categorie, sia la data ottimale per dare una risposta, la più corale e di massa, ai piani del Governo che vuol continuare a scaricare la crisi del Capitale sulle nostre spalle.
La risposta dei lavoratori tutti non può che essere: "La crisi la paghino i padroni, ovvero coloro che l'hanno provocata!"
A questo punto, la data del 14 Giugno, ovvero del solo Pubblico Impiego e rappresentato dalla sola USB, ci sembra francamente limitante e, oggettivamente, superata dai fatti in quanto parziale e... "di nicchia identitaria".
Rimarranno, ne siamo consci, le solite polemiche anche su quanto qui esprimiamo, ma preferiamo essere espliciti fino alla brutalità se ciò può servire a riunire i lavoratori in un movimento di massa.
Per fortuna, tuttavia, qualcosa si inizia a muovere e ad organizzarsi "oltre" le sigle sindacali e le relative polemiche.
I lavoratori in prima persona, ovvero la loro rappresentanza più avanzata, ancora una volta danno dimostrazione di una maggior consapevolezza e saggezza delle stesse sigle (o meglio, dei dirigenti di queste...) in cui essi militano.
Sul blog "Voce Proletaria" è stato inserito l'appello che alcuni militanti e delegati sindacali (di USB, di CUB, di CGIL, ed altri ancora...) dell'area milanese hanno lanciato per superare la frammentazione che anche noi denunciamo.
Condividiamo quell'appello, poiché racchiude in poche parole il senso più alto di organizzazione che i lavoratori oggi possono esprimere.
Facciamo nostro quell'appello e lo diffondiamo, poiché certi della sua validità non circoscrivibile alla sola Milano, ma per l'intera Italia e per tutti i lavoratori, con o senza tessera sindacale in tasca.
A nostro avviso, quindi, la soluzione di cosa fare e come fare è tutta lì: le nostre parole d'ordine, le nostre istanze, in una giornata ed in un contesto che deve essere davvero efficace e di massa, non di "nicchia".
Inviato da: MariaLara
il 28/06/2014 alle 23:22
Inviato da: cittadinolaico
il 10/05/2013 alle 19:07
Inviato da: urs
il 07/05/2013 alle 12:32
Inviato da: charlyone0
il 03/03/2013 alle 23:49
Inviato da: Giona
il 02/03/2013 alle 14:02