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« Rivoluzione a venire. | Senza esproprio vertenza... » |
Post n°848 pubblicato il 21 Gennaio 2013 da VoceProletaria
Consultazioni, elezioni, congressi... Care colleghe, cari colleghi, Facili constatazioni. Così, come pure avevamo detto, era anche evidente come non fosse possibile liquidare tutto il berlusconismo, con annessi e connessi, che ha trasformato in profondità - a livello antropologico, più che semplicemente "politico" - buona parte dell'intera società con semplici operazioni di lifting mediatico. E' chiaro che in questo contesto l'avversario da battere resti l'istrione per eccellenza, Berlusconi. Ed è altresì chiaro che gli strumenti che il PD intende operare per sconfiggerlo, poiché forgiati dallo stesso Berlusconi, non possono certo rivoltarglisi contro. Non più di tanto almeno. Ad ogni modo, è sempre più palese il nervosismo di un Bersani che, scettico su una tenuta a sinistra che avrebbe dovuto teoricamente essergli garantita dalla SEL di Vendola, si è risolto a rivolgersi all'unica vera lista di sinistra in campo, ovvero Rivoluzione Civile. ["Chi non vota Pd fa un regalo a Berlusconi". Il primo a dirlo fu Occhetto, o giù di lì. Dopo venti anni non sembra esattamente un "colpo d'ala". Sugli schermi, poi, appare ancora Grillo, quello che si propone di "sconquassare" il sistema ma lo stabilizza più di chiunque altro, magari con l'aiuto dei suoni amichetti e camerati fascisti di Casapound, Come iniziò un famoso direttore del giornale socialista l'Avanti degli anni '20 del secolo scorso, così il comico si appresta oggi ad interpretare il ruolo dell'omino dell'ordine nuovo. L'unica soluzione che riteniamo credibile per uscire dai contorcimenti di un sistema agonizzante a livello mondiale, il capitalismo, è il ribaltamento radicale dello stesso sistema. La proposta elettorale, tuttavia, che porta impresso nel proprio logo il termine più avanzato e radicale è Rivoluzione Civile. Se pure l'aggettivo finale depotenzia il sostantivo, lo stesso non è poco, dato il contesto... Non solo i partiti... La CGIL inizierà, invero, verso la seconda metà dell'anno e concluderà nel 2014 il poderoso lavoro di consultazione del suo gigantesco apparato sparso in tutta Italia; l'USB, invece, necessita di tempi molto più brevi ed è dunque prevedibile la conclusione congressuale intorno alla primavera di quest'anno. Sulla CGIL e sul suo congresso avremo modo di dedicare le nostre attenzioni più a ridosso dell'appuntamento, anche perché al momento c'è poco di cui discutere; riguardo l'USB siamo invece in grado di anticipare i primi vagiti dell'imminente apertura congressuale con un documento pervenutoci piuttosto originale, poiché si tratta di una lamentazione per lo stesso annunciato congresso, o per lo meno per le sue regole interne. Un saluto. ProletariaVox |
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