L'anomalia italiana: PD e PDL si equivalgono
di Pietro Ancona, 06.06.2011
Oggi in Europa prevale la destra ed il centro-destra. Il liberismo domina. I due soli governi socialisti della Grecia e della Spagna sono stati costretti a fare i liberisti se non volevano essere dichiarati in fallimento. Il liberismo dispone di guardiani esterni e di killers. Le società di rating declassano i disgraziati messi nel mirino dalla cupola mafiosa di Wallstreet. Il FMI, la BCE, l'Unione Europea intervengono e costringono i malcapitati a mettersi a pane ed acqua se non vogliono essere dichiarati falliti. Possono fallire gli Stati? A quanto pare si ma è tutto un gioco politico che usa l'arma dell'esclusione e del fallimento per impoverire le classi lavoratrici. Se non fosse uno sporco gioco politico anche gli USA dovrebbero essere messi a pane ed acqua. Ma nessuno si sogna di farlo. Quando hanno bisogno di soldi li stampano ed i loro banchieri vendono carta straccia per titoli di credito solidi. La prima cosa che è stata imposta alla Grecia è la Privatizzazione!
In Europa la destra governa ed i partiti socialisti o socialdemocratici o comunisti sono alla opposizione. Le cose sono chiare. La destra è liberista, la sinistra è socialista o comunista. Destra e sinistra non condividono lo stesso progetto di società ed il loro rapporto con le classi lavoratrici è diverso, antitetico.
In Italia le cose non stanno così. Il centro destra di Berlusconi e Bossi potrebbe essere sostituito dal centro-sinistra di Bersani non sappiamo ancora se alleato con il partito di Vendola e di Ferrero o con il terzo polo di Fini, Casini e Rutelli. I programmi delle due formazioni politiche sono sovrapponibili. Sono entrambi liberisti e condividono la stessa politica estera. Il PD di Bersani non è neppure la vecchia DC e meno che mai il PCI. La DC era un grande partito interclassista diviso da correnti con forti, fortissime motivazioni culturali: c'erano i dorotei, i morotei, i fanfaniani, la sinistra che rappresentavano interessi diversi che comunque la DC riduceva sempre a compromesso. Compromessi onorevoli che hanno fatto le riforme più importanti che l'Italia abbia mai avuto, realizzate con alleati di governo come Nenni, Saragat, La Malfa.
Ora il PD di Bersani non è in grado o non vuole dire niente di diverso dal PDL su questioni essenziali come il precariato, la politica estera, il fisco, la politica sindacale, le pensioni, i salari, la scuola, la sanità.
Insomma la vittoria elettorale del centro-sinistra o quello che sarà non cambierà i fondamentali della politica del governo. Abbiamo avuto un Parlamento con il novanta per cento di rappresentanti di destra e di centro-destra. Il prossimo non sarà diverso.
L'anomalia italiana continua. L'unico paese europeo senza un forte partito di opposizione e per giunta presidiato da 113 basi militari USA e da una Chiesa che influisce enormemente sulle sue scelte. Ci libereremo di Berlusconi e della sua abnorme pressione sulle istituzioni e sulla Magistratura ma non è detto che a parte questo ci sarà tanto di diverso in Italia fino a quando non rinascerà un grande Partito Socialista figlio del nostro tempo e frutto di grandi sommovimenti sociali e culturali.