Voli Interrotti - poesie e non solo
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INDARNO

Indarno cadde.   In ampie spirali, poi sempre più strette, urlando, gli occhi sprangati dal dolce orrore, nel nero.   Ma non fu morte, la sua: forse un immortale “tornerò!”, così chiaro in quello sconsolato e tenace aggrapparsi al nulla.    
 

LA TOMBA DI DIO

Per lui danzare era essere in sincronia con le infinitesimali oscillazioni del tempo. Non eroico,seduto in imperturbabile immobilità,a due passi da un abisso pietroso,nutrito da flussi alternati di idrogeno e azoto, lui – il custode dei Recinti Di Cristallo:cieco, muto, sordocoglieva lo spazio tutt’attornocome luttuosa e fatale assenza. “Questo non è vero sangue, che pure…
 

103 OVEST, 21 SUD

Come un’armata da immolare per il bene di una strategia superiore dispongo gli atomi della mia apparenza: sottili schiere, disperse nell’etere urlante, lì, per esser falciate dal Vettore entropico. Senz’armi, solo una linea rossa su una mappa di guerra. Io, in sostanza un uomo, aspetto l’esito della lotta seduto sul cesso, un quotidiano fra le…
 

ALLA SBARRA

La luce cruda della lampada, che pende sul tavolo, fissata ad un cavo nero, getta un cerchio d’un giallo spento sulla tovaglia, dove s’aggregano costellazioni di briciole di pane e posate unte di grasso e olio. L’aria é immobile e sa di pioggia d’estate, calda e leggera, calda e leggera. Ho sete, ma non di…
 

OUT OF CONTROL

Quando non ho controllo il mio cuore si fa di nera grafite, la lingua una scaglia d’ardesia.                l' orologio sul muro è fermo, così                non so se è giorno o notte, comunque                ascolto (il cielo ha il livore della disperazione!)                parole desolate che il vento di settembre                spazza, come…
 

SUPERUOMO

Dice il tuono: rgrmrgrhrg-brum! E noi, in file ordinate, presso gli eterni declivi, ce ne stiamo a cantare.   Dal profondo dei nostri abissi espugnati duramente: ciò che non abbiamo conquistato per niente. E ora? Benedicimi, Padre, perché ho peccato, in nome della più vile delle alleanze, quella tra me e me, tenendo fasci di…
 

THALASSA

Quando Koinos giunse nell’Attica, il grano era stato appena mietuto e raccolto in enormi otri di coccio: il raccolto, quell’anno, era stato abbondante, e avrebbe assicurato alla popolazione un inverno senza fame. Sostò quindi due mesi a Atene presso una famiglia di mercanti fenici, poi fu in Eubea, dal poeta Heurimenes. Costeggiò l’Egeo che s’afferrava…
 

S54

Una forte esortazione mi spinge ad uscire nell’inquieta notte lungo le malebolge deserte dei viali alberati (olmispettrali,platani nodosi) e dei selciati lucidi di pioggia e dei lampioni che effondono tremante la luce velata. Odore d’ incenso nell’aria fredda e umida(statica) Dove sono? Io? Ascolto? “Potrebbe tornare, prima o poi”, mormora la mia ombra al muro.…
 

PENSIERI

Ci sono dei momenti in cui mi sento arido e scostante, in cui m’è odioso persino scrivere, o pensare, in cui niente sembra potermi toccare e mi sento una goccia di pioggia su un filo di ferro. Ho in bocca il sapore della terra, come se avessi preso a divorar pietre e ghiaie: il mio…
 

GENESIS

Nel fango fognario si muove una vita protozoica, una creatura senza colonna vertebrale nè ossi o cartilagini, atta solo a strisciare e lambire, una microscopica porzione di non-vuoto, un gomitolo di aminoacidi e enzimi di base. Profusa essenza, si dibatte cerca dov’è più sicuro continuare a dibattersi intanto che i secondi si disperdono come pioggia…
 

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