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"Ditelo con i fiori" - Capitolo secondo.

Post n°24 pubblicato il 14 Aprile 2008 da Welch

Anche se non siete spagnoli (in Spagna è simbolo di sensualità) il “gelsomino” ha comunque dei significati che fanno al nostro caso. Le sue origini sembrano risalire all’antico Egitto. Sue tracce, infatti, sono state rinvenute sulla mummia di un faraone. In Toscana è usanza aggiungerne un rametto al bouquet delle spose quale portafortuna. Nel linguaggio dei fiori, quello giallo simboleggia “eleganza e grazia”, mentre quello bianco “amabilità”.

 

Se la persona che volete conquistare è fortemente “determinata” allora la “genziana” non può mancare nel vostro omaggio floreale. E’ questo, infatti, il significato di questo fiore “montanaro” che cresce tra le rocce, incurante delle intemperie e delle rigide temperature. Sapevate che con le sue radici si preparano amari e digestivi?

Ah, una curiosità etimologica: il suo nome sembra derivare dal nome del re illirico “Gentius” che regnò tra il 180 e il 167 A. C..

 

Non lasciatevi incantare, invece, dal “giacinto” (dal greco hyákinthos) e dalla sua essenza. Al prezioso profumo che se ne ricava, questo fiore contrappone un significato di “gioco e divertimento”, che potrebbe essere erroneamente interpretato. E’ pur vero, che la colorazione del fiore offre spazio a significati ben diversi. Rosso simboleggia “dolore”, ad esempio. Blu, invece, “coerenza”.

 

 

Simbolo della città di Firenze (anche se c’è chi ritiene che nello stemma cittadino sia stilizzato l’iris), da sempre il “giglio” è simbolo di “purezza e castità”.

La simbologia cattolica, che tipicamente rappresenta S. Giuseppe con un bastone da cui germogliano questi fiori, avvalora questo significato. Molto affascinante è il mito greco che vede il fiore nascere da una goccia di latte caduta dal seno di Giunone durante l’allattamento di Ercole.

 

“Qui su l’arida schiena

del formidabil monte

sterminator Vesevo,

la qual null’altro allegra arbor né fiore,

tuoi cespi solitari intorno spargi,

adorata ginestra […]”

Immortali versi di Giacomo Leopardi per consigliarvi di non sottovalutare il dono di una “ginestra”, simbolo di “modestia e umiltà”, capace di prosperare anche sulle falde aride del Vesuvio e per non dar credito a chi carica questo fiore di una valenza negativa, raccontando che il rumore delle sue fronde, agitate dal vento, abbia disturbato Gesù mentre pregava nel Getsemani.

 

Se per la ginestra si può ricorrere ai versi del Leopardi, nessun fiore può contare tanti sostenitori quanti il “girasole”. Simbolo di “allegria e orgoglio”, fu utilizzato da Oscar Wilde quale simbolo del movimento estetico da lui fondato. Gabriele D’Annunzio e Eugenio Montale lo hanno ricordato nei loro versi. Per Vincent Van Gogh è poi un ricorrente soggetto telistico (11 quadri di cui uno, conservato a Yokohama, andò distrutto durante la seconda guerra mondiale). Risalenti a tremila anni prima di Cristo le tracce storiche di questo fiore, sacro agli indiani d’America e simbolo del Dio Sole nella cultura peruviana precolombiana.

 

Sembra che gli Imperatori giapponesi, giungendo in luoghi stranieri, si facessero annunciare da alberi bonsai di “glicine” fiorito, al fine di render note le loro intenzioni amichevoli. E’ questo il significato che il glicine (dal greco glyky/s, dolce) ha assunto nel linguaggio dei fiori: “disponibilità e prova di amicizia”. Il suo nome scientifico? “Wisteria”, in onore all’antropologo Kaspar Wistar.

 

Iride, messaggera degli dei, si serviva dell’arcobaleno quale ponte di comunicazione tra le divinità e i comuni mortali. Da questo e per la varietà dei suoi colori il nome dell’iris. Regalatelo nelle occasioni speciali, quando volete annunciare qualcosa di piacevole. Nel linguaggio dei fiori l’iris, infatti, indica la “buona novella”.

 

In guardia se ricevete in regalo, o se avete intenzione di regalare, una pianta di “lavanda”. Il suo profumo è da sempre apprezzato. Utilizzata secca, in cassetti o armadi, oltre a donare alla biancheria una delicata fragranza, ne allontana le tarme. Riconosciuta è anche la sua azione antisettica. In sua prossimità, tuttavia, nel periodo della fioritura, si può facilmente notare una grande presenza di api e calabroni. Dalla necessaria prudenza nell’avvicinarsi a questa pianta deriva, quasi sicuramente, il significato di “diffidenza”.

 
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E' stato niente, l'orlo d'una stella, soltanto.
Ma tornati i miei piedi sulla terra,
quanto lontano sei rimasto, cielo!

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Tu non ne avevi.

Io ne avevo una:

Io amavo.

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Devo imparare a voler bene allo stupido che è in me:
quello che è troppo sensibile, che parla troppo, corre troppi rischi, qualche volta vince e troppo spesso perde, che non ha autocontrollo, che ama e odia, fa male e si fa male, promette e non mantiene le promesse, ride e piange.
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