Creato da: blobbino2005 il 29/12/2005
Il fischiettista è molto utile per la comunità. Mi chiamo Giovanni Maria TAMPONI, sono un collaudato whistleblower e sottolineo l'importanza di creare un ambiente che non impedisca ai fischiettisti di fare il loro dovere (morale) cioè quello di denunciare strani comportamenti sbagliati all'interno della propria Azienda (ci saremmo risparmiati una figuraccia internazionale con i casi di Parmalat, Cirio, Banca d'Italia etc.:) e soprattutto come nel caso del sottoscritto, licenziato illegittimamente per ben due volte dagli amministratori di una Pubblica Amministrazione (CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA) solo per aver denunciato una truffa a danno degli utenti dell' Ufficio BREVETTI & MARCHI. Grazie al cielo ne sono uscito recentemente vittorioso (dopo dieci lunghi anni) è sono stato gratificato dai dirigenti camerali corrotti con un congruo risarcimento dei danni morali, retribuzioni arretrate comprese. Loro sono stati semplicemente puniti con una censura verbale seguita da un trasferimento d'Ufficio presso altra Area. Non ho potuto fare altro che denunciarli alla Magistratura contabile. Il BLOG è dedicato al mio amico Gian Paolo POGGI, ex Direttore di un' Azienda della CCIAA di Roma. Questo coraggioso "Whistleblower", recentemente scomparso, aveva denunciato delle gravi irregolarità e quindi licenziato illegittimamente durante un periodo di malattia (tumore al pancreas). L'impunità in Italia è uno STATUS SYMBOL.

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

I miei Blog preferiti

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 8
 

Ultime visite al Blog

paolopoggi2010qwertyyyxPGGawronskisa70dglstefanoxxxx1bonelliletiziaacademypaviabert_90massimo.sbandernogaetanopozzillitamponixtoni.romaloredana.capurrosilvio.franceschina
 

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Messaggio #219Mapa: Casa Tamponi en un... »

Post N° 220

Post n°220 pubblicato il 03 Giugno 2007 da blobbino2005
Foto di blobbino2005

Le capre di Tavolara

In uno studio del ' 500 si accenna alla presenza sull'isola di Tavolara di una razza di capre selvatiche "dalle lunghe corna". Sarebbe interessante effettuare degli studi storici e paleontologici per identificare meglio l'origine e le caratteristiche di questa capra, giunta probabilmente dall'Oriente al seguito di remoti ed effimeri insediamenti umani. Altrettanto incerta è la presenza di queste capre selvatiche all'epoca del primo insediamento stabile da parte dell'uomo, cosicché non si è in grado di dire se la popolazione presente oggi a Tavolara abbia creditato i caratteri di una razza "endemica" ne se in qualche recesso dell'isola vivano ancora capre "endemiche" o simili. Sembra comunque certo che il primo insediamento umano recente (Giuseppe Bertoleoni 1807) coincise con l'introduzione di una capra di piccola taglia proveniente dalla Corsica, con mantello "camosciato" a pelo corto, orecchie piccole, in buona parte acorni oppure provviste di corna corte. Si trattava di una capra che ricorda l'attuale razza alpina. Intorno al 1870 a cura dei signori Molinas vennero introdotte nell'isola capre di taglia più grande delle precedenti, con mantello di colore bianco a pelo lungo, provviste di corna più lunghe e orecchie piccole. Queste capre probabilmente provenienti dai monti di Alà , formavano un gregge ben separato dalle capre preesistenti e occuparono un areale ben distinto (Spalmatore di fuori). Dal 1870 fino al 1920 i signori Tamponi insanguarono la popolazione locale introducendo capre e becchi di tipo maltese. Secondo alcuni in quel periodo furono introdotte alcune capre simili a quelle di razza alpina. Successivamente vi fu qualche sporadica introduzione di capre sarde dal fenotipo vario. I Molinas allevavano anche ovini, bovini, suini e specie avicole, ma non trascuravano le capre che accudivano di solito per tutto l'anno. I Bertoleoni, che abitavano nello Spalmatore di Terra, alternavano l'attività  agropastorale con la pesca, cosicché a partire dal mese di maggio lasciavano le capre allo stato brado per recuperarle nell'autunno successivo. Dunque nel periodo in cui i Bertoleoni si dedicavano alla pesca le loro capre pascolavano liberamente per le zone impervie dell'isola. Era perciò possibile che qualche animale si perdesse o si reinselvatichisse, così come era probabile qualche accoppiamento fra capre domestiche e selvatiche o reinselvatichite. E' certo che in autunno, riportando le capre dalla montagna alle abitazioni, non era raro per il pastore ritrovare in mezzo al proprio branco alcuni capi sconosciuti, probabilmente selvatici o incroci tra selvatici e domestici, integrati socialmente con questi ultimi. Gli animali estranei mostravano una spiccata diffidenza verso l'uomo e avevano la tendenza a distaccarsi dal gregge e fuggire. Per questo il pastore, quando si accorgeva della loro presenza, metteva in opera opportune tecniche di cattura. Queste capre e solo queste mostravano, a differenza di quelle domestiche, una pattina dorata che ricopriva la dentatura o una colorazione dorata dello smalto. Anche questa notizia suscita diverse ipotesi: si potrebbe pensare a una caratteristica genetica oppure ad una alimentazione particolare. Probabilmente questa ipotesi è la più attendibile ma la risposta potrà  venire da rilievi diretti e opportune analisi.

Dai primi anni ' 70 le capre di Tavolara vivono allo stato brado: ciò ha favorito ripetuti incroci creando una notevole varietà del fenotipo. Stato attuale: Secondo le testimonianze degli anziani frequentatori dell'isola, su un territorio esteso circa 750 ettari pascolerebbero 350-400 capre. Non è stato effettuato nessun censimento recente, cosicché per il momento si può ritenere questo dato abbastanza verosimile. Tra i fattori limitanti la popolazione caprina di Tavolara sono da annoverare alcuni predatori come l'Aquila reale (Aquila chrysaetos) e il Corvo imperiale (Corvus corax), da me osservati unitamente alla poiana (Buteo buteo) e al Falco pellegrino (Falco peregrino). Tra i probabili predatori vi sarebbero anche i ratti, che ultimamente sono notevolmente diminuiti. E' invece da stabilire se il gatto selvatico (Felis libica) sia effettivamente estinto. Pare che sia ancora praticato il bracconaggio soprattutto nei mesi primaverili, quando abbondano i capretti. Inoltre nel dopoguerra le capre sono state colpite da una malattia infettiva e contagiosa ad esito spesso mortale non meglio identificata. Negli ultimi decenni non sono state invece osservate patologie evidenti. Da quanto esposto si intravede quanti siano gli argomenti che sarebbe opportuno approfondire. Uno dei principali riguarda la dinamica della attuale popolazione alla quale in questo momento impossibile risalire, ignorando di conseguenza l'impatto sul territorio. Si è di fronte a una lacuna preoccupante in considerazione del fatto che un eventuale sovrannumero di capre sull'isola, date le loro abitudini alimentari, potrebbe causare gravi problemi di degrado ambientale.



 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963