Creato da WONDERFULCHET il 15/07/2005

Wonderfulchet - jazz

Jazz bossanova e non solo...anche qualche puntatina sul pop-rock

 

 

Vasco Fiasco in Rai

Post n°107 pubblicato il 30 Maggio 2008 da WONDERFULCHET
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Ha del paradossale ciò che la Rai é riuscita a trasmettere ieri sera in prima serata: "V - Uno nessuno centomila Vasco". Collegamento in diretta dallo stadio Olimpico, dove si stava tenendo il concerto di Vasco Rossi. Uno da casa pensa: "Che figo, mandano in onda il concerto del Blasco!". E invece no, la Rai manda in onda due, tre pezzi in diretta (i più scarsi) e per il resto del tempo manda interviste datate, registrate da varie altre reti televisive, una serie di filmini fatti dalla stesso Vasco Rossi con il suo cellulare (Wow che grande idea!!!!) e altre amenità del genere. E poi, tra una cagata e l'altra, il collegamento dallo stadio Olimpico dove Gene Gnocchi e la tipa dell'ultimo Dopofestival ci dicon quanto sia bello il concerto che si sta svolgendo alle loro spalle, tenuto ben nascosto al pubblico che paga il canone e si becca una serie di baggianate una dietro l'altra. Morale della favola: la Rai fa un marchettone al Vasco nazionale, che si becca due ore di trasmissione a lui dedicata, senza fare il minimo sforzo. La Rai buca l'evento, perché ha voluto risparmiare sulla produzione della trasmissione, non comprando i diritti del concerto, e lo spettatore rimane gabbato, dovendo pagare il canone anche per far fare promozione all'ultimo album di Vasco Rossi. Ma non sarebbe stato meglio acquistare i diritti della data romana e mandare in onda il concerto, registrato, tra due mesi, anziché mettere in piedi questa penosa trasmissione?


 
 
 

Un poeta a Sanremo

Post n°105 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da WONDERFULCHET
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Riprendo a scrivere sul mio blog, dopo un'assenza di quasi un anno...segnalo alla gentile clientela un certo Francesco Tricarico. Potrete vederlo esibirsi a Sanremo sabato in serata. Non faccio fatica a dire che mi ricorda Piero Ciampi, sia nel modo di porre la canzone, sia nel modo di scrivere i pezzi. Insomma, il Nostro poco s'impippa di presentere il compitino compito e perfettino....sale sul palco e dice la sua, così come gli viene. Alcuni la chiamano "emergenza espressiva". Intile dire che capre e somari, come ad esempio Ernesto Assante sul suo blog, lo strocano e non comprendono come un artista possa salirer così impunemente sul palco e vomitare sugli astanti le proprie parole. Il problema é che c'é una pletora di Soloni della musica che oramai vivono di IPod, clips e altre cazzate del genere.

Credo che Tricarico sia un poeta. Non grande, non piccolo, ma semplicemente un poeta. Con il coraggio del caso.

 
 
 

Beatles/Doctor 3

Post n°104 pubblicato il 17 Maggio 2007 da WONDERFULCHET
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Doctor 3....Beatles...che hanno in comune? Stg. Pepper's Lonely Hearts Club Band...vi dice qualcosa? Troverete buone recensioni in giro di questo album, uscito per il gruppo l'Espresso qualche settimana fa...uno dei live registrati alla casa del jazz...opera meritoria questa...Pietropaoli....incazzato per delle foto che gli dovevo (e che ho ritrovato)....si dice sodisfatto del risultato...e che dire....fa bene ad esserlo...intanto non perdetevi "A little help from my friend"...anche solo questo brano...vale l'intero album...


 
 
 

Tony Formichella

Post n°103 pubblicato il 16 Maggio 2007 da WONDERFULCHET
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Circa due settimane fa, alla Casa del jazz, si é esibito Tony Formichella...la cosa non ha che potuto farmi piacere.... mi ha però lasciato perplesso il fatto che Tony si é esibito in un ottetto, capitanato da Verrone...Tony ha avuto pochi momenti a suo totale appannaggio...ma quando ha suonato le sue note, la differenza era evidente...avrebbe meritato un concerto tutto per sé...il fatto é che la direzione artistica della Casa de jazz, manco conosceva Tony Formichella...se lo sono trovato lì, come sospresa inattesa...tutto compreso nel pacchetto Verrone...intanto, ci sono voci su una prossima uscita discografica di Tony Formichella, per la Point of view....timida e piccola etichetta romana, che però ha il merito di andarsi a cercare gli artisti....e di produrli...distribuirli é poi altra cosa ed altro mestiere...

 
 
 

Post N° 102

Post n°102 pubblicato il 24 Aprile 2007 da WONDERFULCHET
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Luna in piena...ed. Radiofandango...di Nada...é la dimostrazione che non bisogna essere gggiovani....per piacere ai gggiovani...per essere bravi...trandy ed innovativi...ascolto e mi piace la sua voce...incorrutibile e pur corrotta...testi asciutti...immediati e non scontati...un certo suono alcolico...colore rosso porpora...in piena...quantunque...la luna latiti nel cielo...ma alla fine...

 

 
 
 

Post N° 101

Post n°101 pubblicato il 11 Aprile 2007 da WONDERFULCHET
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Non so quando inizierò a leggerlo...quel libro...di poche pagine...scritto a caratteri giganteschi...di parole pesanti...intrise di significato e sofferenza...ma pure candore e voglia di vita...di amori lampanti...e di giornate appassite...tutte insieme a comporre la vita...una vita diversa...ma pur tanto uguale ad ogni quotidiana disperazione...

Consiglio di lettura:

Alda Merini
"L' altra verità. Diario di una diversa"
Edizione Rizzoli

 
 
 

Post N° 100

Post n°100 pubblicato il 06 Aprile 2007 da WONDERFULCHET
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"Ok...per me basta così..."

"Sei sicuro? Proprio sicuro? Abbiamo parlato per appena una quarantina di minuti..."
Eppure é vero..quaranta minuti non sono bastati...ma non sarebbero state sufficenti neanche ventiquattr'ore filate...e come avrebbe potuto raccontarmi di come lo vedeva andare via...ubriaco ed incerto sui suoi passi? E quando si presentava a casa in cerca di denaro? E quando chiamava a tarda sera per sapere se c'era una data...un concerto...una qualsiasi cosa che lo tirasse fuori di casa e lo facesse star bene...una serata man? Un prestito...é solo un prestito...poi mi rimetto in careggiata...il sax? Lo impegnato...;ho un concerto stasera....e mi servirebbero sessantamila lire per riprendermelo...e già che ci sei...mettici su anche altre trentamila lire...insomma é un prestito..solo un prsetito...

E come avrebbe potuto dirmele queste cose..."sei sicuro? Ti basta così? E' sufficiente?"

Si...basta così....questo basta...questo basta...basta così....


 
 
 

Harold and Maude

Post n°99 pubblicato il 02 Gennaio 2007 da WONDERFULCHET
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Questo film é bellissimo...la gioia di vivere...gli zombie ed il conformismo urbano....la tragedia alle spalle...la libertà sessuale e mentale...l'amore per chi sa dare....e la capacità di ricevere.
La scelta di vivere, così come di morire...scegliersi una bella morte....scegliere quando dire basta...adesso basta....

 
 
 

Re Salomone e Giufà...all'Auditorium - Parco della Musica

Post n°98 pubblicato il 29 Settembre 2006 da WONDERFULCHET
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Giufà é lo scemo del villaggio...ma prima non lo sapevo...a raccontarmelo é stato Ascanio Celestini...che di cose da dire ne ha...ma pure da non dire...insomma, é uno che può scegliere se dire o non dire una cosa...scegliendola tra le tante cose che nelle cervella...e questa é una grande cosa...non é da tutti poter scegliere le cose da dire e quelle da non dire...c'é gente che non avendo molte cose da dire...dice tutte le poche cose che ha...e magari tutte le poche cose che ha...sono per la maggior parte castronerie...ma non é colpa sua...é solo che ha poche cose da dire...e quelle poche cose che ha da dire...sono castronerie...

Ne vale la pena...ed anche i 15 euro di biglietto...il 27 novembre all'Auditoreium - Parco della Musica...io forse ci sarò...o forse no...comunque, se ne avete l'occasione andateci...é un consiglio a gratis...e Coffin non ne sarebbe contento (per coloro a cui piace cercare..."La gang del pensiero" di Tibor Fischer)...in realtà neanche Re Salomone sarebbe d'accordo cui consigli dati a gratis..."I consigli che ti ho dato...tu già li sapevi...ma se non li pagavi...mica te li ricordavi!!!"

 
 
 

A love supreme...

Post n°97 pubblicato il 28 Settembre 2006 da WONDERFULCHET
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Parlare di certi capolavori..é come parlare dell'ovvio..insomma "A love supreme" é la prova provata di come un umano con l'applicazione, il talento e una grande profondità d'animo, possa dare vita ad un'opera d'arte che ha legami con il sovrannaturale...supportato da TerzaPaginaPress, posso solo dirvi che, perchi vuole saperne di più...non deve far altro che andare in una buona lbreria e acquistare "A love supreme - di Khan - ed. il Saggiatore - euro 20,30. Il libro li vale tutti i venti euro...non fosse altro che per le belle foto di archivio...senza contare le coordinate spazio-temporali che descrivono la nascita di un capolavoro...chiaramente il libro fa il paio con il testo citato da TerzaPaginaPress nei commenti del mio penultimo post..."Kind of Blue"...leggendo i due testi, si può comprenedere come alla metà degli anni'60, Miles e Coltrane avessereo raggiunto una piena maturità artistico-spirituale...lassù con il modale...e la dimensione spirituale-mistica di Coltrane...quest'ultimo, che iniziando a farsi bello con il leggendario quinettto di Miles (Miles Davis - tromba; John Coltrane - sax tenore; Red Garland - pianoforte; Paul Chambers - basso; Philly Joe Jones - batteria), aveva contestualmente recepito i semi di Monk...con suite che arrivavavno a durare più di 20 minuti...fischiato dal pubblico francese che si trovò ad assistere ad un assolo di 15 minuti...interrotti solo saltuariamente dalla sua ritmica...dovete pensare a Coltrane come qualcuno che esprime con la sua musica una grande profondità d'animo...una grande fede...un artista in continua ricerca non tanto stilistica, quanto espressiva...il suo stile era la sua espressività...con la quale cercava di rendere in musica sentimenti e sensazioni inesprimibili a parole...tante altre cose ci sarebbero da dire su Coltrane e su "A love supreme"...ma sinceramente mi sono stancato di scrivere..;buon ascolto e buona lettura...

 
 
 

Il jazz...la buona cura...

Post n°96 pubblicato il 27 Settembre 2006 da WONDERFULCHET
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Ok...raccolgo l'invito di Billie...e continuo ad ascoltare jazz che, come lei stessa dice, mi fa bene...e a pensarci bene, é proprio vero.
C'é un album che, chi ha supeerato il primo step da bravo amante del jazz, prima o poi ascolterà ed amerà...Kind of blue...

 
 
 

Piero Ciampi...l'oasi perfetta...

Post n°95 pubblicato il 22 Settembre 2006 da WONDERFULCHET
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Quest'oggi qualcuno della Community ha citato una canzone di Piero Ciampi, "Tu no"...la cosa mi ha molto colpito...anche perché la citazione proveniva da un soggetto veramente provocatore e ironicamente strafottente...un'altra riflessione al riguardo...questo paese di merda fa a meno di parecchie cose...specie della poesia e della bellezza...negli ultimi venticinque anni la popolazione del nostro paese si sta cibando di spazzatura...e tanto basta per generare e crescere mostri fuori e dentro di noi...credo che questo scatafascio culturale non sia più sanabile...e quindi non ci resta che ironizzare e sparare ad altezza d'uomo...lanciando invettive e vedere l'effetto che fa...

dal sito web: www.gisy.it

- 1934, 28 settembre; nasce Piero Ciampi a Livorno, secondo di tre fratelli, da Umberto (classe 1900) e da Mira, montenegrina di origine ebrea.
-Fin da giovane coltiva con i fratelli la passione per la musica, formando un trio in cui fa il cantante, e Roberto e Paolo, che in seguito emigrerà in Canada, gli strumentisti.
- Si iscrive alla facoltà di ingegneria, che abbandonerà a circa metà degli studi.
-Inizia il servizio militare a Fano; nelle libere uscite va suonare nei locali dei dintorni con tre commilitoni; uno di questi è Gianfranco Reverberi.
-1957 parte per Parigi, dove comincerà la sua carriera di chansonnier, distinguendosi per un timbro di voce che ricordava l’allora noto Félix Leclerc; cominciano a chiamarlo Piero “L’Italianò”- proprio con l’accento sull’ultima sillaba.
-1959 Torna a Livorno; a Genova incontra nuovamente Reverberi che nel frattempo lavora con Franco Crepax alla Ricordi.
-1960-61 Modifica il nome d’arte che diviene Piero Litaliano, senza apostrofo e accento finale; quando Crepax passa alla CGD porta Piero con sé.
-1963 Pubblica il suo primo LP intitolato “Piero Litaliano” (CGD 33, 1963), che viene ristampato anche in CD nel 1990, con lo stesso titolo, ma attribuito a Piero Ciampi come autore titolare.
-1967 Produce un album intero per una cantante di nome Lucia Rango scrivendole i pezzi e facendogliene interpretare altri.
-1967 Rilascia un’intervista a Lina Agostani per il Radio Corriere, anche se nel solito stato di ebbrezza.
-1970 Tramite il giornalista Antonio Buratti conosce Gianni Marchetti, affermato musicista con il quale riuscirà a tirare fuori il meglio di sé lasciando pezzi intoccabili quali “L’incontro”, “Palazzo di giustizia” e un’infinità di altri capolavori assoluti. Nello stesso anno esce il 45 giri con “Barbara non c’è” e “Tu no” per la Det, un’etichetta del gruppo Campiper il quale Marchetti lavora.
-Aznavour, incantato dall’autore Livornese dopo l’ascolto di “Tu no”, invita Piero Ciampi al suo programma televisivo “Senza rete”; grazie a Paolo Villaggio che lo convincerà ad entrare in diretta televisiva farà una magnifica interpretazione della stessa canzone:”Tu no” .
-1971 Gianni Marchetti fa avere a Piero un contratto con la Amico (un’etichetta sussidiaria dell’RCA), il cui direttore, Ennio Melis, si prende a cuore il caso Ciampi, sostenendolo negli anni.
A cura di Melis esce un album realizzato su misura per Piero e completamente ideato da lui, con testi, poesie, fotografie di Romolo Forlai e quattordici tempere realizzate da Aldo Turchiaro, un pittore calabrese scelto dallo stesso autore. Il 33 giri è insignito del Premio della critica discografica. Partecipa, su incitazione di Ennio Melis, a Disco per l’estate con “L’amore è tutto qui”; la canzone si piazza ultima.
-1973 Esce un secondo album doppio (messo in vendita direttamente a metà prezzo), un volume di poesie della stessa RCA e, una raccolta di canzoni affidate a Nada Malanima che ne farà da interprete. Una sua canzone, “Io e te, Maria”, viene proposta per Canzonissima a Nicola di Bari, che la rifiuterà; ma nella stessa edizione Carmen Villani canterà un altro suo brano non da meno “Bambino mio”(scritto assieme a Pino Pavone, cantautore Calabrese molto amico di Piero)
-1974 Ornella Vanoni chiede a Marchetti di produrre un album con canzoni di Ciampi, che però lascia cadere la proposta.
-1975 L’etichetta RCA fa un remake antologico dei due precedenti LP, con solo un paio di pezzi inediti.
-1976 Al premio Tenco rifiuta di essere ripreso dalle telecamere come fosse un’offesa.
-1977 Assieme a Paolo Conte, Renzo Zenobi e Nada Malanima registra una trasmissione televisiva, che non andrà mai in onda; poco dopo registrerà anche uno special titolato “Piero Ciampi no!” a cura di Sylvia Del Papa e Sasà Siniscalchi.
-Negli ultimi anni Piero Ciampi torna più spesso a Livorno.
-1980, 19 gennaio: Ciampi ci lascia, tradito da un cancro alla gola - lui che ormai si era rassegnato all’idea di una cirrosi.


Alcune pesie:

Piero Ciampi
Poesie scelte 1973

Notte
Quanto
Me ne fotte
Di non dire
Di dover partire


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Cara.
La tua mano
è così piccola
mi sfuggirà
sempre.

----------------------------
Perché
dici di amarmi?
Per andare
Avanti?
Dove?
Là.
No.

----------------------------
Tu
spiegandomi
che la vita
è una cosa seria
mi implorasti
di ignorare
il tuo pensiero.

----------------------------
Il coraggio
dopo lunga attesa
entrò in chiesa
e sposò la paura.
Fu un matrimonio
di interesse
Moltissimi figli
nacquero
e da allora
non si contano
le stragi.

----------------------------
Era domenica
e Cristo
passeggiava
nel parco.
L’aria ansava.
Dietro la coscienza.
era quella di sempre.
Pensante.
I morti
visto il ritorno
finsero
di dormire.

----------------------------
A 1000 anni
ho dimenticato
in treno
la mia borsa
Dentro le poesie
una camicia
e qualche fazzoletto.
Ho messo a soqquadro
mezza polizia
la stazione
e mi guardavano
come un pazzo.
A Ponte Sisto
ho bevuto
sei litri
al cubo.
In piazza del Biscione
sono morto.

----------------------------
Stanco
di sopravvivere
a sopportare
la strage
Cristo
chiese una jeep
s’inoltrò nella foresta
e s’impiccò.
Una scimmia
attorcigliata ad una liana
per divertire i figli
lo imitò.
Orfani di guerra
cercano il suo odore
tra le foglie
Invano.

----------------------------
Anche
domani
tutto
questo
mai
mio.

----------------------------
Il dolore
scuoteva
la mia anima
Ella
lo prese
lo acquisì
e si sedette.

----------------------------
Padre
Volevo vederti.
Sono qui
per questo.
Vederti.
Rivederti.
Capisci.
Ma ti stupisci.
E così
È il solito
arrivederci.

----------------------------
Tu.
Dici.
che ho distrutto
la tua vita.
Capirai mai
che il tuo dolore
si è aggiunto
al mio?

(Questa poesia costituisce anche una parte della canzone “Sporca estate”)

----------------------------
Io
Sottoscritto
Nato
Il 28 di
Settembre
morto
circa
una settimana
prima
o dopo.
Non ricordo.

 
 
 

Relaxin' Chet

Post n°94 pubblicato il 21 Settembre 2006 da WONDERFULCHET
Foto di WONDERFULCHET

Mi sono accorto come la produzione discografica di Chet Baker degli anni '80 sia oramai diventata la mia prediletta...qualsiasi cosa Chet abbia registrato (o abbiano registratoi durante i suoi live) alla fine degli anni '70 e lungo tutti gli anni '80, vale la pena di essere ascoltata. In special modo mi riferisco alle edizioni enja...casa discografica tedesca..;che ha il pregio di aver pubblicato, tra gli altri, l'album doppio "The last concert" vol. 1 e 2. L'ultimo concerto di Chet prima di morire...April 28, 1988, questa é la data di registrazone del concerto...un mese dopo, Chet troverà la morte saltando giù da una finestra di un albergo di Amsterdam...altro album memorabile, sempre registrato per la enja, é "OH YOU CRAZY MOON", che inizia con una struggente "The touch of you lips"...per finire con una versione estremamente commuovente di "My funny Valentine"...chi come me ama Chet a livelli quasi maniacali, si troverà ad avere una sterminata varietà di versioni di "My Funny Valentine"...Chet non la cantava mai alla stessa maniera...credo che il modo in cui l'avrebbe cantata in quel dato istante e in quel dato luogo, dipendesse quasi sicuramente dalle sue condizioni emozional-meteorologiche...nell'album "Candy"...Chet Baker viene intervistato da Red Mitchell...in realtà i due ricordano i vecchi tempi..;e Chet a fine conversazione dice "Adesso ho solo voglia di andarmene a letto..;ho davvero tanto sonno, troppo sonno...", si da il caso che avessero appena finito la session di registrazione...e si può ben capire che Chet avesse bisogno di "rilassarsi"...

 
 
 

TerzaPaginaPress for president...

Post n°93 pubblicato il 20 Settembre 2006 da WONDERFULCHET

Nello scrivere questo post farò pubblicità a due iscritti qui nella comunità di digiland..ma poco importa...effettivamente se la meritano...
Il primo personaggio é Billieholiday (con il suo blog "jazzando" che parla di tutto tranne che di jazz!!!), che ho avuto modo di leggere...in realtà il suo merito é unicamente quello di scrivere cose e cosette che incontrano il gusto di molti lettori...di aver creato una bella comunità di iscritti...tutti impegnati a volersi bene e a consolarsi l'un l'altro...e la cosa appare ammirevole...

Il secondo personaggio é TerzaPaginaPress...che a parte un plagio fatto a mie spese...é un vero genio della provocazione propositiva...insomma la cosa più divertente che mi sia capitata di leggere su questa Community é rappresentata dai suoi commenti ai post (melensi/a volte ermeticamente pretenzioni/a volte fintamente evocativi/a volte, quando va peggio, languidamente erotici (sempre sesso onanistico) di Billieholiday...

Vi consiglio di darci uno sguardo...così Billieholiday sarà contenta (e avrà finalmente un orgasmo) nel vedere il suo contatore visitatori salire, e voi vi farete due risate...

 
 
 

Proposta di pubblicazione

Post n°92 pubblicato il 06 Settembre 2006 da WONDERFULCHET
Foto di WONDERFULCHET

Vede questa è una raccolta scelta dei miei racconti. Le ho portato quelli più riusciti. Insomma, non è che li abbia pubblicati, anzi in realtà non ho mai pubblicato nulla, neanche un trafiletto, neppure una riga…però i miei amici…non dico i miei familiari, quelli non sono attendibili…dicevo, i miei amici li hanno trovati interessanti. Insomma, sono diventato una sorta di attrazione del mio condominio. In realtà sono conosciuto anche al bar sotto casa. Ci vado ogni mattina, ed il barista algerino mi chiede sempre cosa sto scrivendo. Ogni mattina assieme al caffè e al cornetto mi serve la stessa domanda – Cosa stai scrivendo?- e lo informo un po’ sommariamente sulle mie idee. Ma gli racconto solo quelle più fiacche. Sa, non vorrei mai che mi derubasse le mie idee, almeno quelle più brillanti. Lei lo sa quanto sono rare le buone idee? Beh, certo che lo sa…lei fa l’editore!
Insomma, eccole qua quattro anni del mio lavoro…beh, sì…insomma…del mio dopolavoro…perché io sa per vivere, per pagarmi il fitto, lavoro in un call-centre…anzi ci lavoravo. No…non è che abbia lasciato il lavoro. No…certi colpi di testa non li ho mai fatti..;sa quanto costa una camera singola a Roma…anche solo in zona Tiburtina, arrivano a chiederti 450 euro al mese!!! No, non ho lasciato il lavoro…è solo che mi sono sparato un colpo in testa…senza neanche pensarci troppo su…sa, alla fine ho pensato che i miei racconti sarebbero potuti diventare più interessanti…intendo, interessanti pubblicati post-mortem. Se lo immagina che titoli sulla cronaca locale…e forse anche nazionale…”Giovane scrittore part-time si spara un colpo in testa…trovati sulla scrivania una manciata di racconti…i migliori della sua produzione, come ci conferma il barista algerino sotto casa”…insomma, potrei diventare un personaggio di culto..come quei cantanti che muoiono giovani, annegati nel fiume, uccisi da un’overdose o morti con un sacchetti di plastica in testa e stretto al collo…
Le faccio questa proposta…pubblichi i miei racconti...io la mia parte l’ho fatta…ora tocca a lei.

©E. Pazzi 2006

 
 
 

Tutti scrivono e nessuno legge

Post n°91 pubblicato il 06 Settembre 2006 da WONDERFULCHET
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Ma perché tutti poeti e scrittori?...non é forse vero che l'Italia é uno dei paesi europei in cui si legge meno...e si scrive peggio...?
Ultimo fenomeno da baraccone sono gli scrittori da blog...il mercato dell'editoria ha scoperto...e forse spera...che nel fantastico mondo dei blog, possano nascondersi piccoli e novelli Proust in erba...e così, ad esempio, si é avuta la pubblicazione di "Prugne Secche", romanzo erotico-generazionale-puzzone e squallido di una certa foggiana che amava scrivere le sue storie sul blog...e così nasce un nuovo mito...lo scrittore da blog che potrebbe essere prescelto per la pubblicazione di un libro cartaceo...così si nasce virtuali e multimediali e si finisce sulla carta...ma la carta non nobilita le frescacce...e neanche la cattiva letteratura...ciò che fa pena in un blog...farà pena parimenti sulla carta stampata...

 
 
 

Quale Pace volete?

Post n°89 pubblicato il 02 Agosto 2006 da WONDERFULCHET
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Ma allora quale pace sostenete? La Pace in medioriente? Quella in Cecenia? Quella in Nigeria? In Sierra Leone? In Costa D'Avorio? In Senegal? In Congo? Nelle Repubblica Centro-Africana? In Sudan? In Burundi? In Somalia? In Uganda? In Algeria? Nei Paesi Baschi? In Iraq? In Abkhazia? In Afghanistan? Nel Kashmir? In India? Nello Sri Lanka? In Nepal? Nelle Filippine? Nella Papuasia Occidentale? Nel Chiapas? Ad Haiti? In Colombia? Insomma per quale Pace siete? Quale Pace...con quali premesse...quali le soluzioni? Non vi sembra arrogante ed infantile urlare "Vogliamo la Pace"? Non sarebbe più corretto affermare "Vogliamo la pace in un dato punto del mondo...in base a queste convinzioni...proponendo questa soluzione"? Non é più eticamente corretto leggere, informarsi, comprendere, caso per caso, le ragioni di un conflitto, di una guerra decennale? Urlare la Pace non ci laverà la coscienza...non ci farà sentire più buoni...ma saremmo più utili se facessimo un grande sforzo intellettuale ed iniziassimo a studiare le storie dei conflitti...se iniziassimo a comprendere le radici di ciascun conflitto...ecco perché essere pacifisti é un duro lavoro...é quasi una professione, quella di storico, di esperto di geo-politica, di esperto di strategia politica...e come tanti altri campi richiede studio, pazienza e operosità. Ecco perché non dirò mai "Viva la Pace!". Urlare "Vogliamo la Pace" vuol dire dare per scontato che chi fa la guerra sia un selvaggio abominevole uomo che vive di solo odio. Il più delle volte la guerra é un atto d'amore estremo e disperato...amore per le proprie convinzioni politiche...amore per la propria appartenenza religiosa...unica scelta imposta dalla vita...dalle proprie penose condizioni di vita...unica scelta di riscatto...unica strada percorribile per dare un senso alla propria esistenza...unico mondo possibile che viene dato al combattente...unici valori di vita a lui trasmessi...unica identificazione "nazionale", "religiosa", ed a volte "Nazional-religiosa"...affermare "Vogliamo la Pace" in maniera perentoria vuol dire non riconoscere dignità al soldato che combatte...e se non gli si riconosce questa dignità, non si potrà mai essere portatori ed operatori di Pace. E' ovvio che ognuno di noi si augura di vivere in un mondo felice, privo di morte e tragedie...é ovvio e quindi non costa nulla urlare "Vogliamo la Pace"...costa invece chiedersi "Quale Pace vogliamo?"... l'occidente, la parte pseudo-liberale e progressista dei paesi evoluti riesce a fare una marmellata anche dell'avversione alla guerra...riesce ad escogitare simboli anche per la Pace...riesce ad annacquare anche i drammi altrui...a farne slogan..a farne trucchi e belletti per sentirsi più buoni...più puliti...più progressisti...con buona Pace delle ragioni di una guerra...che purtroppo, hanno la stessa importanza delle ragioni della Pace...

Per saperne qualcosa in più: http://www.warnews.it

 
 
 

La Pace

Post n°88 pubblicato il 01 Agosto 2006 da WONDERFULCHET
Foto di WONDERFULCHET

La Pace...comunque e qualunque essa sia...una Pace stringente...accattivante...colorata...comunque Pace...qualunque sia la diatriba...qualsiasi siano le ragioni...comunque e...a qualunque costo...imporre...la Pace...colorata...di tendenza...ad ogni costo...Pace...stetevene in Pace...altrimenti sparo...

 
 
 

Festival del tango...questo é quanto

Post n°87 pubblicato il 27 Luglio 2006 da WONDERFULCHET
Foto di WONDERFULCHET

Segnalo già da ora una gran bella manifestazione all'Auditorium - Parco della musica di Roma. Il Festival tango...dal 12 al 24 settembre...musicisti argentini direttamente dall'Academia del tango di Buenos Aires...e ci sono anche i miei Cuartetango, il 24 settembre alle 11.00 - ingresso gratuito...per chi vuol saperne di più sui Cuartetango:

www.cuartetango.it

http://www.auditorium.com/eventi/3882055

Questo é quanto.

 
 
 

Non ho intenzione di concedermi...però vi concedo di imparare ad ascoltare...

Post n°86 pubblicato il 20 Luglio 2006 da WONDERFULCHET
Foto di WONDERFULCHET

Mi chiamo Ascanio Celestini,
figlio di Gaetano Celestini e Comin Piera.
Mio padre rimette a posto i mobili, mobili vecchi o antichi
è nato al Quadraro e da ragazzino l’hanno portato a lavorare sotto padrone
in bottega a San Lorenzo.
Mia madre è di Tor Pignattara, da giovane faceva la parrucchiera
da uno che aveva tagliato i capelli al re d’Italia
e a quel tempo ballava il liscio.
Quando s’è sposata con mio padre ha smesso di ballare.
Quando sono nato io ha smesso di fare la parrucchiera.
Mio nonno paterno faceva il carrettiere a Trastevere.
Con l’incidente è rimasto grande invalido del lavoro,
è andato a lavorare al cinema Iris a Porta Pia.
La mattina faceva le pulizie, pomeriggio e sera faceva la maschera,
la notte faceva il guardiano.
Sua moglie si chiamava Agnese, è nata a Bedero.
Io mi ricordo che si costruiva le scarpe coi guanti vecchi.
Mio nonno materno si chiamava Giovanni e faceva il boscaiolo con Primo Carnera.
Mia nonna materna è nata ad Anguillara Sabazia e si chiamava Marianna.
La sorella, Fenisia, levava le fatture
e lei raccontava storie di streghe.
©Ascanio Celestini


Spero che chiunque abbia la fortuna, un giorno, di poter incontrare Ascanio Celestini. E' una di quelle persone - come Giovanna Marini, Ezio Bosso o Gustavo Boytelmann per citarne alcuni - che prima di essere interpreti unici del loro tempo sono dei maestri di vita, gente che davvero ha qualcosa ancora da trasmettere. Ascoltando Ascanio si mettono in dubbio tutte quelle inutili discussioni pseudointellettuali sulle relazioni tra attore e personaggio. C'è lui, e basta. Ed è tantissimo, ve lo assicuro. Nella giungla iperproduttiva dei grandi spettacoli da produzione Holliwoodiane (e qualità Bolliwoodiane) che iniziano a tumoreggiare in quasi tutte le città italiane e costano miliardi (che paghiamo noi, sia ben inteso), esistono spettacoli, come i suoi, che non costano niente, sono gratuiti, di facilissima accessibilità a tutto il pubblico, e di straordinaria profondità. Potreste un giorno averlo in tournee nella vostra città, o magari in un paesino vicino a casa vostra, ed allora vi consiglio di prendere qualsiasi mezzo ed andarci di corsa, senza pensarci due volte. Poi andate a scambiare due chiacchiere con lui, e resterete incantati. Io ho avuto l'onore di incontrarlo a Volterra e questa è solo una parte di una lunga intervista che ha purtroppo dovuto subire profondi tagli per questioni di spazio.

SA: Per te è fondamentale fare uno spettacolo e spendere 3 mila lire, anche per evitare ogni tipo di legame con le produzioni. Eppure hai partecipato ad un famoso progetto romano, vuoi parlarcene?

AC: Io di solito non partecipo a progetti per ansia e per paura, invece nel 99 ho presentato un progetto per il teatro di Roma organizzato da Martone perché non premiavano un testo o uno spettacolo ma ti permettevano di presentare un progetto su come avresti voluto lavorare su un testo e metterlo in scena. Dovevi scrivere tutto, anche presentare i costi per le locandine, e mi sembrava un progetto molto realistico. Avevo un anno per mettere in scena questo progetto ed erano già diversi mesi che ci lavoravo. Inoltre ci avevano dato dei soldi per metterlo in scena, ed anche tanti. Nel concorso si potevano chiedere fino a 240 milioni, e credo che 0non succederà mai più una cosa del genere…non è mai successa e mai più succederà. Noi chiedemmo circa 60 milioni, ma buona parte di questi soldi volano in oneri sociali quindi in realtà di milioni ne utilizzammo in realtà circa 25, e per noi erano comunque tanti! Significava non essere costretti a fare la replica a Roccacannuccia perché ti servono i soldi per pagare le bollette del telefono… inoltre eravamo in 6 a lavorare nel progetto ed alla fine lo spettacolo è rimasto a noi. Credo che soltanto noi ed i Motus (Visus Gloriosa) abbiamo prodotto uno spettacolo che poi ha girato in tournee; due lavori molto diversi. Io non ho mai pensato di fare uno spettacolo per quella rassegna, infatti, la scenografia sta legata nel tetto della macchina, giriamo più con quello spettacolo che con qualunque. Il problema è produttivo anche e soprattutto perché sta avvenendo nel teatro ciò che già succede da tempo al cinema; uno sceneggiatore\regista, che magari fa anche l'attore, rompe le scatole ad un produttore, lo trascina al ministero, si fa finanziare il progetto (di solito con parecchi soldi); poi non si fa promozione, il film esce 2 giorni ad agosto e finisce tutto lì. In teatro sta accadendo la stessa cosa: tramite le amministrazioni si trovano i soldi per i grandi eventi, allora si fa l'evento ma poi muore lì e questo è proprio un errore. Quello che poi mi meraviglia di più è che tutto ciò è assolutamente in contraddizione rispetto al discorso che si fa oggi attorno all'idea di un mercato dove il prodotto è in vendita, gira, lo acquisti\vendi, lo sfrutti…Poi non sono nemmeno d'accordo con l'idea di un liberismo un po’ sciatto che si è andato propagandando e in realtà si comporta come lo statalismo più bieco in cui solo il tizio che ha 'na granata di soldi produce il grande evento. E' tutta una politica culturale che si sta sfaldando negli anni e che oggi dovrebbe essere ricostruita partendo proprio dalle compagnie che promuovono le proprie produzioni.



SA: Beh, non è affatto semplice star dietro alle schizofrenie della politica culturale…

AC: Il problema grosso infatti è che chi organizza lo fa in quanto delegato della cultura o perché voleva andare a dirigere le poste ed invece gli hanno dato un teatro stabile…accade così spesso e non so quanti davvero hanno una capacità. Ma non deve essere qualcuno con 6 lauree, ma semplicemente uno che vada in giro a vedere gli spettacoli, solo questo. Beh, non è una cosa facile, ci vorrebbe qualcuno che vada a vedere gli spettacoli, li capisca, e capisca qual è la situazione italiana

SA: A proposito mi piacerebbe spendere due parole sull'organizzazione che ha ospitato la tua personale questo inverno a Palermo… Ricordo che l'ultima sera ti sei assentato per una laringite…

AC: C'avete fatto morì de freddo a Palermo!! Sai che succedeva? I primi due giorni quelli che lavoravano con me andavano via ammalati, poi cambiavo spettacolo e gli altri andavano via ammalati, arrivavano altri e dopo 2 giorni andavano via ammalati e rimanevo solo io che peggioravo sempre di più. L'ultimo giorno non c'è l'ho proprio fatta. Il penultimo giorno c'è anche un video nella quale io dall'inizio di Radio Clandestina alla fine perdo sempre più la voce e rimango quasi afono. E' un documento da mandare nei Combat film…una cosa pazzesca. Io non ho mai saltato uno spettacolo in cui stavo male e negli ultimi anni ne faccio uno ogni giorno quasi, ma li è stato veramente freddo, freddo, freddo, freddo…



SA: Ok cambiamo argomento…Oltre a lavorare sui vostri spettacoli dedicate parecchio delle vostre energie ai laboratori…

AC: Portiamo in giro laboratori di ricerca in cui registriamo storie legate al lavoro: noi abbiamo ambito a portare il nostro progetto in tanti ambiti diversi con tante storie diverse tra loro. A Pontedera ho lavorato con delle regole ben precise: avevo 14 attori, alcuni dei quali con una buona formazione, ma non erano persone che lo facevano per mestiere. Ai ragazzi del corso di formazione ho cercato di dare una storia diversa ad ognuno di loro per lavorare su mezz'ora di racconto. Questo laboratorio è basato sulle memorie orali legate alla città di Pontedera, e quelli che sono venuti ad assistere lo spettacolo finale erano gli operai che lavoravano nelle fabbriche. Ad ottobre, quando riprenderemo il corso, ognuno di loro costruirà attorno al proprio lavoro una possibilità di vendita, impareranno come si fa una scheda tecnica, una locandina, a chi telefonare per vendere lo spettacolo. La formazione del teatro non avviene solo insegnandoti il training, perché se poi non so telefonare per promuovere il lavoro il mio progetto rimane fermo.

SA: La critica teatrale, che ha necessità di etichettare qualsiasi cosa, ha deciso di definirti un artista marginale. Ammesso che abbia senso questo tipo di definizione, mi dici a cosa mai può servirti rientrare in questo tipo di categoria?

AC: Sai, io tutti gli anni vado a Paglieta, vicino Chieti, dove una piccola compagnia che si chiama Piccolo Teatro lavora da 30 anni ed il loro pubblico sono proprio i contadini. L'organizzatore non porta lavori miei o lavori locali...lì c'è andato Cuticchio, Spiro Scimone e Sfrangiameli, Pippo Del Buono…Non è una situazione marginale dove c'è un teatro marginale , dove ci sono solo spettacoli piccoli piccoli, lui fa delle cose straordinarie: il "paese dei racconti" per esempio avviene tutto il giorno dentro le case dei contadini , che ti raccontano le loro storie mentre di offrono il cibo. Lui vive una situazione di totale isolamento, fa questo lavoro da 30 anni e da lì non si muove, non gira con i suoi spettacoli ma cerca di portarli avanti. Questa è una via d'uscita. Allora quando si va parlando della marginalità del teatro si dice una cazzata enorme. Che significa marginalità del teatro? Già parlare di teatro in generale fa ridere, perché faccio teatro io e lo fa la Cuccarini a cui non voglio usurpare nulla. Voglio dire che siamo due mondi completamente diversi e non dobbiamo certo metterci a litigare su chi fa veramente teatro. La Cuccarini fa bene a fare quello che fa, e ti dirò che è più sano quello che fa lei che tanto teatro definito di ricerca. Lei ha fatto uno spettacolo in cui danza e canta, in cui ha anche messo dei soldi, ed adesso lo spettacolo continua a girare. Io non vado a vedere questo spettacolo come non faccio scì d'acqua, e per me sono due cose lontane alla stessa maniera, che rispetto del tutto, molto più di quelli che spacciano un lavoro arrangiato come lavoro di ricerca. Allora già parlare di teatro fa ridere, poi dire teatro marginale mi fa ridere 2 volte. Ma perché? Ma marginale DOVE? A Pagliareto non è marginale quando fanno 13 ore di spettacolo, il mio lavoro a Pontedera non è marginale. Faccio un lavoro con gli anziani di Orbiera, vicino Reggio, e viene tutto il paese a sentire gli anziani che parlano, e non è marginale. La marginalità del teatro è una stupidaggine enorme.



SA: Esistono progetti sviluppati in collaborazione con Enti Universitari?

AC: Col dipartimento di musica e spettacolo dell'Università di Roma quest’anno avremmo dovuto fare un progetto con Sandro Cortelli, uno degli esponenti della storia orale più importanti al mondo. Il suo testo sulla morte di Luigi Trastulli, operaio di Terni ammazzato il 17 marzo del 49, ma che nella memoria orale la morte viene spostata in avanti di 5 anni, è il testo che viene utilizzato per la storia orale nel mondo. La storia orale è il rovesciamento in qualche modo dell'idea tradizionale di storiografia. La storiografia va ad indagare nell'evento , la storia orale invece va ad indagare non nell'accadimento ma nell'oralità che sta intorno all'accadimento. Detto questo un buono storico fa anche questo lavoro. E potrei fare la storia orale di Giulio Cesare, ricostruendone la storia in base a quello che le persone sanno, e quindi produrre un documento che è in contraddizione totale con la figura ed il suo personaggio. Ecco a me questo interessa molto, e con lui abbiamo sviluppato dei percorsi comuni. Radio clandestina nasce da un suo testo, ed anche questo nuovo progetto sulle fabbriche deriva da un suo studio che ha fatto a metà degli anni 80 su Terni, sulla città e sulle acciaierie.



SA: Ricerca che si sta sviluppando intorno al tuo lungo lavoro chiamato Fabbrica. Qual è lo "stato di avanzamento" dei lavori ?

AC: Il problema di quando fai questo tipo di lavoro è che non lo fa quasi nessuno e quindi c'è terreno vergine ovunque, c'è il vuoto. Io ho iniziato perché vicino Roma a Colleferro per poco meno di un anno 1500 persone hanno vissuto sottoterra, in una zona che oggi viene chiamata "i rifugi". Vennero fatti questi scavi sotterranei a 40 metri da terra con un viadotto principale di 6 chilometri, molto grande quindi. Nelle zone che arrivano a livello di terra c'era spazio per i camion dei vigili del fuoco. Sotto ci stavano sale ricovero, sale parto, c'èra luce elettrica, sala ballo, osteria, anagrafe, cappella dove pregare. Questa struttura era stata costruita dalla BBD che era una fabbrica d'armi nella prima metà del secolo. Creò questi labirinti ricavando materiale da costruzione scavando sotto e costruendo sopra, anche in previsione del fatto che se ci fosse stata una guerra sarebbero stati utilizzati come rifugi. L'idea mia all'inizio era capire come una città entra in rapporto con il luogo di lavoro e quanto uno entra nell'altro. Per esempio quando ero piccolo vicino casa mia sentivo le sirene di una fabbrica; nei dintorni non c'era nemmeno una chiesa, non ci stavano campane ma sentivo le sirene, e queste sirene scandivano il tempo in maniera molto precisa. Ecco questo è un esempio di come la fabbrica entra direttamente nelle case. Il luogo e la storia del lavoro intervengono direttamente nel mondo urbano. A me interessava capire come queste cose andavano, qual’era il legame tra individuo e luogo del lavoro. E c'è capitato di intervistare dalle mondine ai lavoratori delle fonderie di alluminio. Sulla base di tutto questo materiale d'archivio io sto costruendo la storia di una fabbrica, in modo assai vicino alle acciaierie di terni. Ma il lavoro non è ancora completato.



SA: Anche se esiste una traccia di lavoro nel disco che hai prodotto l'anno scorso…

AC: Più che un cd in realtà la casa editrice ci ha pubblicato anche un libro con cd annesso. Si chiama "I racconti di cecafumo" e contiene il cd a cui ti riferisci, ovvero le registrazioni effettuate per Radio3. Il disco era nato in poche copie per la promozione, ma quando abbiamo iniziato a lavorare con il nostro editore, Carmine Donzelli, abbiamo deciso di fare un unico prodotto con il libro. Lui in realtà desiderava produrre solamente il libro, poi c'è stato anche un problema di conflitto di interessi perché i racconti erano nati a Radiotre, e quando portammo il progetto alla ERI scoprimmo che probabilmente al nuovo consiglio di amministrazione sarebbe stato eletto proprio Carmine Donzelli. Quindi la produzione del libro è anche stata bloccata perché altrimenti sarebbe sembrato che Carmine produceva un libro perché stava in consiglio di amministrazione…ed il libro mio costa davvero due lire produrlo, mica può esserci davvero conflitto di interessi…poi sai il conflitto di interessi nel nostro paese è una cosa molto curiosa…(ride)
§
iIntervista tratta dal sito: //www.succoacido.it

Prossimi appuntamenti di Ascanio Celestibni:

Luglio

20 racconti Roma Parco Alessandrino Tor Tre Teste Largo Serafino Cevasco
info 06 69607688 ingresso libero
22 Accademia del Teatro alla Scala con Ascanio Celestini Radicondoli (SI) Piazza San Girolamo ore 21.30
23 Accademia del Teatro alla Scala con Ascanio Celestini Piombino (LI) Località Torre del Sale ore 21.00
24 Accademia Teatro alla Scala con Ascanio Celestini Vulci (VT) Parco Archeologico Naturalistico ore 21.30
25 Accademia Teatro alla Scala con Ascanio Celestini Reggia di Caserta ore 21.00


Agosto 2006

1 La fine del mondo Roma manifestazione I solisti del teatro presso i Giardini della Filarmonica via Flaminia, 18
4 La pecora nera Gavorrano (GR)
5 La pecora nera Castelnovo nè Monti (RE)
6 Scemo di guerra Cesena
7 Scemo di guerra Potenza Picena (MC)Festival Esteuropaovest
8 Scemo di guerra Gioia dei Marsi (AQ)
12 Scemo di guerra Iglesias (CG)
13 Scemo di guerra Carbonia (CG)
14 Scemo di guerra Santu Lussurgiu (OR) ore 22.00
15 Ascanio Celestini e Paolo Fresu Berchidda (SS)
31 Vita, morte e miracoli Calcinato (BS)
Terre e Acqua Festival
Cortile di Palazzo Marriani

Settembre 2006

1 Festival della Mente Sarzana
2 Appunti per un film sulla lotta di classe Ancona
8-17 Festival Bella Ciao. Il Balsamo della Memoria Frascati, Ciampino, Municipio X
www.bella-ciao.it
16 La pecora nera. Elogio funebre del manicomio elettrico Pieve Santo Stefano
Teatro Comunale ore 21.30
17 Premio Pieve - Città del diario 2006 ore 16.00 Piazza Plinio Pellegrini

 
 
 
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