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Post n°370 pubblicato il 18 Luglio 2011 da UomoDifficile
Sabato sera sono uscito con un mio amico. Una pizzetta tranquilla, in un locale tranquillo. Poi lui, che tanto tranquillo non è, mi porta al Coming out, ritrovo ufficiale della movida gay romana. Ci siamo presi un paio di Smirnoff soda passeggiando su e giù. Lui aveva puntato un tizio palestrato che, molto poco elegantemente, non se l'è filato per niente. Io onestamente mi annoiavo a morte, ma l'amicizia è l'amicizia. A un certo punto si avvicinano due ragazze e chiedono al mio amico, che ha un bicipite grande come la mia pancia, di aprire una bottiglietta d'acqua. Lui neanche risponde, prende la bottiglietta, l'apre e la restituisce. Io due parole le avrei scambiate. Oggi leggo che quella stessa sera un ragazzo è stato insultato e aggredito con pietre e uova. Mia madre aveva una serranda rotta. Una serranda del salone, in legno, grossa e pesante. Ho provato a ripararla, smontarla eccetera ma non ho cavato un ragno dal buco. Sempre incastrata. Dopo una serie di telefonate riesce a trovare un tizio in grado di ripararla. Un pensionato, 71 anni, che da solo, in un afoso pomeriggio di luglio ha smontato e cambiato l'avvolgibile, l'albero e la puleggia. Ha chiesto 120 euro (naturalmente in nero). Mia madre è sbiancata e ha detto: "Ne ho solo 80". Due pensionati si mettono d'accordo, e fanno anche due chiacchiere. Il figlio del tizio non ne vuole sapere di lavorare con lui, dice che soffre di vertigini. Io, dice il vecchio, ne ho costruiti di palazzi, a decine di metri d'altezza. Lui farà qualcos'altro. C'è. L'Assange italiano è uscito fuori. Dice di aver lavorato per 15 anni nei palazzi del Potere e di volerne denunciare le nefandezze. Le prime uscite non sono niente male, anche se uno che lavora con le norme dovrebbe saper mettere gli accenti su "va", "sa", "fa" e via dicendo. Ma la sostanza c'è. Precisa, verosimile e in qualche caso dettagliata. Persino i quotidiani nazionali, da sempre collusi con i potenti non hanno potuto ignorarlo. I potenti no, continuano impunemente a fare orecchie da mercante. Al più tirano fuori la stessa litania che si sente da 30 anni: "diminuire il numero dei parlamentari". Ben sapendo che il numero dei parlamentari è scritto nella Costituzione, e cambiarlo richiede una procedura lunga e difficile: doppia approvazione, maggioranza qualificata, referendum... Invece per ridursi i privilegi basterebbe essere onesti. |
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