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Me, Myself ..and the Monsters under my bed..

 

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in che mani siamo?

Post n°134 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da phorzia
 

 

Ho un netto rapporto con la morte.

Come tutti spero di fare il suo incontro il più tardi possibile ma a differenza di qualche anno fa, quando proprio non la concepivo, oggi sono arrivata ad accettarla.. e chi mi conosce da tempo sa che percorso ho fatto per arrivare a questo punto.
La fonte dell'eterna giovinezza o l'immortalità sono due cose che non mi interessano minimamente. Bisogna in un certo senso arrivare a chiudere il cerchio, fare i conti con il proprio passato.. godere di cosa siamo riusciti a costruire in una vita intera e saper dire addio a chi ci vuole bene.


Dicevo, ho un netto rapporto con la morte. Nella mia mente malata l'idea che tutti dobbiamo morire l'accetto, ma non accetto invece che ci siano persone che per tirare l'ultimo respiro devono passare anni di malattia.. di cure debilitanti.. di speranze vane... di dolori atroci.. e poi per cosa? Per chiudere gli occhi.
La morte va bene, ma se proprio deve venire.. se è giunto veramente il tuo momento.. DEVE arrivare così.. tutto d'un colpo. Se inizio un percorso di cura, se soffro come un cane, se mi tagliano e mi ricuciono in ogni dove.. alla fine io DEVO guarire.
Perchè oltre al danno ci deve essere sempre anche la beffa?



Detto questo, parliamo del mio nonnino.

Si è sentito male domenica pomeriggio e fino alle 4 circa di lunedì mattina è rimasto parcheggiato in prontosoccorso dove, tra l'altro, non è che gli hanno fatto un gran che a livello di interventi mirati a fronteggiare l'ictus. Nelle prime 12 ore gli è stata fatta solo una flebo d'aspirina.
Mia zia, dipendente usl, ha iniziato a dare i numeri in corsia... ha fatto presente che sono 35 anni che lavora in azienda.. e che sa come vanno certe cose, sopratutto con pazienti anziani... che non è possibile rimanere li su una barella senza fare niente.. e che se doveva esserci un periodo “d'osservazione”.. 12 ore sono più che sufficienti.

Un infermiera isterica ha alzato la voce ed è successo un discreto putiferio il risultato è stato che, dopo l'intervento di un medico, al mio nonnino hanno trovato un posto anche se provvisorio... nel day hospital di ematologia. Gli hanno fatto una tac.. e gli hanno trovato un vaso fortemente dilatato nella testa.. per il quale serve un consulto neurochirugico.

Ma brutto idiota di un medico con la laurea comprata. Mio nonno ha 87 anni, è passato attraverso due tumori, due infarti, un ictus un decennio fa e un nuovo tumore alla prostata diagnosticato non più tardi dell'inizio 2009.. soffre costantemente di pressione alta che riusciamo a controllare e gestire a mala pena.. ora gli è rivenuto un ictus.. e te gli vuoi aprire la testa?

Stiamo scherzando? Se è la prassi che devi seguire, fallo pure. Ma sappiamo bene che è inoperabile, non sopravvivrebbe ad un'anestesia.
I non sono un medico e non so come vanno certe cose. Quello che mi aspetto è che tu e tutta quella banda di caproni che hai al seguito vi diate da fare per fare in modo che questo povero cristo soffra il meno possibile. Se è anziano significa forse che non ha diritto a morire nel modo più tutelato e seguito possibile?


Verso le 12 di ieri mattina l'hanno finalmente portato in reparto.
Ad ora non gli è stato fatto niente di significativo, posso tranquillamente dire che l'assistenza che gli fanno è limitata al solo cambio pannolone e somministrazione pasti, se non c'è uno di noi ad imboccarlo. La ciliegina sulla torta è stata ieri, sono arrivata e ho trovato sul comò le pasticche per la pressione che doveva prendere al momento del pasto. Ho dato un occhiata al monitor e la minima era a 110. Mi sono allarmata e sono fiondata dall'infermiera. La stronza mi ha detto che non se la sentiva a dargli le pasticche perchè a seguito dell'ictus ha problemi di deglutizione.

O brutta stronza, fosse tuo padre lo lasceresti così in attesa che viene un medico a levarti le castagne dal fuoco.

Non ci ho pensato su. Mi sono detta che al limite con un colpo di tosse le avrebbe sputate fuori.. ho preso uno di quei vasetti di gelatina alla frutta che gli danno al posto dell'acqua.. e ho riempito il cucchiaio. Nel mezzo ci ho infilato la prima pasticca, gli ho aperto la bocca e ho infornato. Risultato? Il mio nonnino ha preso tutte la pasticche che doveva prendere senza fare una smorfia e senza sputare niente. Avrò anche corso il rischio di strozzalo ma almeno la pressione si è abbassata.
L'infermiera mi ha detto che avrebbe parlato con il primario.. le ho detto.. “ok.. faccia pure io andrò dal direttore generale”. E la cosa è morta li. Il nonno mi ha sorriso con gli occhi ed è quello che mi basta.

Oggi sta un pochino meglio. Il braccio è meno contratto, riesce a dire si/no e pare più vigile. La gamba rimane il problema più grosso per il quale abbiamo ormai poche speranze.

Tuttavia, se tornerà a casa sarà merito solo della sua forza che da sempre lo ha accompagnato. Niente di più.

 

Un ringraziamento a tutti voi
per gli auguri
e per il pensiero che ci avete rivolto.

 

 
 
 
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