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Post n°134 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da phorzia
Ho un netto rapporto con la morte. Come tutti spero di fare il suo incontro il più tardi possibile ma a differenza di qualche anno fa, quando proprio non la concepivo, oggi sono arrivata ad accettarla.. e chi mi conosce da tempo sa che percorso ho fatto per arrivare a questo punto. Dicevo, ho un netto rapporto con la morte. Nella mia mente malata l'idea che tutti dobbiamo morire l'accetto, ma non accetto invece che ci siano persone che per tirare l'ultimo respiro devono passare anni di malattia.. di cure debilitanti.. di speranze vane... di dolori atroci.. e poi per cosa? Per chiudere gli occhi. Detto questo, parliamo del mio nonnino. Si è sentito male domenica pomeriggio e fino alle 4 circa di lunedì mattina è rimasto parcheggiato in prontosoccorso dove, tra l'altro, non è che gli hanno fatto un gran che a livello di interventi mirati a fronteggiare l'ictus. Nelle prime 12 ore gli è stata fatta solo una flebo d'aspirina. Un infermiera isterica ha alzato la voce ed è successo un discreto putiferio il risultato è stato che, dopo l'intervento di un medico, al mio nonnino hanno trovato un posto anche se provvisorio... nel day hospital di ematologia. Gli hanno fatto una tac.. e gli hanno trovato un vaso fortemente dilatato nella testa.. per il quale serve un consulto neurochirugico. Ma brutto idiota di un medico con la laurea comprata. Mio nonno ha 87 anni, è passato attraverso due tumori, due infarti, un ictus un decennio fa e un nuovo tumore alla prostata diagnosticato non più tardi dell'inizio 2009.. soffre costantemente di pressione alta che riusciamo a controllare e gestire a mala pena.. ora gli è rivenuto un ictus.. e te gli vuoi aprire la testa? Stiamo scherzando? Se è la prassi che devi seguire, fallo pure. Ma sappiamo bene che è inoperabile, non sopravvivrebbe ad un'anestesia. Verso le 12 di ieri mattina l'hanno finalmente portato in reparto. O brutta stronza, fosse tuo padre lo lasceresti così in attesa che viene un medico a levarti le castagne dal fuoco. Non ci ho pensato su. Mi sono detta che al limite con un colpo di tosse le avrebbe sputate fuori.. ho preso uno di quei vasetti di gelatina alla frutta che gli danno al posto dell'acqua.. e ho riempito il cucchiaio. Nel mezzo ci ho infilato la prima pasticca, gli ho aperto la bocca e ho infornato. Risultato? Il mio nonnino ha preso tutte la pasticche che doveva prendere senza fare una smorfia e senza sputare niente. Avrò anche corso il rischio di strozzalo ma almeno la pressione si è abbassata. Oggi sta un pochino meglio. Il braccio è meno contratto, riesce a dire si/no e pare più vigile. La gamba rimane il problema più grosso per il quale abbiamo ormai poche speranze. Tuttavia, se tornerà a casa sarà merito solo della sua forza che da sempre lo ha accompagnato. Niente di più.
Un ringraziamento a tutti voi
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Forza nonno. Non c’è niente altro da dire. E tu vai dal direttore generale...