Creato da: wolands il 21/06/2007
Diario di Viaggio di Wolands

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SO CHE E' FINITA

Oh madre, sento la terra che mi cade sulla testa
E mentre mi arrampico su un letto vuoto
Oh va bene.. ho detto abbastanza
Io so che è finita, eppure non desisto
Non so cos'altro fare
Oh madre, sento la terra che mi cade sulla testa
Guarda, il mare vuole impadronirsi di me
Il coltello penetrarmi
Pensi di potermi aiutare?
Triste sposa velata, sii felice
Bel consorte, dalle il suo spazio
Amante chiassoso e villano, trattala con gentilezza
Sebbene lei abbia bisogno di te più di quanto ti ami
Ed io so che è finita, eppure non desisto
Non so cos'altro fare
So che è finita
Ed in realtà non è neppure mai cominciata
Ma dentro di me era tutto così reale
E tu addirittura ti sei rivolto a me dicendo:
"Se sei un tipo così divertente
Allora perché te ne stai da solo stasera?
E se sei un tipo così sveglio
Allora perché te ne stai da solo stasera?
Se sei tanto simpatico
Allora perché te ne stai da solo stasera?
Se sei tanto affascinante
Perché dormi solo stanotte?
Lo so perché..
Perché questa è una sera come tutte le altre
Ecco perché te ne stai da solo stasera
Con i tuoi trionfi ed il tuo fascino
Mentre loro sono l'una nelle braccia dell'altro.."
é così facile ridere
é così facile odiare
Ci vuole del coraggio per essere buoni e gentili
é così facile ridere
é così facile odiare
Ci vuole del fegato per essere buoni e gentili
L'amore è Naturale e Vero
Ma non per te, amor mio
Non stasera, amor mio
L'amore è Naturale e Vero
Ma non per quelli come noi, amor mio

Oh madre, sento la terra che mi cade sulla testa
 

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LA SICILIANA RIBELLE

Post n°59 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da wolands
Foto di wolands

 

Esce il 27 febbraio, nei cinema di tutta Italia, il nuovo film del regista siciliano Marco Amenta, dal titolo "La siciliana ribelle" ispirato alla storia di Rita Atria, la ragazza di 17 anni che nel 1991 denunciò gli assassini del padre e del fratello. Rita veniva da una famiglia mafiosa di Partanna e rivelò al giudice Paolo Borsellino ciò che sapeva sugli uomini di Cosa nostra del suo paese. Dopo l'attentato a Borsellino, Rita si suicidò, a Roma, dove viveva sotto protezione. Il film non ricostruisce la cronaca ma è un omaggio alla memoria della Atria. La protagonista della pellicola si chiama Rita Mancuso: da bambina è convinta che suo padre sia un eroe e vuole solo vendicare la sua morte. Dovrebbe chiudere gli occhi, accettare le regole che governano il suo paese, come ha sempre fatto sua madre, ma non ci sta.

Il film segue il suo avvicinamento allo Stato, il suo spaesamento quando viene trasferita a Roma sotto protezione, la sua ricostruzione insieme alle forze dell'ordine dei fatti che aveva appuntato sul suo diario. Fino al processo che, come nella realtà, portò all'incriminazione di molti mafiosi. Man mano che la storia si sviluppa il suo desiderio di vendetta si trasforma in desiderio di giustizia, ma quell'isolamento e l'uccisione del suo confidente le saranno fatali. Il regista palermitano Marco Amenta, da me intervistato, ci tiene molto a sottolineare che è importante non raccontare la mafia in maniera romantica.

 
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