SO CHE E' FINITAOh madre, sento la terra che mi cade sulla testa E mentre mi arrampico su un letto vuoto Oh va bene.. ho detto abbastanza Io so che è finita, eppure non desisto Non so cos'altro fare Oh madre, sento la terra che mi cade sulla testa Guarda, il mare vuole impadronirsi di me Il coltello penetrarmi Pensi di potermi aiutare? Triste sposa velata, sii felice Bel consorte, dalle il suo spazio Amante chiassoso e villano, trattala con gentilezza Sebbene lei abbia bisogno di te più di quanto ti ami Ed io so che è finita, eppure non desisto Non so cos'altro fare So che è finita Ed in realtà non è neppure mai cominciata Ma dentro di me era tutto così reale E tu addirittura ti sei rivolto a me dicendo: "Se sei un tipo così divertente Allora perché te ne stai da solo stasera? E se sei un tipo così sveglio Allora perché te ne stai da solo stasera? Se sei tanto simpatico Allora perché te ne stai da solo stasera? Se sei tanto affascinante Perché dormi solo stanotte? Lo so perché.. Perché questa è una sera come tutte le altre Ecco perché te ne stai da solo stasera Con i tuoi trionfi ed il tuo fascino Mentre loro sono l'una nelle braccia dell'altro.." é così facile ridere é così facile odiare Ci vuole del coraggio per essere buoni e gentili é così facile ridere é così facile odiare Ci vuole del fegato per essere buoni e gentili L'amore è Naturale e Vero Ma non per te, amor mio Non stasera, amor mio L'amore è Naturale e Vero Ma non per quelli come noi, amor mio Oh madre, sento la terra che mi cade sulla testa ![]() Ultimi commentiANIMA BLUESUno dei miei film preferiti Area personale- Login
MenuCerca in questo BlogChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
Contatta l'autore
Tag |
LA SICILIANA RIBELLE
Post n°59 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da wolands
Esce il 27 febbraio, nei cinema di tutta Italia, il nuovo film del regista siciliano Marco Amenta, dal titolo "La siciliana ribelle" ispirato alla storia di Rita Atria, la ragazza di 17 anni che nel 1991 denunciò gli assassini del padre e del fratello. Rita veniva da una famiglia mafiosa di Partanna e rivelò al giudice Paolo Borsellino ciò che sapeva sugli uomini di Cosa nostra del suo paese. Dopo l'attentato a Borsellino, Rita si suicidò, a Roma, dove viveva sotto protezione. Il film non ricostruisce la cronaca ma è un omaggio alla memoria della Atria. La protagonista della pellicola si chiama Rita Mancuso: da bambina è convinta che suo padre sia un eroe e vuole solo vendicare la sua morte. Dovrebbe chiudere gli occhi, accettare le regole che governano il suo paese, come ha sempre fatto sua madre, ma non ci sta. Il film segue il suo avvicinamento allo Stato, il suo spaesamento quando viene trasferita a Roma sotto protezione, la sua ricostruzione insieme alle forze dell'ordine dei fatti che aveva appuntato sul suo diario. Fino al processo che, come nella realtà, portò all'incriminazione di molti mafiosi. Man mano che la storia si sviluppa il suo desiderio di vendetta si trasforma in desiderio di giustizia, ma quell'isolamento e l'uccisione del suo confidente le saranno fatali. Il regista palermitano Marco Amenta, da me intervistato, ci tiene molto a sottolineare che è importante non raccontare la mafia in maniera romantica.
|
Inviato da: yama_san
il 28/10/2009 alle 12:46
Inviato da: nichivrocchiblu
il 21/10/2009 alle 20:16
Inviato da: jonica1
il 15/10/2008 alle 11:24
Inviato da: silvietta_36
il 16/07/2008 alle 15:45
Inviato da: silvietta_36
il 16/07/2008 alle 15:41