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I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici invece pur vedendo allo stesso modo i tuoi errori... ti lusingheranno sempre
Messaggi del 27/06/2023
Post n°1222 pubblicato il 27 Giugno 2023 da acer.250
Una delle analisi più interessanti sull'ammutinamento del leader della Wagner e il 24 giugno russo è un thread twitter nell'account di Armchair World tradotto in italiano da Nora Hoppe. "Alla luce di ciò che sappiamo ora sulla ribellione di Prigozhin - in particolare che circa 3/4 di Wagner si sono rifiutati di partecipare - è probabile che Putin fosse a conoscenza del complotto con largo anticipo e, da vero judoka, abbia permesso che andasse avanti per motivi suoi 1. Consolidamento del potere. La maggior parte della classe politica russa si è schierata a voce alta a sostegno di Putin durante l'incidente. Coloro che non l'hanno fatto sono stati senza dubbio notati e possono aspettarsi morti inusuali, ma plausibilmente innegabili, nel prossimo e medio termine. 2. Screditare completamente Prigozhin come figura di leadership. Ucciderlo o arrestarlo semplicemente avrebbe corso il rischio di trasformarlo in un martire, soprattutto tra il suo esercito di mercenari ben armati. Ora è un traditore in esilio senza truppe di cui parlare. 3. Piena integrazione di Wagner nell'esercito regolare russo. Nella misura in cui il Gruppo Wagner potrà continuare a esistere in futuro, agirà come un ramo pienamente integrato dei servizi di sicurezza russi piuttosto che come un attore semi-indipendente. 4. L'ultima utilità tattica delle buffonate di Prigozhin, che hanno stimolato molti disastrosi contrattacchi ucraini volti ad approfittare del "caos" nel campo russo. L'AFU ha raddoppiato i suoi sforzi negli ultimi due giorni con enormi perdite e pochi guadagni. Penso che a questo punto sia abbastanza chiaro che, nella misura in cui le varie dichiarazioni e azioni incendiarie di Prigozhin negli ultimi mesi sono state una "psyop", egli non era coinvolto nello scherzo. RuMoD ha chiaramente lasciato che si scatenasse e ha sfruttato le prevedibili reazioni ucraine. È anche ovvio che se le forze armate russe regolari si sono rifiutate di dare a Wagner un assegno in bianco di sostegno negli ultimi mesi, le ragioni per farlo erano eccellenti. Prigozhin era pericoloso per la Russia quanto per l'Ucraina e richiedeva una supervisione e un controllo molto stretti. Il tempismo di Prigozhin è stato probabilmente stimolato dal fatto che il suo punto di vista da sempre anti-RuMoD, secondo cui "solo Wagner porta la vittoria", veniva screditato quotidianamente a Zaporozhe. La sua importanza smisurata per lo sforzo bellico russo - e la sua posizione di signore della guerra - si stava riducendo davanti ai suoi occhi. Egli stesso potrebbe aver puntato su un crollo militare russo per prendere il potere cavalcando un'ondata di disaffezione e demoralizzazione. Il che spiega bene molte delle sue recenti dichiarazioni che denigrano gli sforzi dell'esercito russo nel respingere l'offensiva ucraina di primavera. E come è finita? Prigozhin ha tirato il suo pugno e si è ritrovato a terra sulla schiena senza sapere come ci fosse arrivato. Un'affermazione straordinariamente azzeccata. Naturalmente gli organi di stampa occidentali cercheranno di dipingere questa vicenda come una sconfitta per Putin, ma siamo onesti: si tratta di una pia illusione.
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Post n°1221 pubblicato il 27 Giugno 2023 da acer.250
Tempi duri, questi, per i prodotti italiani a tavola. Da sempre sinonimo di qualità assoluta, invidiati da tutto il mondo, i cibi più iconici del Bel Paese sono da tempo nel mirino dell’Unione Europea, che promuove il consumo di insetti e allo stesso tempo contrasta vini, formaggi e salumi delle nostre aziende. Non solo. Ora, a quanto pare, ci si sono messi anche gli Stati Uniti, con l’amministrazione di New York che ha messo nel mirino i forni a legna delle storiche pizzerie italiane. Il motivo? Secondo i politici della Grande Mela, sarebbero troppo inquinanti. Il risultato è stata così una proposta di legge del dipartimento per la protezione ambientale della Grande Mela, con la quale potrebbe presto essere imposto ai ristoratori di ridurre le proprie emissioni di carbonio fino al 75%. Qualora la norma dovesse passare, come anticipato da Il Giornale, ci sarebbero forti ripercussioni sulle tradizionali pizzerie con forni a carbone e a legna installati prima del 2016, accusate di inquinare eccessivamente. “Tutti i newyorkesi meritano di respirare aria sana e le stufe a legna e a carbone sono tra i maggiori contributori di inquinanti nocivi nei quartieri con scarsa qualità dell’aria” ha detto il portavoce del DEP Ted Timbers. I proprietari delle pizzerie potrebbero quindi essere costretti ad acquistare costosi sistemi di filtraggio dell’aria, oppure a modificare i loro forni per conformarsi alle nuove regole. Il titolare di un locale storico di Brooklyn ha rivelato di aver già speso 20 mila dollari per un sistema di filtraggio dell’aria, preoccupato all’idea di dover nuovamente mettere mano al portafogli per adeguarsi ulteriormente alle regole sull’ambiente A spaventare, al di qua dell’Oceano, è il fatto che una simile norma potrebbe essere solo l’antipasto. L’Europa, come detto, ha dichiarato guerra da tempo ai nostri prodotti. E in nome dell’ennesima rivoluzione Green, non è detto che presto possa a sua volta identificare un nuovo nemico da abbattere: la cara vecchia pizza italiana. |
Inviato da: acer.250
il 01/04/2024 alle 21:42
Inviato da: Cherrysl
il 22/11/2023 alle 12:08
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il 05/11/2023 alle 17:40
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