«E venne il giorno in cui comparve il bianco
Fu più astuto e cattivo di ogni morte,
barattò il tuo oro con uno specchietto, una collana, ninnoli,
e corruppe con l'alcool i figli dei fratelli tuoi
e cacciò in prigione i tuoi bimbi.
Allora tuonò il tam-tam per i villaggi
e gli uomini seppero che salpava
una nave straniera per lidi lontani
là dove il cotone è un dio, e il dollaro è imperatore
RADIO DES MILLES COLLINES
Radio delle mille colline, che bel nome per una radio, vero? Molto meno bello però il modo in cui è stata ribattezzata: “La voce del diavolo” . Più brutto sì, ma purtroppo molto più vicino al vero, come altro potrebbe chiamarsi la radio che durante il genocidio in Ruanda continuava a istigare la popolazione Hutu all’omicidio, al massacro, a riempire di corpi gli scavi ancora non completamente pieni, e non si limitava a questo: trasmetteva elenchi dei nemici da sterminare, non solo Tutsi ma anche Hutu moderati, che rifiutandosi di partecipare alle stragi diventavano nemici da sterminare anche loro, segnalava i rifugi dove poterli scovare e uccidere. La radio del diavolo cominciò questa campagna di odio diversi mesi prima dell’inizio del genocidio. No!!! Non si è trattato di pura follia, ma di lucido, agghiacciante e premeditato piano di sterminio, uno dei tanti del secolo appena concluso.
Torno su una delle peggiori crisi d'Africa, se non del mondo intero
Quella del Darfur.
Lo faccio paralando di un libro che sto leggendo in questi giorni e che consiglio davvero a tutti. No, non è un saggio, è un romanzo, e non è pesante e triste come l'argomento lascia supporre.
A me sta piacendo tanto. L'autore, Daoud Hari che, originario del Darfur, ha vissuto diversi anni in un campo profughi, ha quella qualità tipica dei grandi scrittori, o, quanto meno, di quelli che piacciono a me, di parlare di tutto, anche di agghiaccianti tragedie, senza mai perdere il piacere del racconto, senza compiacersi nell'orrore, ma informandoti con garbo, con grazia, e spesso ti strappa anche un sorriso.
Riporto un pezzettino dell'introduzione, che spiega, molto meglio di quanto saprei fare io, cosa sta succedendo in quella regione
Se sai trovare l'Egitto sull'atlante, da lì scendi e trovi il Sudan.
La parte occidentale del Sudan si chiama Darfur (grande quanto la Francia)...quasi tutto piatto. Io vivevo lì con la mia famiglia prima che attaccassero il nostro villaggio di pastori...
Dar significa terra
Fur è la popolazione che la governava nel 1500
Forse saprai che in questi anni centinaia di migliaia (più di 300.000) di persone del mio popolo sono state uccise.
Altri due milioni e mezzo conducono una vita dura nei campi profughi o si nascondono in valli desertiche.
Ti spiegherò perchè sta succedendo.....
Quanto al futuro....
Se il mondo accetterà che il popolo del Darfur sia estromesso per sempre dalla sua terra e dal suo stile di vita, nuovi genocidi verranno, perchè saranno considerati un sistema che funziona.
Non dobbiamo permettere che funzioni.
Eh sì, non dobbiamo permetterlo.
Scrivo per la gente del Darfur, per una donna speciale e i suoi tre figli, che sono in cielo, e per un uomo speciale e sua figlia in cielo, e per mio padre e i miei fratelli in cielo, e per quelli che sono ancora vivi e che potrebbero ancora avere una bella vita su questa terra.
Continuando l'introduzione racconta di sua zia, stimata guerriera, lottatrice per sport anche contro uomini, che batteva regolarmente.
Ricorda come sua madre riuscì a salvare il gregge di famiglia tenedo lontani per due giorni e una notte un branco di leoni, solo con la forza della voce e battendo due bastoni.
E questa è ancora soltanto l'introduzione, poi....però adesso basta, mica ve lo posso leggere tutto io!
Ne parleremo ancora del Darfur, bisogna parlarne, per rispetto a tutti quelli che stanno soffrendo, di tutte le donne che sono state violentate e di tutti i trecentomila che adesso, come dice Daud, sono in Cielo.
Ciao Oliver, ti mando questa splendida citazione:
Il Darfur ci riguarda tutti, fa parte del nostro panorama della coscienza.
E così pure tutta l' Africa. Per fare arretrare i deserti, anche dentro di noi.
Mario Marazziti
…e come posso non inviarti anche questa poesia? Scusami se invado il tuo spazio ma l’ho trovata molto commovente pur nella sua crudezza e penso che ci faccia comprendere un aspetto della realtà di questo popolo. Un abbraccio.
A KALIMA, UNA DONNA
Kalima era una bambina
figlia del Darfur,
luna di terra arroventata
dalle parti del Sudan e giù di lì.
Kalima era una bambina
data in moglie ad uno più grande di lei,
per vivere
e far vivere la sua famiglia.
Sogno sporcato dalla violenza
Kalima calpestata
Kalima violentata
in tutte le parti del corpo.
Kalima violentata da tutti
e lasciata sola
nell'ombra oscura della sua anima
che è già oltre i cancelli del nulla.
Cammina, Kalima, scacciata
perchè ha dato il suo corpo
al diavolo, a tutti i diavoli
che l'han posseduta
perchè puttana.
MA LEI NON VOLEVA
Come ora non la vogliono più,
nemmeno i suoi parenti
e quelli del suo villaggio
perchè puttana.
Cammina Kalima
dall'alba al tramonto
con la luna bianca
col sole cocente e la polvere rossa.
Non vede e non sente
neppure le sue ossa.
Le avevan detto
di andare sempre dritta
in questo stradone di ingiustizie
perchè alla fine
avrebbe trovato acqua e pane
invece di fuoco e fame e mestizie.
E Kalima va e non sa.
Continua a calpestare
quella terra arroventata,
a piedi nudi, capelli al vento,
il corpo straziato fuori e dentro,
a piedi nudi
con l'anima violentata.
Kalima era una bambina
ora è una donna del Darfur,
bella come tante altre,
bella ma demonizzata.
Kalima è nostra
è storia umana
e ci appartiene
perchè Kalima non è una puttana.
Gavino Puggioni Sassari
luglio 2008
Grazie, lady.
Sai benissimo che non invadi nulla! Magari tutte le invasioni fossero come la tua, falchetta.
E poi è proprio così che l'ho pensato questo blog.
Un posto in cui si possa chiacchierare di argomeni che in genere restano al margine dell'interesse della gente (forse perchè sono molto dolorosi.....)
Grazie ancora!
Grazie lady hawk3 per aver pubblicato la mia poesia dedicata a KALIMA.
Ma noto che si continua a parlar sempre poco del DARFUR, delle sue donne e dei suoi bambini. Seguo altri siti, ma la storia è sempre quella.
Questa tua l'ho trovata così, navigando navigando. Ora cercherò di iscrivermi.
Un caro saluto gavino sassari
si, grazie a lady per averti citato e grazie a te per essere intervenuto nel mio blog!
Grazie davvero, Gavino, il tuo intervento e quello di Istrice mi riempiono di gioia, perchè è proprio questo che avevo in mente quando ho iniziato questo blog: un localino virtuale dove amanti dell'Africa si potessero radunare per scambiarsi idee, sogni e aspettative su questo incredibile continente.
Per rispondere a quello che dici, si, si parla pochissimo delle terribili cose che accadono in Darfur, ma anche di altre terribili tragedie, come quella del Congo.
Cercheremo nel nostro piccolo di rimediare.
Un affettuoso saluto, Gavino, e a presto.
Ma che combinazione Oliver! Gavino Puggioni che si collega al tuo blog e legge la sua poesia.
Davvero una bellissima coincidenza.
E… se nulla fosse a caso? Che sia l’opportunità per dare inizio a una felice collaborazione in grande stile? :-).
Già così, il tuo blog è davvero molto interessante, sia per gli argomenti trattati sia per il modo in cui sono esposti. Complimenti davvero. Ma non poniamo limiti al meglio!!!
Sono io che ringrazio Gavino per la splendida poesia che ci ha regalato. Tocca il cuore.
E’ stato un piacere per me poterla leggere e grazie al conte per avermela fatta inserire nel suo blog.
Un caro saluto e a presto.
Scusate se rispondo un po' tardi alle vostre che comunque leggo con gioia anch'io. Si, hai ragione non è il solo Darfur a subire angherie e ingiustizie che direi umane fatte dagli umani. Le nostre parole contano poco in mezzo alla melma della politica globale ormai ufficializzata, che peggiora tutte le situazioni di questo mondo, a seconda delle necessità materiali che ognuno dei potenti crede di poter conquistare ed avere.
Una volta si diceva "la Cina è vicina"
ora si può dire "l'Africa, pur vcina, si allontana" e in tutti i sensi.
Ormai ci andiamo tutti per turismo e vanagloria, mentre agli Africani, quelli poveri che sono milioni su milioni, non gliene frega niente dei nostri viaggi di piacere.
Ma tant'è!
Se vuoi aprire questo localino virtuale, caro CONTE.OLIVER, fallo pure, faremo chicchierate utili e chissa che altri non ci seguiranno.
salutone caro a presto gavino sassari
Nel Darfur è ancora buio. La Cina, subito dopo le olimpiadi, ha ripreso ad inviare armi ai ribelli che continuano la carneficina. L'ONU è sempre assente e da poco abbiamo anche il nostro prode Prodi che è stato incaricato di preoccuparsi, assieme ad altri, delle" situazioni a rischi" che vanno creandosi nel mondo.
Altri incarichi, altri soldi spesi ma per fare che cosa? Studi di fattibilità, riunioni inutili e pranzi principeschi
per parlare di cosa? Della fame che aumenta, dei bambini che muoiono ogni giorno perchè una sola aspirina non riesce a raggiungerli? Fanno davvero schiffo queste organizzazioni internazionali!
Bisogna chiedere altri aiuti, quelli veramente umani, di uomini e donne che vadano là, dove muore buona parte ed innocente del mondo, dar loro acqua e cibo,
solo per vivere, solo per vivere.
Quanta vergogna!
Un abbraccio a tutti quelli che la pensano come me e so che sono tanti
gavino puggioni sassari
puggioni.gavino@tiscali.it
Ciao Oliviver, sono tornata, vedo che sei sempre a lavorare.
Come non sentire il peso delle nostre colpe? Cos'ha fatto l'occidente per mitigare queste tragedie?
bacio da Sugar (((:
finora nulla, sugar, finora l'occidente non ha fatto nulla.
Ma chissà se sotto la pressione dell'opinione pubblica....intanto sembra che qualcosa si muova proprio sul Sudan, proprio sul Darfur e proprio oggi......
speriamo!
Non so Oliver, l'opinione pubblica è altrove...segue le nozze di Briatore! ma questo non è mal costume solo italiano. L'Africa è davvero lontana, noi dall'occidente opulento non sentiamo neanche gli echi delle grida disperate che si levano da quella meravigliosa terra!
Bacio oliver, mangia cioccolata e stai bene.
ciao sugar ^___^
si, mama, mi aspettavo in effetti tutta un'altra reazione alla notizia....
invece se n'è parlato mezza giornata e poi è sparita nel nulla come al solito.
io continuerò a starle dietro però.
con le dita e i baffi sporchi di cioccolata
come al solito
... la pace in zimbabwe è prossima ... lo gredo fortemente ... occhi di bimbi torneranno a sorridere... certo il ricordo segna l'animo ... ma per chi non ha nulla ...anche la piuma di un angelo ...è un segno di rinascita ... uniamo le mani ...un gran cerchio di solidarietà ...energie sane almeno per una vita dignitosa ... piccoli dolci cuori del mondo ...
...vi voglio bene ...ziarosy
ciao rosy! sono lentissimo a rispondere ai commenti, e potrei dare la sensazione di ignorarli, invece mi fanno immenso piacere.
il fatto è che sono estremamente pigro, e lento, ma tu moska ormai questo lo sai e mi sopporti lo stesso!!!
un bacino!
Inviato da: ANTONY-GOLDMAN SACHS
il 04/03/2018 alle 21:56
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 12:17
Inviato da: conte.oliver1
il 03/04/2014 alle 23:05
Inviato da: flappy bird
il 21/03/2014 alle 21:52
Inviato da: conte.oliver1
il 02/04/2011 alle 19:58