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scuola creativa

Post n°12 pubblicato il 27 Agosto 2009 da fantastikalbi
 
Foto di fantastikalbi

 

Hollywood Fiction

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Lezioni di Sceneggiatura

di Salvo Gagliardo

 

Lezione 1.

 

 

·         Dobbiamo cominciare con il   distinguere la scuola americana, da quella europea. Quella americana dà una grande importanza allo screenplay, il plot di base, o  scritto di base  su cui viene costruito un film.  Una buona sceneggiatura è segno di successo.

·         La scuola europea dà invece molta importanza al regista  ritenuto il vero creatore. I capricci del regista sono più importanti. In Italia vedi  ad esempio Fellini o Rossellini.

·         La scuola americana accentua una caratteristica fondamentale dell’ arte cinematografica, ossia che il film è arte collettiva e nasce dall’ apporto di più specialisti ed operatori. Il cinema concepito come macchina. L’ organizzazione e il gioco di squadra dominano  in tutta la vita  americana.  L’ importanza inoltre data allo scritto in un’ arte essenzialmente visiva deve farci riflettere. America vuol dire << popolare>>, più che in Europa, dove continua a dominare uno spirito individuale, e dove il concetto romantico di genio creativo assume un’ altra veste.

·         Ma con l’ espandersi della Tv come nuova arte di intrattenimento, le cose stanno cambiando anche in Europa anche per la spinta inevitabile della commercializzazione. L’ America più dell’ Europa concepisce il film come un prodotto commerciale destinato alla vendita, e come un buon prodotto commerciale il cinema richiede l’ apporto di specialisti del marketing. La tv poiché richiede maggiore convenzionalità e ha leggi più rigide del cinema, e questo vale in tutto il mondo, la tv vive della presenza massiccia dei telespettatori, sta cambiando anche in Europa le regole del gioco, le fiction televisive  ne sono il segno. Anche in Europa sta prendendo piede l’ importanza data alla sceneggiatura e allo script.

·         L’ avanzamento della civiltà industriale sta portando sempre più alla parcellizzazione e alla specializzazione anche nel campo dell’ intrattenimento. Un testo destinato alla televisione o al cinema, e soprattutto ad essere prodotto e venduto come home video e DVD, richiede una serie di operatori specializzati, ossia, non esiste solo lo sceneggiatore, ma esiste anche il soggettista sempre più diverso dallo sceneggiatore, e sul mercato può anche essere venduto il soggetto di un lavoro e non solo la sceneggiatura completa. Inoltre esiste anche da tempi il dialoghista, ossia chi è esperto della stesura dei dialoghi. Ma a cercarli esistono vari altri specialisti che dall’ idea portano alla realizzazione di un prodotto destinato ad essere visto.  Senza parlare della troupe di collaboratori o altro che fanno le ricerche necessarie e spesso specialistiche, ad esempio se si vuole creare una serie televisiva che ha come habitat il mondo dei medici, o altro. Questo soprattutto in America, un Paese con il pallino della organizzazione, ma oggi come ho detto la cosa sta prendendo piede anche in Europa soprattutto per l’ importanza data alla Televisione come  mezzo di intrattenimento più visto.

·         Oggi sempre più tendono a prevalere i grandi mezzi sulle avventure personali  e fatte in economia, essendosi allargate le fette di mercato.

·         La stesura di un soggetto, primo passaggio per un’ opera più  complessa è un lavoro che richiede molta esperienza, nella scala  che porta alla realizzazione definitiva, sta nei primi gradini. Ma un buon soggetto oggi può anche essere pagato molto. Un soggettista può non essere lo sceneggiatore, e oggi è sempre più raro che lo sia. Nel vecchio film americano le due figure avvolte coincidevano.

·         Come si scrive un buon soggetto? Innanzi tutto partendo da una idea, ossia da semplici appunti riguardo  quello che si vuole rappresentare. L’ idea deve essere sempre espressa in breve, come una sorta di motivo musicale. In genere in poche righe. Essa risponde alla domanda: cosa vogliamo dire? Facciamo un esempio, vogliamo scrivere una storia di vampiri? Allora basta: un uomo si innamora di una ragazza, ma questa si rivelerà una vampira. Un’ idea lapidaria e molto sfruttata, ma che porta alla stesura di un  soggetto. Potremmo aggiungere sempre più dei particolari  alla nostra  idea, ma questo non è compito di questa. Evidentemente questa idea può essere elaborata  in centinaia di modi diversi e non soddisfa la nostra ansia di particolari che ci aiutano ad individuare sempre  di più il nostro lavoro, ma per noi deve servire da orientamento e da semplice appunto. Già nella sua essenzialità definisce il tema del nostro futuro lavoro e in qualche modo anche l’ habitat. Evidentemente non si tratta di una storia di guerra, ad esempio, né di una storia convenzionale. Si tratta di una storia fantastica che richiede quindi delle accortezze particolari se vuole essere credibile.

 

……….CONTINUA.

 

Lezione 2.

 

 

 

·         Esiste quello che viene chiamato processo di libera associazione, lo si usa nelle cure psichiche, ma può anche essere usato con successo nel processo creativo di uno sceneggiatore.

·         Consiste nel lasciarsi andare su qualcosa, poniamo una immagine, o una idea, o sul personaggio che abbiamo in mente, e sbizzarrirci ad associarvi qualsiasi cosa ci viene in mente.  Qualsiasi fantasia. Senza preoccuparci molto della pertinenza. Chiamiamolo  anche libero sfogo della fantasia. Prendiamo debitamente nota di tutto, anzi, vi consiglio di tenere   un file  di appunti aperto. Il nostro lavoro è fatto di molte fasi, ma in ogni caso richiede un orientamento della coscienza, sia che dormiamo sia che vegliamo, sia che passeggiamo o che guardiamo un film in tv. E quanto più andiamo avanti nella  stesura del soggetto, sempre più siamo dominati da questo, che non ci molla. Creare è quasi una operazione magica, chiedetelo a Stephen King se non ci credete.

·         In un secondo momento faremo la cernita, ossia prenderemo da questo caotico calderone in cui vi abbiamo messo tutto, ciò che ci sembra possa servire alla nostra storia. Il resto possiamo eliminarlo o eventualmente  salvarlo, e servircene per altri lavori. Personalmente vi consiglio di eliminarlo, perché la sola idea che sta lì, può  crearci dei problemi e rallentare il lavoro del nostro inconscio creativo. Ho sempre dovuto notare che le immagini non spariscono ma tornano in continuazione a bussare alla nostra coscienza, così se abbiamo toccato una corda particolare, allora questa nota ritornerà più tardi sotto varie forme. Nel nostro lavoro niente è assoluto e scritto per sempre, ma avvolte dobbiamo sforzarci di crederlo.

 

……….CONTINUA.

 

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