Impermanente

Ecco, lo sapevo...

... e’ tornato! Sento il suo agitarsi affrettato dabbasso, sta esplorando ogni angolo della stanza mentre cerca con foga il suo grisbi’. Muove il fascio di luce della torcia alla rinfusa, un attimo ed e’ sul mio occhio destro. E’ tornato e si e’ accorto di non essere solo questa volta. Lo sento salire la scala, il respiro ansimante, mentre faccio per prendere la mia scacciacani e penso che la chiave inglese mi tornera’ piu’ utile: non devo solo impressionarlo, devo fargli male altrimenti lui ne fara’ a me.

Ma… ma come? Ora la mia mano perche’ non si muove? E’ qui, devo solo allungarmi e afferrare l’oggetto, ma il mio braccio, ignaro del pericolo, se la dorme beato. Lo prenderei a calci… gia’… ehm, ma probabilmente anche la gamba se la ronfa beatamente. Non c’e’ collaborazione, momento drammatico, ma il corpo fannullone riposa tranquillo.

Intanto il fascio di luce si e’ spostato sul soffitto: sta a vedere che mi e’ finito nell’occhio per caso ed io mi agitavo inutilmente. No, non mi ha vista!!!

Ma allora gli balzo addosso in un blitz dall’alto come ho visto fare in qualche film, posso farcela. Se il mio corpo non si muove forse questo e’ solo un sogno. E allora posso anche imitare Rambo: ecco sono in posizione di lancio, la mia preda di sotto. Mi sporgo e…

Spiaccicata a terra, con un volo di due metri, faccio in tempo a chiedermi: ma dormiva il corpo o la mente? E resto invano in attesa di una risposta che non potro’ piu’ sentire.