Creato da giglio.alfredo il 31/03/2013
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COMMENTO AD UNA LIRICA DI LAURA BRACALI

Post n°4 pubblicato il 01 Aprile 2013 da giglio.alfredo
Foto di giglio.alfredo

COMMENTO AD UNA LIRICA

Di Laura Bracali

 

ASSENZA

In questa lirica, ricca di contenuti, che esprimono la temporanea assenza o astrazione dalla realtà e, quindi, dalla vita stessa, proprio nei momenti di più intenso dolore, quando cioè ti assale un senso di profonda tristezza, la Poetessa mette a nudo tutto il suo variegato mondo interiore, in una descrizione di percezioni sensoriali, che sembrano quasi dipinte sulla tela della sua fervida immaginazione.
Nei primi versi, avvertiamo già un senso di sgomento, nel sentire che la tristezza, che sprofonda fin dentro le ossa ed il dolore che brucia dentro di lei, le rovista il sangue, come una scheggia acuminata e le strazia tutto il corpo; e, proprio durante tutte le ore e quei minuti, che accompagnano, per un tempo indefinito, questa drammaticità, la mente si astrae dalla realtà: vi è quindi l’assenza dell’io dal mondo reale e questa assenza rimane incancellabile, poiché non è soggetta all’inarrestabile scorrere del tempo stesso.
Nell’assenza della realtà, Laura Bracali, non vuole ascoltare nemmeno il rumore del suo passo affaticato dalla neve di gelidi inverni, che però, continua col dire, nascondono estati più calde. Perdendo la percezione del reale, la Poetessa fa riferimento, con una felice metafora, all’inverno della vita, ossia alla vecchiaia, quando il passo diviene malfermo e le reazioni vitali rallentano, come vinte dal gelo degli anni, mentre, in realtà si vive ancora nell’estate della vita, caldo e ricco di gioie e di godimenti.
E’ l’assenza dalla vita che le fa apparire il freddo dell’inverno, come fosse la morte, mentre lei è ancora viva nel caldo dell’estate, nel calore della sua giovinezza. E conclude con una bella immagine, che ha il sapore della verità cartesiana: non voglio sentire….il passo pesante sulla neve, nel gelo dell’inverno, ma sento, con gioia che sono viva, dopo la momentanea assenza, in quanto respiro ed in quanto, attraverso l’aria che mi alita dentro, avverto il soffio della vita.
Tali sensazioni, che si sposano con la musicalità delle parole, esprimono, fino in fondo, il mondo intimo della Poetessa, pervaso da suoni, colori ed analogie fantastiche, che appartengono alla sua variopinta e delicata sensibilità d’artista.
Alfredo Giglio
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