Creato da giglio.alfredo il 31/03/2013
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« COMMENTO AD UNA LIRICA D...Messaggio #6 »

RECENSIONE A FRAMES E MACCHIE SPARSE A CURA DI ALFREDO GIGLIO

Post n°5 pubblicato il 01 Aprile 2013 da giglio.alfredo

FRAMES E MACCHIE SPARSE

di Marinella Casubolo

 

Struggente malinconia  emerge nei versi di Maria Nella Casubolo, per lo scorrere inesorabile del tempo, che lei vorrebbe fermare, per la scomparsa di quei valori ormai perduti, che vorrebbe riconquistare e per l’incertezza del presente, non ancorato a nessuna certezza "non tutto poggia sicuro". L’opera è da considerarsi pregevole, appartenente proprio alla corrente ermetica, che vuole la poesia autentica, libera cioè da canoni prestabiliti, per cui il verso è sempre espresso per simbolismi e sinestesie. Pertanto la recensione si presenta impegnativa, proprio quando il tempo diviene tiranno e lo spazio, a disposizione, a volte, frutto d’ avarizia. Un’opera di tale portata non va soltanto letta, ma studiata a fondo, per capirne l’intima essenza e gustarne tutta la bellezza lirica. La poesia, come tutti ricordiamo, è sempre "espressione pura di uno stato d’animo" e, spesso è generata da insoddisfazione, da un male esistenziale, da pathos e, proprio per questo, tutti gli struggimenti interiori, vanno analizzati con sensibilità di spirito e di cuore, per penetrare nell’anima dell’Autrice. La poetessa è tutta protesa nel fermare i suoi pensieri, le sue visioni, dolci e nostalgiche, che le si presentano in un continuo mutare, ma sempre languide, voluttuose ed evanescenti, perchè evanescente è il presente che scorre, fluisce e fugge via, tanto da ricordarci il "panta rei, os potamos" di Eraclito. Le sue riflessioni acute, in un’atmosfera di silenzio surreale, portano alla mente immagini suggestive di colori caldi, di suoni dolci, che accendono la fantasia del lettore. Il mare che spumeggia sugli scogli, il sole, il volo di gabbiani, vele che solcano l’azzurro, sembrano un vortce di paesaggi vivi e mutevoli, che girano nel caleidoscopio della fantasia, generando una galassia di sensazioni intime, che la Casubolo vorrebbe imprigionare nella cornice della sua anima, che respira la vita e si nutre di tutti quei valori, che appartengono unicamenti ai poeti. La lettura dell’opera è avvincente e piacevole.  

                                     Alfredo  Giglio

 

 

 
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