Creato da giglio.alfredo il 31/03/2013
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COMMENTO A CURA DI ALFREDO GIGLIO

Post n°41 pubblicato il 04 Aprile 2013 da giglio.alfredo
Foto di giglio.alfredo

 

COMMENTO A DUE LIRICHE

di  Luigina  Lovaglio

 

Continuando nel mio peregrinare fra i vari siti, che la rete mi offre generosa, alla ricerca di perle da scoprire, alla ricerca continua di pagine da studiare, perché il mio spirito si nutra della bellezza dell’arte, ho incontrato, nella dolce virtualità, Luigina Lovaglio e la sua opera prima: “Amplessi dell’anima”, silloge di poesie, ricche di metafore e pervase da una forte carica di sensualità, che già si percepisce nel titolo stesso…Amplessi dell’anima, come a significare il ripetuto rinnovarsi nell’amore, in quanto passione, che coinvolge tutti i sensi, tanto da saziare non solo il corpo, ma anche l’anima, custode dei sentimenti più profondi.

Una visione d’insieme, per poter trattare adeguatamente la poetica di Luigina Lovaglio, studiarne a fondo il filo conduttore, che origina la sua poesia, non è possibile averla, sin d’ora, non possedendo elementi di studio sufficienti alla trattazione. Ho letto, di questa originale Poetessa, solo due liriche, che vado subito a commentare, nella speranza di far cosa meritoria e gradita a chi vorrà leggere ed apprezzare i miei modesti commenti.

 

 

ALL’OMBRA  DI  UN  TANGO

 

In questa lirica, la Poetessa, con fervida immaginazione e con rara musicalità del verso, pennella un quadretto notturno, di singolare bellezza e sensualità, descrivendo un uomo e una donna, che mimano un tango, sotto la luce soffusa di un lampione. Dice, la Lovaglio, che mentre la sua pelle, avvolta in vestiti di seta frusciante, la seta infatti, essendo liscia, calda e scivolosa sull’epidermide, produce un fruscio delicato, rendendo il corpo ardente, quasi in eruzione, come cosparso di crateri vulcanici, improvvisamente, il suo sguardo diviene languido, perché nota, nell’incertezza del buio, una immagine che lei definisce morbida, per dire di un’immagine certamente mollemente sinuosa, appassionata e sensuale.

Un uomo ed una donna, sicuramente innamorati, sono avvinghiati dolcemente, intenti a ballare un tango, ballo estremamente  sensuale, scelto dall’Autrice non a caso, all’ombra di un vecchio lampione.

E qui dobbiamo notare come l’ombra, sia usata nel senso di qualcosa che avvolge e protegge, al pari della luce soffusa, che illumina nella notte, come vedremo più avanti, ma che ugualmente ammanta i due innamorati, come a volerli tenere sotto il suo calore e sotto la sua protezione.

Luigina Lovaglio, ora, si lascia andare ad una visione sempre più  poetica, ma che appare come vivificatrice di un  sentimento quasi spirituale. Infatti, a lei il vecchio lampione appare, come se alitasse in lui, lo spirito di un oracolo, foriero  di saggezza e di felici previsioni, che alimentano la speranza di giorni migliori. L’oracolo, dalla notte dei tempi, come spirito divino, conoscitore del destino degli uomini, ha rappresentato una speranza di salvezza e la certezza nel futuro.

Quel vecchio lampione custodisce, quindi, le confessioni ed i desideri più reconditi degli innamorati ed i loro sospiri, fra baci rubati, all’attimo fuggente, e custodisce anche, nonostante il fluire del tempo, il ricordo indelebile di quella magnifica sensazione di calore, che lascia sulla pelle una carezza intima quanto compiacente. Notiamo, quanta passionalità esprime l’espressione “calda carezza”.

E la sera appare più bella, sotto la luce soffusa di quel miracoloso lampione, che protegge al pari di un’ombra, quando il buio della notte, avvolge la città silenziosa e dormiente, annegando tutte le cose nell’oscurità e quindi in quel vuoto, espresso mirabilmente nel nulla. Il silenzio diviene così una musica singolare, per due esseri, che si sentono completamente soli, in questo grande mondo, come creature privilegiate ed uniche.

E la notte apparirà sempre più bella quando i sogni, che sembrano appesi alle stelle e quindi sogni che brillano nella notte, al pari delle stesse stelle, prendono forma, per regalare ciò che da essi, la Poetessa si  attende, ossia la speranza di qualche attimo di felicità.

 

 

IMMERSA  IN  ME

 

In questa seconda lirica, la Poetessa, esprime tutte le emozioni che vivono in lei, nella sua anima vogliosa di felicità e di sentimenti gioiosi, che rendono i suoi versi serrati e ricchi di contenuti precisi, che mettono in luce una forte carica espressiva, nel ritmo incalzante del verso.

Dice, Luigina Lovaglio, che lei desidera provare l’emozione di avere le stelle, appese nei suoi capelli d’argento, espressione che dà l’idea del desiderio di cose impossibili, che hanno la valenza delle cose calde e preziose, come le stelle…Voglio vivere il mio rosso, colore noto per raffigurare la passione e la sensualità delle labbra, con la bocca piena di ciliegie, che sono frutti altrettanti carnosi, rossi e deliziosi, che, da sempre rappresentano l’amore radicato nel cuore. Voglio, continua nella sua ricerca emozionale, tuffarmi in un campo di grano dorato e maturo, sotto il sole caldo di giugno, osservando la danza del volo delle farfalle ed ascoltando il canto monotono delle cicale. Tutto questo accostamento alla natura, che esplode in tutte le sue più svariate attività, nei suoi molteplici aspetti, le regala emozioni di gioia infinita. Vuole persino cadere per avere la forza e la soddisfazione di rialzarsi e di non arrendersi mai.

Voglio, dice ancora, una corona che mi faccia ricordare, come in una preghiera, tutti i miei sogni, come fossero visioni dorate. Voglio amare fino all’ultimo respiro e fino all’ultimo giorno della vita, perché l’amore è forse l’unica via che conduce alla felicità.

Voglio ballare come in una danza sensuale e piena di ardente passione nella luna, che io intendo durante la notte, abbracciata a qualcosa di luminoso e caldo come il sole: l’astro fulgido può rappresentare un forte sentimento, la bellezza, il fulgore della giovinezza e voglio, infine, un cuore senza paura, impavido e coraggioso, per affrontare ogni avversità dell’esistenza e termina, dicendo che lei vorrebbe vivere la sua vita, in questo modo meraviglioso, cogliendo tutte le emozioni, forti e gioiose, che il tempo  ed il destino vorrà regalarle.

 

Mi sembra di poter dire che la poesia  di Luigina Lo vaglio  va indagata più a fondo, perché sono certo saprà regalare agli studiosi spunti originali di un’arte e di uno stile, nuovo e piacevole, nella sua peculiarità descrittiva, esaltata dall’armonia dei versi.

  Alfredo  Giglio

 
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