10:15 Saturday Night

Non è rubando la polvere magica dalle ali di una farfalla che un corpo può librarsi libero nell'aria... Blog che evolve con l'ambizione di far parlare la musica..

 

RESISTERE

 

DROGHE

Affinità e divergenze...
musica,il tremore di un passo tra le note,
melodie carezzevoli e chitarre stridenti.

Pelle sulla pelle,
seta e cotone, trasparenze. Pizzi, tessuti che lambiscono. Guanti. Trucco leggero, matita nera.

Stile, Eleganza, Charme:  nell’Animo ancor prima che nei modi.
Androginia.
Sensualità ancor prima del fascino.
Occhi.
Mani dalle dita sottili.
Il nero, la sua essenza, i suoi significati.
Le superfici assorbenti più di quelle riflettenti.
Il candore ed il rossore. Il blu oltremare, la luce del sole.

Baudelaire e Paradisi Artificiali.
Baricco e la Allende.
Paradisi Reali, Paradisi costruiti o raggiunti.
Coscienza e Incoscienza. Estetica imperfetta .

 

..ALTRE DROGHE..

Correre.
Correre sulla spiaggia, correre di notte.
Correre quando il sole brucia,
Correre sotto la pioggia.

Il profumo nell'aria
prima di una pioggia scrosciante.
L’odore della rugiada sulle foglie
più di quello dell’asfalto bagnato.

Le orme dei gabbiani sulla sabbia.
La sabbia bagnata ai bordi del costume.
I capelli di salsedine.
Le acque cristalline,
i candidi riflessi della Luna
su di un mare
che la notte rende nero come la pece.
Luna candida come i veli delle vestali,
gialla come l'oppio,
rossa come il fuoco sulla sabbia.

La pelle nuda, i morsi sulla schiena.
Tremori e tepori.
brividi liquidi,
divagazioni estatiche: dei sensi e della mente.
Erotismo celato, Malinconia latente.

Il vento che accarezza le gote.
I sospiri. Il respiro.
I profumi delicati. Rose, Magnolie, Girasoli.
I fiori del deserto.

Il corpo, le sue forme.
L’affanno,
il sudore profumo di ore d’Amore.
Il tango argentino.
Le notti stellate di fine estate.

 

 

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Post N° 58

Post n°58 pubblicato il 10 Dicembre 2004 da butterflywings

Sono vicino ad una pausa forzata,
per alcuni giorni non lascerò traccia di me in questo spazio.
Riedito questi messaggi,
scelgo mille delle parole che meglio credo mi descrivano...

 WORLD IN MY EYES

Se puoi vedere, guarda.
E se puoi guardare, osserva.

L'apparente semplicità di queste parole
credo trascenda il loro significato.
Monito o consiglio,
dictat o pacata riflessione,
questi due periodi 
riflettono meglio di ogni altro specchio
l'immagine leggiadra eppur complessa 
del mio animo...
o dovrei forse specificare della parte migliore di esso..


Ad ogni modo,
è ancora viva in me l'emozione
che mi ha pervaso
nel leggere quelle righe 
in 'Cecità' di Saramago...


'Se puoi vedere...'
pensieri...a reflection...
(17 seconds accarezza il mio lettore
)
Credo che la chiave di tutto sia proprio
questa proposizione condizionale...
Ciò che segue è volontà, capacità,
sensibilità ed intelligenza.


Ma la vista è un dono...
Leggi tra le righe.

Il cuore di tutto è il POSSESSO.

Se possiedi il mezzo, le mani e le dita,
non c’è porta che tu non possa aprire.
...io possiedo il mezzo...?
Certo, servono le chiavi…
ma le chiavi si possono costruire,
fabbricare, duplicare;
e spesso una serratura può aprirsi
con più chiavi diverse tra loro…
E  se la porta non si apre, beh…
Allora continuerò a cercare,
allora accantonerò l’idea
di entrare da quella porta,
seguirò un altro sentiero,
non perdendo di vista
il luogo del mio insuccesso,
ed è lì che tornerò,
quando avrò recuperato
ciò che mi serve per entrare,
o e da lì che ripartirò,
aprendo quella porta dall’interno
dopo essere entrato in quella stanza
da un ingresso che non vedevo…

OCCHI…
La vista è il primo dei miei 5 sensi…
Eppure ogni giorno
imparo a discernere colori
che i miei occhi prima confondevano.


“buio e luce,
dolore e gioia,
profondità e contrasti”


Nero e bianco…
Sono i primi colori
tra cui impariamo a discernere…
Luce e ombra… ma quante sfumature…
Ricordo con dolcezza la sera in cui ho definitivamente superato
la paura del buio…
una strada di campagna,
un percorso sterrato,
silenzio e ombre.
Improvvise folate di vento
spargevano foglie secche sulla terra,
brividi lungo la schiena
scendevano con ardore fino ai fianchi,
infettavano l’addome e poi le gambe,
ero fragile preda di sibili e scroscii…


Ho rivolto il mio sguardo al cielo,
quasi volessi cercare conforto dal terrore che mi infondeva la terra…
E d’improvviso, LE STELLE
La notte,
splendida nel suo manto in velluto nero
brillava della loro luce… Immobile…
Dio mio, che spettacolo…


E’ dunque questa la visione che ha accomunato gli uomini di ogni epoca,
è dunque questa la fonte della creatività umana nei secoli…

La luce, il colore, l’oscurità stessa.

Amo l’oscurità,
amo muovermi in silenzio in essa
quasi volessi rispettarne l’immutabilità…
Amo l’oscurità perché è grazie ad essa
che posso ammirare la Luce…
Desidero ardentemente ogni colore…
Voglio ammirare ogni sua incarnazione,
sia il suo archè
il colore,
l'oscurità
o la luce…


Voglio guardare il mondo
con la disincantata lucidità
di uno 'spirito libero e ribelle',
come faceva Schiele.


Voglio aggirare ambiguamente il conformismo con un linguaggio estetizzante, delicato, raffinato… e mai artificioso…
Perché l’eleganza tocca vette insuperabili
sposando la semplicità ed il garbo…
A volte mi esprimerò in modo sottilmente allusivo,
ed è in quei momenti che la mia voce
diverrà ancor più calda e rassicurante.


Userò i colori che imparerò a riconoscere
per tracciare i contorni del mio animo,
il fuoco del rosso ed il candore del bianco, e mille altri ancora…
accordi audaci e contrastati, OSSIMORI,
a sottolineare la dialettica degli atteggiamenti opposti
con cui manifesto i miei sentimenti, le mie passioni e la mia tensione:
esistenziale, erotica, morale, psicologica.
Voglio intensità e materia.


Nell'essere me stesso sarò combattuto,
le mie azioni forse peccheranno di incoerenza,
perchè voglio essere solare ed esotico,
voglio essere tenebra e silenzio,
tratto e cesellatura,
equilibrio ed attrizione
(attriction, attrito stridente
tra superfici diverse,carne e pelle)


La passione, il desiderio,
il silenzio e le incomprensioni
sono preziosa fonte di tormenti...
Sembra che
scrivere abbia dato immenso vigore
al mio istinto oltre che alla razionalità,
devo eliminare lo stackanovismo dalla mia vita
se non voglio raggiungere l'autodistruzione..
Devo raccogliere più stimoli,
devo nutrirmi con più avidità.
La pantomima che caratterizza le mie giornate
(studio,lavoro,palestra iniqua
-amo gli stimoli fisici ma una palestra non fà al caso mio-)
mi porta a pensare TROPPO a ciò che sfugge
alla mia quotidianità,
e così mi nutro
delle mille spigolature di ogni diamante
(oggetto o persona) di cui mi innamoro,
e per errore a volte
amplio la poliedricità di questi esseri
modellando per loro nuove facce
che in realtà non possiedono...


Cerco una fuga o mille altre vie?
Credo di essere alla ricerca
del modo migliore con cui esprimere me stesso...
E di persone che sappiano stimolarmi, migliorarmi,
mostrarmi pregi e difetti dei nostri animi...


Ho sete...
è ora di immergermi e annegare...

 
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