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Qual era quel film..

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Cous Cous

Post n°204 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da gabriella73
 
Tag: cinema
Foto di gabriella73

Esistono lavori alienanti. Vendere biglietti al cinema è uno di questi. Se non sei già cretino di tuo, è sicuro che in un paio di giorni ci diventi. E non un cretino qualunque, si badi bene. Un cretino col botto. Uno/a che non capisce quello che gli viene detto, che ha dei gusti orrendi, che "non posso fare nulla perché il posto è assegnato automaticamente dal computer, ed è il migliore disponibile". Non so a voi, ma a me è capitato nell'ordine: di andare a vedere un film che non era quello che avevo chiesto; di vederlo in prima fila con il collo a forma di nodo savoia; di andare a vedere un film assurdo per colpa dei consigli della bigliettaia.
Il film è Cous cous e la bigliettaia ci ha consigliato di preferirlo a Caos calmo perchè a suo giudizio quest'ultimo era "troppo pesaaaante". Sapendo quanto può essere pesante Moretti quando ci si mette, ci siamo fidati. In più, ci aveva già mezzo fregato la recensione. Quando leggete le recensioni non credetegli mai: mentono, non hanno assolutamente visto il film. Se leggete la recensione di Cous cous su Trovacinema, infatti, vi sembra un film innocuo - che potrebbe persino divertirvi (peraltro: come si fa a definire un film "commedia, drammatico"? Non l'hanno proprio visto, ecco perché). Io non ho niente contro i popoli nordafricani. Ma ho capito questo: hanno un senso del tempo completamente diverso dal nostro. Tre ore di film documentario sulla sfiga di un povero disgraziato e dei suoi inutili e molteplici figli. Avevo voglia di mangiare cous cous alla fine del film - ma non conta, perché io ho quasi sempre fame. Ed ero anche un po' felice di essere italiana: da noi la poligamia non è ancora endemica (o forse sì?).
Morale: mai fidarsi di una bigliettaia al botteghino del cinema.

 
 
 
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