Nel corpo di Salvini scorre sangue napoletano. Giuseppina, nata a Marano di Napoli e nonnina materna di Salvini una donna pia, mite, molto devota all'Immacolata e che fece di tutto per trovare un prete campano che battezzasse il suo nipotino, perché voleva che costui avesse una sorta di legame spirituale con la sua terra d'origine. Don Michele parla anche dei famosi cori antinapoletani di Matteo Salvini: "Matteo è un bravo ragazzo e sicuramente non pensa ciò che affermava fino a poco tempo fa. Il fatto è che il sistema fa passare il messaggio che essere meridionali, o peggio napoletani, è sbagliato, allora chi ha tali origini lo sente come un'onta e, per non sentirsi inferiore, dice cose insensate per sentirsi parte di un gruppo".
Una bellissima storia vero? Se fosse vera, ma così non è.
Il mio post precedente ha sollevato un acceso dibattito tra i frequentatori di questo blog. Cosa voglio dire sostanzialmente? Che noi italiani siamo un popolo di emigranti (nel passato e ancora oggi). Che siamo stati accolti malissimo nei relativi paesi di destinazione. Che purtroppo nelle traversate dalla fine dell'ottocento fino alla metà del novecento sono morti migliaia di italiani. Che capitani e armatori si comportavano da veri delinquenti. E propongo che questa parte della storia venga insegnata ai nostri figli a scuola. Non rispondo ai commenti per mancanza di tempo e, i commenti sono chiusi ma chi ha le palle mi affronti qui
Emigrati italiani in Belgio risalgono da una miniera dopo un turno di 14 ore.
I loro nomi erano Immacolata, Alan, Francesco, Cristiano e Paul. Sono stati assassinati sul lavoro. E' una guerra che i giornali non raccontano, i che politici ignorano o usano. Bisogna domandarsi perchè un uomo o una donna decida di lavorare a rischio della sua vita. Non sono mai morti casuali, chi muore sa di affrontare un pericolo. Decide di farlo perchè ha dei figli, per pagare il mutuo della sua casa o semplicemente per sopravvivere. Lo fa perchè senza diritti, clandestino o precario con una lettera di licenziamento prefirmata, così, se alza la voce, si licenzia da solo. Dove si vuole arrivare? E perchè nessuno ne fa una battaglia nazionale, da vincere, da combattere fino in fondo senza fare nessun prigioniero? Chi ci guadagna? Perchè qualcuno ci guadagna di sicuro. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare, ma per i morti sul lavoro nessuno si indigna, nessuno carica la polizia, nessuna prima pagina. Bisogna fermarsi e riflettere. Occuparsi di cose più serie come la morte per motivi di lucro di 1500 lavoratori all'anno. Lucro perchè la sicurezza costa all'azienda molto di più di una causa per un "incidente" sul lavoro.
Negroponte disse che Internet diventerà come l'aria che respiriamo. Non ci accorgeremo più della sua presenza. La 'ndrangheta è già come l'aria. E' ovunque, ma non la vediamo, e chi se ne accorge, quasi sempre, si volta dall'altra parte. La 'ndrangheta è la prima associazione di affari in Italia. Può comprarsi ciò che vuole, aziende, quote azionarie, consigli di amministrazione, giornali. E, forse, lo ha già fatto. il fenomeno della criminalità organizzata che ha devastato e continua a devastare la Calabria e non, troppo spesso non trova spazio nel giornalismo e quindi la letteratura può essere l'alternativa.
Disse un grande: "se fossero gli uomini a fare figli, si potrebbe abortire anche in tabaccheria". La donna per noi è Eva, creata da una "costola" di Adamo perché questo poverino da solo si annoiava. Così Dio gli creò la donna per trastullarsi un po'. Un oggetto con cui divertirsi. E poi di chi doveva essere la colpa di tutti i mali del mondo? Dell'uomo? Nooo, quando mai. Se un uomo deve scrivere una storia lo farà a suo vantaggio. La colpa di tutti i mali del mondo è della donna. E' lei che si lascia tentare dal serpente e mangia la mela proibita ma non solo, convince anche Adamo. Qui però Adamo è un po' pollo, ma la colpa è della donna che lo raggira, poverino. Nelle altre religioni, chissà perché, le storie sono diverse ma gira che ti rigira la donna è sempre il trastullo dell'uomo ed è sempre colpa sua se ci sono le sofferenze nel mondo.