Un Principe era stizzito per essersi adoperato sempre e soltanto alla perfezione delle generosità volgari.
Prevedeva strabilianti rivoluzioni dell'amore, e sospettava le sue donne di potere qualcosa di meglio, di questa compiacenza ornata di cielo e di lusso. Voleva vedere la verità, l'ora del desiderio e della soddisfazione essenziali. Fosse, o no, un'aberrazione di pietà, volle.
Possedeva almeno un potere umano abbastanza vasto.
Tutte le donne che lo avevano conosciuto furono assassinate. Che strage nel giardino della bellezza! Sotto la sciabola, lo benedirono. Non ne ordinò di nuove. - Le donne riapparvero.
UCCISE TUTTI COLORO CHE LO SEGUIVANO, dopo la caccia o le libagioni. - TUTTI LO SEGUIVANO. Si divertì a sgozzare gli animali di lusso. Diede fuoco ai palazzi. Si avventava sulla gente e la faceva a pezzi. - La folla, i tetti d'oro, i begli animali continuavano a esistere.
E' mai possibile estasiarsi nella distruzione, ringiovanirsi mediante la crudeltà!
Il popolo non mormorò. Nessuno offrì l'assistenza delle proprie opinioni.
Una sera, galoppava superbo. Un Genio apparve, di bellezza ineffabile, anzi inconfessabile. Dalla sua fisionomia e dal suo portamento emanava la promessa d'un amore molteplice e complesso! di una gioia indicibile, anzi insopportabile!
Ma quel Principe spirò, nel suo palazzo, a un'età normale. Il Principe era il Genio. Il Genio era il Principe. La musica sapiente vien meno al nostro desiderio.
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RiflessioniOre 5.00 del mattino. Due ragazze in uno di quei bar di frontiera in cui si servono l’ultimo bicchiere della notte e il primo del giorno. Uno dei pochi bar di una città ipocritamente preclusa ai giovani e ai loro divertimento. Perché divertimento è rumore, è confusione, è libertà, è creatività, è confronto, è crescita. Perché il divertimento è imprevedibile, perché il divertimento è notte fonda. Perché il divertimento è distrazione e stanchezza; e distrazione e stanchezza producono inefficienza, producono ritardo, producono disattenzione rispetto agli obiettivi economici di un mercato di cui i giovani devono essere le forti braccia e le disponibili teste. Dove i giovani devono essere, per il loro stesso bene, lo strumento strategico, la risorsa di base, il motore propulsore, l’energia infinita. Dove i giovani devono essere protagonisti. Che importa poi se i loro desideri erano altri, che importa poi se la loro forza è sprecata, che importa poi se la loro energia viene sottopagata e sfruttata a favore di un sistema macroeconomico che porterà a tutti – anche a loro – il benessere economico e che consentirà a tutti – anche a loro – di sfruttare a piene mani i vantaggi del consumismo. Ecco allora la soluzione: eliminate tutti i luoghi in cui il divertimento potrebbe esplodere e sperate che quei giovani incoscienti si schiantino ogni fine settimana sulle sue strade! Solo così gli immaturi superstiti capiranno che il divertimento è annientamento, il divertimento è morte! Energia mentale e creativa dissipata malamente in attività improduttive! E allora sì che questi stupidi capiranno che l’unica via d’uscita è il costruttivo, serio, regolare, prolifico lavoro; energia pulita che si pone a vessillo contro lo sporco, distruttivo e disonesto divertimento! Certo, anche questo ha un prezzo, ma cosa non lo ha? Ma, infondo, cosa sono lo sfruttamento, la deprofessionalizzazione, l’alienazione, l’insoddisfazione, l’impossibilità di crearsi una vita propria e autonoma a fronte dei vantaggi personali e sociali che solo con l’adeguamento passivo alle regole del mercato economico posso acquisire? Non è certo con il divertimento che potrò essere riconosciuto come bravo ragazzo, onesto cittadino e buon lavoratore; non è certo con il divertimento che potrò essere accettato come elemento positivo della società e magari, se va bene, anche comprarmi un nuovo cellulare! Ma si sa come sono i ragazzi! A volte sembrano proprio non voler capire quello che è importante e utile per loro! Quello che è il vero senso della vita! Bisogna aiutarli, guidarli, mostrargli la retta via e toglierli ogni tentazione. L’importante è che i loro “bollenti spiriti” non esplodano o, quantomeno se esplodono lo facciano nei luoghi dedicati o, meglio ancora, nel bagno di casa loro così da non dare il cattivo esempio agli altri. Facciano ciò che vogliono: si ubriachino, si droghino, piangano e scopino. Ma lo facciano di nascosto! Che implodano, invece di esplodere! E che trovino luoghi isolati e nascosti per farlo! E che al mattino arrivino puntuali al lavoro! E che alla sera spendano tutti i loro quattro soldi in ciò che noi, brave persone, onesti cittadini e buoni lavoratori produciamo. Duemiladue. Settembre. Ore 5.00 del mattino. Due ragazze in uno di quei ghetti appositamente creati per contenere le energie distruttive di giovani senza valori. |
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