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La famiglia dei re

Post n°61 pubblicato il 25 Febbraio 2006 da kodomonoomocha
 

Mio padre e mia madre sono divorziati.
Avevo 3 anni.
Nella mia memoria non ci sono immagini di loro insieme.
Non ne ho mai sofferto della loro divisione.
Anzi.
Mia madre ricorda che quando ero piccola tra me e mio padre c'era una grande competizione per la sua attenzione.
Ma mia madre è una donna molto presuntuosa e poco obiettiva.
Non so quanto la cosa sia vera.

Mio padre si è rifatto una famiglia: la famiglia dei re.
Pochi rapporti e poca quotidianità nonostante l'affetto che mi lega a sua moglie e a mia sorella.
Destino comune dei figli delle persone divorziate: con un genitore si perde la quotidianità.
E la quotidianità è alla base di ogni rapporto.
Scarsi rapporti insomma con la famiglia dei re.

Scarsi rapporti e un tradimento.

Diciannovene rimasi incita di un tossicodipendente.
Mia madre rimase incinta contemporaneamente.
L'unico a cui potevo chiedere aiuto - aiuto economico, ovviamente - era mio padre.
Ma la figlia di un noto medico non poteva rimanere incinta a 19 anni e tanto più di un tossicodipendente.
Come avrebbe fatto a spiegare l'assenza di una mia laurea?
Mi voltò le spalle.
Mi tradì.
Non lo perdonai.
Non ci parlammo per due anni.
Poi volle riallacciare rapporti.
Lo lasciai fare.
Cominciammo a ribaciarci sulla bocca.
Lo facciamo tuttora.
Mi laureai con il massimo dei voti.
Mi portò in giro per il centro della sua città a vantarsi dei miei successi.
Non l'ho perdonato.

"Alla Simo chiedo il re di denari - grazie - di spadi - grazie - di bastoni - grazie e di coppe - grazie. Famiglia dei re!"

A quella mano ho perso la famiglia dei re.

Commenti al Post:
stexx67
stexx67 il 25/02/06 alle 21:32 via WEB
Asiago '93. Un locale, una tipa con due grandi occhi neri, un pò dark, una veloce intesa e poi fuori. Lei volle Varcare il cancello di un piccolo cimitero e ci trovammo in un posto a me già familiare. Nessuna suggestione. Era freddo, ci scaldammo unendo i nostri corpi a quelli degli altri, nel silenzio, al buio. L'indomani il solito jack al bar e l'invito ad unirsi a noi ad una coppia di ragazze milanesi. Passammo il resto della settimana insieme, notte e giorno,senza dormire,sparando cazzate a raffica,ridendo, ininterrottamente. Nemmeno il sesso riusciva a frenare le nostre esplosioni. I doppi sensi uscivano dalle nostre bocche altrettanto veloci e disarmanti dei nostri botta e risposta. A rendere ancora più interessante la situazione era la completa lucidità mentale,una sana euforia non condizionata da nient'altro se non dalla chimica espressiva della nostra intesa, dei nostri volti, degli occhi sorridenti come le nostre labbra nonchè da un partecipato e reciproco senso di affetto. Un momento raro, vissuto nel miglior modo possibile.Ridendo. La settimana passo in fretta, velocissima e indimenticabile, irripetibile.
 
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