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La famiglia dei fanti

Post n°62 pubblicato il 26 Febbraio 2006 da kodomonoomocha
 

Intorno ai 12 anni, mia nonna, quando ancora l'alzheimer era all'inizio, mi insegnò a fare le carte.
Mi insegnò i loro significati e la loro ermeneutica.
Mi insegnò come interpretare, insomma, i casuali verdetti delle carte.
Carte da briscola.
La lezione sui tarocchi, al contrario, non cominciò mai.
L'alzheimer la prese senza rimedio fino a che, qualche anno fa, sfinita dalla vita fece tirare a tutti noi, sua famiglia, un sospiro di sollievo.
Ma ormai era già morta da tempo.
Solo la disperazione filtrava ancora da quegli occhi vitrei e da quella bocca sdentata che urlava suoni senza senso.

Torniamo alle carte da briscola ed ai loro significati.
I fanti rappresentano, in genere, persone di sesso femminile:
- il fante di denari rappresenta la persona (se chi si sta facendo fare le carte è donna) o l'innamorata (se è uomo)
- il fante di bastoni rappresenta la madre o una donna portatrice di autorità
- il fante di coppe rappresenta un'amica o una donna vicina al cuore
- il fante di spade rappresenta una nemica o una donna che chiacchiera con malignità.

La famiglia dei fanti è la mia famiglia.
Anzi, la famiglia di mia madre: lei, suo fratello ed io. 
A qualche passo di distanza il fantasma di sua madre, un pò più in là quello di suo padre e sua sorella.

Mia madre.
Un punto di riferimento instabile, freddo e totalmente carente di comunicazione e comprensione.
Il mio punto di giudizio.
Il mio punto di equilibrio.
Il mio varco verso il resto del mondo, verso la realtà.
Il mio amore più grande.
La mia origine.

Donna bella, giovane, colta, presuntuosa, fredda, incapace di ascoltare e comprendere oltre al suo giudizio, oltre alla sua "forma".
Una forma strana, creata per inesistenti altri.
Una forma che va rappresentata (e creduta) come indipendente, onesta, intelligente, pulita, sensibile, distante e bella.
Una forma che non può lasciar trasparire un "sotto" di cui disinteressati altri devono rimanere ignari.
Un sotto congelato nell'assenza di parole e abbracci che non siano parole o abbracci in presenza di altri. Un sotto incomunicabile e incomunicato.
Un sotto nascosto anche a fronte dell'opportunità, a fronte della salute, a fronte dell'affetto...

"Ho deciso di andare al sert!"
"Ma se qualcun altro lo viene a sapere?"

Uno tra i tanti, tantissimi tradimenti perdonati.
Una tra le tante, tantissime delusioni spinte "sotto".

"Alla Simo chiedo il fante di denari - grazie - di spade - grazie - di bastoni - grazie e di coppe - grazie. Famiglia dei fanti!"

Mano dopo mano la famiglia dei fanti mi sta perdendo.

 
 
 
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