Creato da kodomonoomocha il 03/11/2005

ambaradam

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Disgusti

Post n°162 pubblicato il 23 Marzo 2007 da kodomonoomocha
 

Comincio a trovare questo blog noioso e triste.
Diafanizziamolo.
Vediamo se in questa luce le cose vanno meglio...
Vediamo se in parole in scomparsa qualcosa migliora.
Torno a scrivere in privato.
Per me, solo per me.

E che gli altri se ne vadano tutti a fanculo!


 
 
 

Noie

Post n°161 pubblicato il 21 Marzo 2007 da kodomonoomocha

Ma torniamo a parlare di me, da quest'aula diversa da quell di ieri.
Si,si sono ancora insegnante, ma questa volta di gente già grande... e a me i grandi mica sono mai piaciuti. E c'è poi questa tastiera a tasti grandi che non so più usare dai miei portatili. E poi c'è gente dietro che mi parla e che parla tra loro per risolvere un esercizio che mi costringe a stare qui.

Si, torniamo a parlare di me, da questo momento noioso ed improduttivo.
Momento? MMM forse qualcosina di più.
Sempre stanca, sempre stanca, sempre stanca, sempre stanca, sempre stanca.
E dire che sono solo due giorni che non mi faccio più.
Ma basta anche parlare di questo.

Quello che qui manca sono stimoli.
Sono sei mesi (o forse qualcosina di più) che neppure faccio sesso defilandomi da ogni occasione. E così anche i miei migliori amici mi hanno abbandonata. Addirittura le mestruazioni mi hanno abbandonata.
Che poi a pensarci neanche mi dispiace. Noie in meno.
La cosa grave è che quando l'esterno scompare, appare l'interno.

E allora mi ritrovo a pensare alle 1000 cazzate che - come qualsiasi altra persona al mondo - dico ogni giorno per nascondere le mie frustrazioni e le mie debolezze. E allora non dico che è papà a pagarmi la casa e lo zio a pagarmi l'assicurazione della macchina. E allora non dico che mi drogo ancora e non dico che mi sento persa. E allora non dico che mio nonno sta morendo e non vado a trovarlo e non dico che passo le giornate a dormire sul divano invece di lavorare inventandomi doveri o febbri che assolutamente non ho.
Che poi a pensarci bene neanche queste cose mi dispiacciono poi tanto. Noie in meno.
La cosa grave è che per tutta la vita passata ho lottato per avere tutt'altro. Volevo essere indipendente, autonoma, buona, brava.

Ma allora è stato tutto tempo sprecato?

Adesso, qui, non lo so. Adesso qui non so niente. So solo che tolta ogni noia, sono ancora annoiata. Annoiata e stanca. Annoiata, stanca e senza stimoli. Annoiata, stanca, senza stimoli e senza mestruazioni.

Torniamo a parlare di me.

 
 
 

Mascheramenti

Post n°160 pubblicato il 20 Marzo 2007 da kodomonoomocha

E mi ritrovo ad insegnare ad adolescenti inquieti.

Paradossi dell'esistenza.
Io che calcolavo metodicamente il limite dei 3 mesi di assenza l'anno [pena ancora il 7 in condotta spesso lisciato], ora - a trent'anni - li recupero tutti.

"Prof. ma lei è mai andata ad un rave? e al Cocoricò? e alla Mecca?", il bulletto
"Ma che cos'è un rave?", l'ingenuotta
"Prof. mi sa che la vice l'ha scambiata per una di noi!", il sornione.

Sono una di loro.
Sono una a cui chiedono risposte.
Sono una che teme di dargliele.
Sono un'insegnante!

Ma insegnante di cosa?

Sapessero quello che faccio chiusa nel mio salotto...

Eppure mi piace.
Uh quanto mi piace.

 
 
 

Riflessioni

Post n°159 pubblicato il 19 Marzo 2007 da kodomonoomocha
 

Ore 5.00 del mattino. Due ragazze in uno di quei bar di frontiera in cui si servono l’ultimo bicchiere della notte e il primo del giorno. Uno dei pochi bar di una città ipocritamente preclusa ai giovani e ai loro divertimento. Perché divertimento è rumore, è confusione, è libertà, è creatività, è confronto, è crescita. Perché il divertimento è imprevedibile, perché il divertimento è notte fonda. Perché il divertimento è distrazione e stanchezza; e distrazione e stanchezza producono inefficienza, producono ritardo, producono disattenzione rispetto agli obiettivi economici di un mercato di cui i giovani devono essere le forti braccia e le disponibili teste. Dove i giovani devono essere, per il loro stesso bene, lo strumento strategico, la risorsa di base, il motore propulsore, l’energia infinita. Dove i giovani devono essere protagonisti. Che importa poi se i loro desideri erano altri, che importa poi se la loro forza è sprecata, che importa poi se la loro energia viene sottopagata e sfruttata a favore di un sistema macroeconomico che porterà a tutti – anche a loro – il benessere economico e che consentirà a tutti – anche a loro – di sfruttare a piene mani i vantaggi del consumismo. Ecco allora la soluzione: eliminate tutti i luoghi in cui il divertimento potrebbe esplodere e sperate che quei giovani incoscienti si schiantino ogni fine settimana sulle sue strade! Solo così gli immaturi superstiti capiranno che il divertimento è annientamento, il divertimento è morte! Energia mentale e creativa dissipata malamente in attività improduttive! E allora sì che questi stupidi capiranno che l’unica via d’uscita è il costruttivo, serio, regolare, prolifico lavoro; energia pulita che si pone a vessillo contro lo sporco, distruttivo e disonesto divertimento! Certo, anche questo ha un prezzo, ma cosa non lo ha? Ma, infondo, cosa sono lo sfruttamento, la deprofessionalizzazione, l’alienazione, l’insoddisfazione, l’impossibilità di crearsi una vita propria e autonoma a fronte dei vantaggi personali e sociali che solo con l’adeguamento passivo alle regole del mercato economico posso acquisire? Non è certo con il divertimento che potrò essere riconosciuto come bravo ragazzo, onesto cittadino e buon lavoratore; non è certo con il divertimento che potrò essere accettato come elemento positivo della società e magari, se va bene, anche comprarmi un nuovo cellulare! Ma si sa come sono i ragazzi! A volte sembrano proprio non voler capire quello che è importante e utile per loro! Quello che è il vero senso della vita! Bisogna aiutarli, guidarli, mostrargli la retta via e toglierli ogni tentazione. L’importante è che i loro “bollenti spiriti” non esplodano o, quantomeno se esplodono lo facciano nei luoghi dedicati o, meglio ancora, nel bagno di casa loro così da non dare il cattivo esempio agli altri. Facciano ciò che vogliono: si ubriachino, si droghino, piangano e scopino. Ma lo facciano di nascosto! Che implodano, invece di esplodere! E che trovino luoghi isolati e nascosti per farlo! E che al mattino arrivino puntuali al lavoro! E che alla sera spendano tutti i loro quattro soldi in ciò che noi, brave persone, onesti cittadini e buoni lavoratori produciamo. Duemiladue. Settembre. Ore 5.00 del mattino. Due ragazze in uno di quei ghetti appositamente creati per contenere le energie distruttive di giovani senza valori.

 
 
 

Come Quando Fuori Piove

Post n°158 pubblicato il 08 Marzo 2007 da kodomonoomocha
 
Foto di kodomonoomocha

A volte mi sembre di vivere nella favola "I vestiti nuovi dell'imperatore".

Tutte queste ipocrisie, tutte queste esagerazioni, tutte queste evidenti bugie, tutte queste ovvietà. E ciascuno dietro la propria maschera. Che non neanche sarebbe male, perchè a me le maschere piacciono anche, non fosse che queste maschere devono avere anche quel che di ingenuità, di ignoranza, di superficialità, di stupidità...
E io non voglio essere ingenua, stupida e ignorante.
Io ho investito quasi ventanni della mia vita a studiare e non per un buon lavoro, una buona posizione, una buona vita. L'ho fatto per non credere a quelli che mettono il velo e soprattutto a quelli che
ogni tanto lo alzano o a quel coro che dice "ohhhhhhhhhh ma è verooooooooo".

Io voglio essere il bambino.
Lo voglio essere e lo voglio rimanere.
Al limite voglio essere il sarto disonesto.
Ma voglio vedere SEMPRE il re nudo.


 
 
 

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