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SMS "Ammendola-De Amicis". PON in lingua madre "Parole in azione"

Post n°27 pubblicato il 03 Maggio 2014 da catoneuno

Nell'ambito del Pon in lingua madre Parole in azione, che si è svolto presso la scuola secondaria di I grado "Ammendola-De Amicis" di San Giuseppe Vesuviano (NA), un folto gruppo di giovani corsisti provenienti dalle classi seconde ha sperimentato con entusiasmo ed assidua e fattiva partecipazione un corso di scrittura creativa, che ha contribuito a consolidarne ed a potenziarne le competenze linguistiche di base. Dopo la fase dell'accoglienza sono seguiti i moduli di analisi e rielaborazione linguistica, condotti sulla base di metodologie didattiche innovative, quali i lavori di coppia, i lavori di gruppo cooperativi ed i giochi di simulazione. Gli alunni sono partiti dalla comprensione di testi di varia tipologia per giungere alla stesura di brevi racconti originali, in cui hanno mostrato le loro qualità di giovani scrittori in erba. Di seguito i racconti da loro ideati, condivisi e redatti. Buona lettura a tutti!

 
 
 

L’avventura sull’isola misteriosa

Post n°26 pubblicato il 03 Maggio 2014 da catoneuno

 

 

4 agosto 1944

Io, Jane Wood ieri sono partita da Amsterdam per sfuggire alle invasioni tedesche e stanotte dopo 6 ore di viaggio l’aereo è precipitato su quest’isola apparentemente disabitata ed io sono l’unica superstite. S’è fatta notte e sono qui a scrivere in questa piccola caverna sperando che qualcuno possa leggere delle mie sofferenze.

 

6 agosto 1944

Stamattina ho visto delle belve selvagge: c’erano tigri, leoni e serpenti e sono scappata nel mio nascondiglio dove tuttora mi trovo, ma nel pomeriggio mi sono spaventata ancora di più: ho visto o, almeno credo un’ombra tra le piante.

 

8 agosto 1944

Oggi, finalmente, mi sono fatta coraggio e ho cercato di riavvistare quell’ombra  misteriosa, e sorpresa: era un magnifico ragazzo che appena mi ha visto si è spaventato ed è fuggito, ma io sono riuscita a raggiungerlo e abbiamo fatto conoscenza. Io subito me ne sono innamorata, era molto bello,  aveva i capelli biondi come il sole e gli occhi azzurri come il mare. Dopo un po’ di tempo trascorso insieme mi ha rivelato il suo nome: Alessandro.

 

20 agosto 1944

Stamattina ho litigato con Lui, per un motivo stupido, io innervosita me ne sono andata e ho pianto.

 

3 settembre 1944

Alessandro ed io abbiamo chiarito e stamattina siamo andati a fare una passeggiata che è finita male perché un serpente l’ha morso. Lui dice di sentirsi bene, ma a me sembra che stia male. Stanotte vigilerò con molta attenzione.

 

4 settembre 1944

Le condizioni di Alessandro sono peggiorate, gli è salita la febbre ed è diventato incosciente. Sono andata a cercare nei resti dell’areo un libro sugli antidoti che mi ha aiutato molto. L’antidoto era un’erbetta che sono riuscita a trovare vicino alla cascata, nel tragitto mi sono ferita perché una belva mi ha morso ma quando sono arrivata Alessandro ormai morente mi ha detto che anche lui sarebbe voluto restare con me.

 

5 settembre 1944

Un aereo sorvola l’isola ed io ho chiesto aiuto e fortunatamente l’aereo è riuscito ad atterrare e l’equipaggio mi ha riportato a Amesterdam e ora dopo un mese mi ritrovo nel mio caro e amato letto di casa mia.

 

8 marzo 2009

Mia nonna, morta da una settimana, mi ha lasciato in eredità la sua casa e quando sono venuta qui per traslocare ho trovato questo diario dove mia nonna, 65 anni fa, ha conservato i ricordi di quella grande e drammatica avventura. Credo che conserverò per sempre questo diario.

 

Rossella Cozzolino, Mariarosaria Iovino, Francesca Pagano, Giuseppe Guastaferro, Alessandro Palma.

 

 

 
 
 

Il coraggio di Tommy e la nascita dell’Associazione contro i tumori

Post n°25 pubblicato il 03 Maggio 2014 da catoneuno

Era il giorno 2 Novembre in cui Tommy, un bambino orfano di 11 anni, venne a sapere di avere un tumore al cervello a causa dell’inquinamento ambientale. Erano giorni molto tristi per Tommy e l'unica persona che poteva stargli vicino era Martina, la sua migliore amica. Arrivò il giorno in cui Tommy dovette essere ricoverato al Pascale, l’ospedale di Napoli specializzato nella cura dei tumori.

I mesi trascorrevano e intanto arrivò il 7 Gennaio, il giorno dell'operazione. Erano le ore 8:16 quando Tommy entrò nella sala operatoria. Si sentiva molto impaurito ma anche fiducioso del fatto di riuscire a superare il delicatissimo intervento. Così, con coraggio, entrò nella sala. Passarono tante ore prima della fine dell'operazione. Intanto Martina lo aspettava ansiosamente nella sua camera.

Quando l'intervento finì Tommy dormiva. Si svegliò il mattino seguente e trovò accanto a se Martina la quale aveva in mano un palloncino con sopra una faccia disegnata con i capelli colorati. Tommy si emozionò a vedere quei capelli a causa che, durane le chemio terapie, lui aveva perso i suoi. Il giorno dopo Martina ritornò nell'ospedale con una parrucca da cloun e un naso colorato. Gli occhi di Tommy si illuminarono perché dopo l’intervento per lui ogni cosa non aveva colore.

Furono mesi orribili e molto tristi per Tommy tra siringhe, cicli di chemio e la somministrazione di altre terapie. Passarono mesi e lui guarì. Così il 15 Giugno, non essendo più malato, lo fecero uscire dall'ospedale. Giorno bellissimo per Tommy anche grazie al fatto che era il suo compleanno. Però era un poco triste perché festeggiava da solo a causa del fatto che Martina era partita con i suoi genitori per una crociera. Tornò a casa e trovò Martina, i suoi compagni e la sua amica molto “stretta”: Gaia. Per Tommy fu un giorno spettacolare. Così i suoi amici, in suo onore, prima pulirono la città dai rifiuti e poi decisero di riunirsi per fondare un’associazione l’ACT, l’Associazione contro i tumori.

Ambrosio Carmen, Barroccio Iolanda, Casillo Chiara, Cutolo Andrea, Molaro Antonio

 
 
 

La Terza guerra mondiale

Post n°23 pubblicato il 03 Aprile 2014 da catoneuno

Nel 2154, scoppiò la Terza guerra mondiale, in occasione della quale si schierarono da una parte gli alieni e i robot e dall’altra gli esseri umani. Questa guerra scoppiò a causa di un invasione aliena. Lo scienziato Geremias Grenger, studiò per anni questa ribellione da parte degli alieni che, dopo un po’, si allearono con i robot. Geremias, insieme al suo aiutante Lorex, ipotizzò che questa invasione fosse scoppiata a causa della scarsa autostima degli alieni, che si consideravano inutili, però, c’erano degli alieni e dei robot che non erano d’accordo con la guerra. Uno di questi fu Bemar, un alieno che pensava positivo e una robottina di nome Licab, che era molto intelligente. I due si incontrarono per caso mentre passeggiavano a Lunar City, pianeta dei robot, divennero subito amici in quanto avevano molte cose in comune come l’amore per la pace. Da lì scoppiò anche una scintilla, infatti si innamorarono l’uno dell’altra ma non ebbero il coraggio di confessarlo. I due conobbero lo scienziato Geremias che li ospitava ogni pomeriggio, offrendogli uno stufato di cervelli e un bicchiere di olio lubrificante. Tra le tante conversazioni, seguiva, costantemente, quella della pace tra gli uomini, alieni e robot. Lorex osservò che lui, pur essendo mezzo robot, a causa di un terribile incidente causato su una navicella spaziale mal funzionante, non veniva esiliato ma Licab rispose dicendogli che questo non accadeva, perché era anche mezzo umano e quindi non era considerato un nemico della società. Geremias si illuminò, trovando immediatamente la soluzione al problema: per prima cosa andò sulla sua navicella spaziale a Lunar City, dove parlò con il re dei robot, mostrandogli Lorex, che pur essendo mezzo robot, non si considerava schiavo umano. Da allora i robot, capirono che si facevano solo paranoie e smisero di schierarsi con gli alieni che, dopo poco si arresero. La guerra terminò dopo due anni, nel 2157 con la pace in tutta la Galassia e Bemar e Licab confessarono finalmente il loro amore.

 

 

Cutolo Andrea, Iovino Mariarosaria, Franzese Antonia Dafne, Miranda Sara

 

 

 

 
 
 

Un'avventura spaziale

Post n°22 pubblicato il 03 Aprile 2014 da catoneuno

In un futuro remoto, un giovane ragazzo astronauta di nome David, stava svolgendo la sua missione che consisteva nell’andare sulla Luna, per vedere cosa c’era. Nel viaggio l’astronave si ruppe e precipitò su un pianeta sconosciuto da tutti. Iniziò a camminare senza meta, e camminando incontrò un cane da una forma strana, con gli occhi brillanti. Guardandolo meglio capì che era un vero robot e si chiamava A-21. All’improvviso il cane incominciò a correre e l’astronauta lo seguì, e vide un cartello con su scritto “ROBOT CITY”, una città immensa, piena di tecnologia e di amore. David entrò nella città e incontrò una giovane robot di nome B-18, una mamma responsabile e gentile, e il suo piccolo robot, C-17, un bimbo-robot socievole e giocherellone. C-17, si avvicinò a David e fecero amicizia subito. David raccontò la sua storia, alla famiglia robot, che lo invitò a restare con loro. L’astronauta avventuriero rimase qualche mese, ma nell’ultimo periodo sentì la mancanza di amici e parenti. Il giorno dopo ricevette una lettera dalla Terra che gli chiedeva di tornare subito, perché c’era una guerra in corso e avevano bisogno del suo aiuto. Così la notte stessa partì senza dire niente ai suoi amici robot. Arrivato nel suo paese natale, cercò di capire cosa era successo,e comprese che la guerra era solo una scusa  per farlo ritornare a casa. David così rimase sulla Terra e dopo lo raggiunsero B-18 e C-17, i suoi amici robot. Così rimasero insieme un po’sulla Terra e poi tornarono a “ROBOT CITY”.

Barroccio Iolanda, Santorelli Maddalena, Scala Michela, Antonietta La Marca

 
 
 
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