..........TU FIOR DE LA MIA PIANTA........
questo blog vuol parlare di violenza
violenze "insolite" ...ma non troppo, e ......purtroppo.
"solo chi ha subito tanta violenza è capace di tanta violenza" (Jung)
gentile visitatore esplora con attenzione qesto blog e soffermati a riflrttere....... e a
.... non calpestate i fiori ....
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l'uomo esprime il massimo dlla sua grandezza
quando s'inchina a carezzare un bambino
...grazie della visita e .....-del commento
Post n°24 pubblicato il 11 Dicembre 2010 da a.b.cyrano
Un bambino chiede al mondo: perchè sono cresciuto lontano dal mio papà? -È colpa tua, papà: sei tu il responsabile della tua assenza. È colpa tua se io son diventato grande senza di te-. -No- dice il padre- A cavallo del mio mustang io son venuto tutte le volte che il giudice aveva previsto. Io mi sono sempre presentato alla tua porta. Col sole e con la pioggia. Saltando i crotali ed evitando i coyote. Sono andato in caserma e ho fatto le denunce; ho guadato il grande fiume; mi sono azzardato nel territorio degli indiani; sono anche venuto coi gendarmi, ma non c’è stato niente da fare: quella porta non si è mai aperta. E intanto un saguaro mi cresceva nel cuore. No, quella porta non si è mai aperta. E non per colpa mia. Perché io ho implorato il mondo di aprirla, quella porta. Ho pregato Dio. Mi son sentito morire cento, mille volte. Ma da solo non potevo. Anche se sapevo che dietro c’eri tu. -Allora è colpa vostra!- dice il figlio ai gendarmi – è colpa vostra che sapevate e non avete fatto niente!- -Ma cosa potevamo fare noi, dovevamo abbattere quella maledetta porta? Per metterti fra le braccia di tuo padre? Non ci si può arrampicare su un cactus. Siam venuti tante volte, anche con lo sceriffo Joshua… abbiamo attraversato il deserto… e… avremmo potuto, sì, far rispettare la legge, ma tu ne saresti stato traumatizzato; e poi il giudice Brown ci avrebbe sgridato. Sgridato, sì… Anche se era stato proprio lui a emettere il provvedimento… No, noi non ne abbiamo proprio colpa. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Fin dove potevamo. Abbiamo sempre confortato tuo padre, gli abbiamo dato i moduli per le denunce e gli abbiamo offerto il whisky e il sigaro in caserma. Ma di più, credici figliolo, di più non potevamo. E’ difficile buttare giù una porta, ancor di più se aldilà c’è un bambino. La colpa è di chi quella porta l’aveva chiusa-. -E’ colpa tua, mamma! Tu avevi chiuso quella porta. -No, la colpa non è mia, cucciolo: io ho fatto quello che la giustizia mi consentiva di fare: la prova è che nessuno, neanche lo sceriffo, si è azzardato a buttarla giù, quella porta. Anche perché nessuno, credimi tesoro, si è mai presentato a prenderti. Nessuno è mai venuto qui al ranch. D’altronde il mio avvocato me lo aveva detto: le porte nel nostro grande paese non si buttano mai giù. Stia tranquilla signora, che è in una botte di ferro. Neanche il più forte dei bisonti sarebbe in grado di fare breccia. Il mio avvocato me l’aveva detto. E ha avuto ragione. -Quindi è colpa tua avvocato!- -No, io faccio il mio mestiere e il mio mestiere può essere anche, talora, quello di esasperare le persone; anche solo per ottenere un atto squilibrato. Ma io ho semplicemente dato un consiglio. Tua madre lo ha accettato. Poteva anche non farlo. In fondo, le mie, erano parole scritte nella sabbia del deserto. Io ho solo cercato di far ottenere alla mia cliente, a tua madre, il massimo tornaconto. Per quello ho studiato. Per quello sono pagato. Su quello ho giurato. Io non sono un cow boy, io non ferro i cavalli: ho agito sulla base di quello che ho imparato essere il modo di ragionare del giudice. Su quello ho modellato i miei pareri. Esattamente come le pareti friabili del canyon sono state modellate dai venti dell’altopiano. E non ho sbagliato: prova ne sia che lo psicologo del Tribunale ti ha messo sempre nelle mani di tua madre. Perizia dopo perizia. Denuncia dopo denuncia. Dollaro dopo dollaro-. -Allora è colpa tua, psicologo!- -No. Io sono solo il Consulente del Tribunale. Seguo il vento della prateria. E spesso, nel più recondito angolo del mio animo, soprattutto alla sera quando sono solo di fronte al mio whisky, mi sento il lacchè del giudice: io devo dire ciò che il giudice vuole sentirsi dire. Altrimenti non verrò più chiamato nei Tribunali e perderò tanti dollari. Ma non dirlo a nessuno, ragazzo. Ho anch’io una dignità. No. Non è colpa mia se non hai più visto tuo padre: io ho espresso un parere e sono pagato per questo. Un bambino non ha padre. Ha solo una madre. E a percorrere sempre la stessa traccia, si suda meno e non si sbaglia mai. Come le carovane nel deserto, ragazzo. Le carovane che vanno a Tucson. Ma io non sono un magistrato: è il giudice Brown che infine decide, non io. Se tua madre non ti ha consegnato venti, quaranta, cento volte a tuo padre, io non posso farci niente. Io non potevo verificare chi dei due diceva la verità: non sono mica un giudice, io-. -E’ colpa tua!- dice il ragazzo a voce alta indicando il magistrato – se io sono cresciuto senza un padre: è colpa tua che eri stato informato e non hai mai fatto niente!- Ma il giudice Brown ribatte : –Io sono oberato di compiti più importanti e meritevoli di attenzione che star dietro a due litigiosi che non hanno mai voluto fumare il calumet della pace; che vedere se un bambino ha veramente due genitori; che pensare a chi dei due genitori garantisce le migliori prospettive di vita. Devo seguire i furti di bestiame, gli assalti degli ultimi indiani alle diligenze e le distillerie clandestine… ho più compiti io che spine un cactus. Non posso stare dietro a tutto, io. Non posso essere esperto di tutto. Pensa che stamane non ho ancora avuto il tempo di bere il mio whisky al saloon, ragazzo. Pensa che a volte non ho neanche il tempo di aprirle le scartoffie. E così mi sono allenato a capirne il contenuto dallo spessore. Non ho più bisogno di aprirli i faldoni, io. E poi, ragazzo, a me hanno insegnato così: che con la separazione un genitore lo si perde quasi sempre ed è meglio, per te, per tutti, che quel genitore sia il padre. Sempre e comunque. Premuroso o menefreghista. E’ questo il tuo supremo interesse. Chi segue sempre la stessa pista non corre il rischio di perdersi. Non chiedermelo dove l’ho studiato e soprattutto dove ho trovato il tempo di studiarlo, ragazzo. Certo non nella Bibbia ma… è così; non è colpa mia se tuo padre è nato Uomo, è nato come un Negro in Alabama, cioè figlio di un Dio minore. Ma, vedi, non mi sbagliavo: anche lo psicologo, prima di andare ad ubriacarsi al saloon, me lo ha confermato. Ho fatto bene ad archiviare tutte le denunce di tuo padre: così tua madre ha dormito serena e tu non sei stato turbato. Questa sera io dormirò tranquillo e la mia coscienza sarà in pace. Come sempre. Domattina mi alzerò e, guardandomi nello specchio, non proverò vergogna. Perché io sono la legge. Io sono la giustizia. Che a volte può e deve essere feroce; come un coguaro. E pungente; come uno sperone. In piena autonomia e indipendenza io sentenziai la tua rovina, è vero: ma lo feci nel nome del popolo! Ricordalo, ragazzo della prateria. Non fui io a uccidere tuo padre- Vittorio Vezzetti "nel nome dei figli" |
Post n°22 pubblicato il 08 Dicembre 2010 da a.b.cyrano
Spagna: 350 false accuse al giorno, di mogli in fase di divorzio. Una casa danese ha prodotto un documento in cui ci mostra che in Spagna ci sono circa 350 denuncie false di abuso ogni giorno. Con "False accuse in Spagna", RVprodutions documenta che la legge spagnola discrimina glim uomini ed elimina il principi della presunzione d'innocenza, poichè gli uomini denunciati finiscono atomaticamente in carcere. Marzo 2004 la Spagna era in forte ascesa ed il premier Aznar si avviava alla terza vittoria elettorale. Ma quella mattina 200 persone vennero uccise in 4 attentati. Promettendo il ritiro della Spagna dalla guerra al terrorismo islamico, il Partito Operaio di Zapatero ottenne la maggioranza relativa ed andò al potere alleandosi con l’estrema sinistra femminista. Il 28 dicembre 2004, mascherata da legge contro la violenza domestica, vararono la Ley Integral contra la Violencia de Género. Oggi spagnoli riconoscono che ha provocato un “olocausto” di 600 morti all’anno, trasformando la Spagna in una “Guantánamo feminista“. Già dal primo articolo si vede che è una legge anti-uomo, anti-padre, anti-famiglia:
Il Giudice Sànchez Gasca riferisce di donne che usano la denuncia come strumento per evitare l’affido condiviso. Il Giudice familiare Serrano Castro ha usato il termine feminazismo e proposto il parallelo con la base di detenzione di Guantanamo. Dice: “uomini sono stati arrestati per il solo fatto di essere uomini, dopo una denuncia di abuso. Quante donne sono state arrestate per falsa denuncia? Nessuna. In privato, i politici mi dicono che ho ragione, ma che non lo possono dire pubblicamente. Si sta producendo un autentico genocidio” . Ogni giorno 9 spagnoli si suicidano. Il Giudice decano di Barcellona, Maria Sanahuja dice: “la Legge Integrale sulla Violenza di Genere costituisce una disgustosa violazione dei diritti fondamentali in Spagna. Si è creata una specie di follia nella legge, che crea l’abuso, la distruzione dell’onere della prova durante il processo e l’assenza della presunzione d’innocenza”. “Stiamo abusando di migliaia di bambini, migliaia di padri, migliaia di nonni”. Si stima che sono 3 milioni le persone che hanno sofferto. La avvocatessa Maria Teresa Olmedo Butler dice “molti giuristi sono in disaccordo con una legge che, tra l’altro, viola uno dei più sacri principi costituzionali: l’eguaglianza di fronte alla legge. Mi sono ribellata contro chi considera giusto dare pene più severe agli uomini solo per il fatto di essere uomini”. Jesus Ayala è stato minacciato e perseguitato per aver denunciato che oramai i bambini vengono chiusi nei centri anti-violenza femministi senza che i Giudici possano controllare, che i nomi e gli indirizzi degli uomini accusati di violenza di genere vengono pubblicati sui giornali. Il Diario de Sevilla titola “Per giustificare fondi europei si stanno gonfiando le denunce false” e riferisce che 67 associazioni chiedono alla Comunità Europea di indagare il Governo spagnolo per possibili malversazioni in 900 milioni di Euro di fondi europei concessi alla Spagna. Su altri forum si propone di chiedere aiuto al Tribunale Penale Internazionale di Strasburgo, competente per le violazioni dei diritti umani. Il Governo femminista ha messo fuorilegge le favole sessiste: Biancaneve, Cenerentola e la Bella addormentata nel bosco. Per i bambini spagnoli el Ministerio de Igualidad ha invece scritto la favola di Alba Aurora, la principessa femminista. Un documentario danese ci informa che, in questa “tragedia nazionale”, le spagnole fanno 350 accuse false ogni giorno, che nelle separazioni la polizia accetta le false accuse; l’uomo va direttamente in prigione; si è messo un potere eccessivo in mano alle donne; la mediazione è vietata. La attivista Guadalupe de la Fuente dice: “gruppi femministi si sono appropriati della legge e la usano in modo fraudolento”. L’avvocato Javier Perez-Roldan aggiunge: “quando viene fatta un’accusa, senza bisogno di alcun indizio o prova, si procede all’arresto. Gli uomini non hanno nessun diritto”. Il documentario conclude chiedendo: “il motivo è la vendetta femminista contro gli uomini: è giusto tutto ciò?” Ormai è chiaro che la vera violenza di genere è la calunnia femminista. |
Post n°21 pubblicato il 08 Dicembre 2010 da a.b.cyrano
20milioni di euro per distruggere famiglie.
25 novembre2010, 15:06 NAPOLI- Il piano, ha ancora spiegato la Carfagna, servira' a mettere in rete tutti i centri antiviolenza, a potenziarli la dove ce ne fosse bisogno, nonche' a potenziare il numero verde 1522. |
Post n°16 pubblicato il 28 Novembre 2010 da a.b.cyrano
Dichiarazione diritti umani: Art 16 :la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo stato al contrario 31 Gen. 2009 - ECO di BERGAMO "i maltrattamenti in famiglia stanno diventando un'arma di ritorsione per contenziosi civile durante le separazioni" avverte Carmen Pugliese del pool della procura di bergamo specializzata in reati sessuali e familiari, secondo i dati che vedono questo tipo di violenza aumentare in maniera significativa Carmen Pugliese una tiratina d'orecchi la riserva anche alle associazioni che operano a tutela delle donne: «Non fanno l'operazione di filtro che dovrebbero fare: incitano le assistite a denunciare da una relazione del sostituto procurarore Jaqueline Monica Maggi Onestà intellettuale vuole che..... si parli anche dei casi di "false" violenze o meglio di "false" denuncie di violenza subita potrebbe sembrare incredibile che si possa accusare qualcuno che si sa innocente di un delitto turpe quale quello di violenza sessuale.... eppur succede e neanche troppo raramente. .....solo in 2 casi su dieci si tratta di maltrattamenti veri - analizza il pm Pugliese-. Il resto sono querele enfatizzate ed uste come ricatto nei confronto dei mariti durante la separzione. "Se non mi congedi tot benefici, io ti denuncio" è la minaccia più freequentemnte utilizzata. % % % % % % % % % % % % 'E più facile sponsorizzare la donna nella violenza subita che si fa forte di secoli di sottomissione, piuttosto che quella manciata di uomini (che tanto manciata non è) che subiscono gli effetti devastaanti delle simulazioni di una violenza mai esistita e creata ad arte per risolvere velocemente e con tutti i benefici economici di una separazione... ....e dove nessuno parla del trauma dei minori La simulazione di violenza è un'altra violenza alle donne che hanno subito veramente violenza |
Post n°14 pubblicato il 28 Agosto 2010 da a.b.cyrano
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Post n°12 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da a.b.cyrano
documento dal sito: http://www.papaseparati.it/ Falsi abusi - salviamo la famiglia Ringrazio Dio, che mi ha dato e mi dà tuttora la forza di sopportare il dolore e l’offesa.
E’ la storia di un amore, che nel tempo è stato frustrato, deluso, tradito, massacrato. E che, a giudizio dello stato è divenuto “violenza sessuale”. L’idea di tenermi mia moglie, e salvare la mia famiglia, per lo stato ha costituito grave reato: e a chiunque semplicemente corteggi una donna oggi, compresa la moglie, vorrei suggerire: occhio, attenzione, tra un momento ti puoi trovare denunciato per molestie sessuali e condannato, specie se hai due soldi da spenderci sopra. Ai padri di famiglia raccomando la stessa attenzione, sperando che non tocchi a tutti la sorte che è toccata a me: da genitore sono stato tramutato a forza in meno, “sponsor” economico di una famiglia disintegrata, in cui pago per stare a distanza sia da mia moglie che da mia figlia. Quanto a quella che era la mia casa, dopo esserne stato sbattuto fuori, è diventata il tetto di tutti, senza che io potessi obiettarne alcunché. Sposatomi nel “credo” che avremmo condiviso il bene ed il male, mi sono ritrovato da solo a nutrirmi del male, mentre il bene (stipendio, figlia, casa, comodità), se l’è preso tutto lei. A me è rimasta la desolazione del nulla, a me rimane il carcere. E allora lo voglio dire, quanto siano inconcepibili le torture che i mariti e padri di famiglia, separati costrittivamente dai figli e obbligati a svenarsi a sproposito per mantenere gli agi di mogli fuggite e nullafacenti, in un sistema che pare congegnato prevenutamene per farli fuori togliendo loro tutto, compresa la dignità, subiscono ogni giorno.
Papa Woytila disse: “ non si può rimanere indifferenti davanti all’ingiustizia: chi è vittima non deve tacere e ad un tempo, non deve generare odio e violenza”. Io la violenza l’ho subita, non inflitta. Da diciassette anni subisco: come marito, come padre, come cattolico. E come cittadino, che in uno stato che non garantisce giustizia, equilibrio, tutela della famiglia, non si riconosce più. Mentre la chiesa deve piegare il capo di fronte all’invadenza delle leggi laiche nell’ambito dell’efficacia e del valore dei Sacramenti, che non è in grado di salvare e difendere dalla dispersione e dagli attacchi di un mondo sempre più privo di Dio, lo stato è assolutamente sovrano di se stesso, non tollera alcuna ingerenza, impone alla Chiesa e ai cattolici obblighi e limiti, decide che sentirsi mariti e padri nel vincolo cristiano è “ fuorilegge”, autorizza a prezzare la vita e i valori più importanti come merce da barattare nelle aule dei tribunali, dove si consumano delitti ben più gravi di qualunque violenza, lo stato laico si senta in diritto di giudicare e punire. Dopo la riforma del diritto di famiglia del 1984, non c’è stata più fine al peggio: uno stato dimentico del rispetto dovuto ai valori sostenuti dalla Chiesa cattolica,(rispetto garantito invece dall’articolo 7 della costituzione), ha avallato a passo rapido la morte della famiglia. Lo stesso matrimonio “concordatario”, di concorde al suo interno, non ha proprio niente, solo il nome. Anche questo aberrante fardello del laicismo non va taciuto: lo Stato no rispetta i Sacramenti, e chi crede e li venera, viene disintegrato. L’articolo 3 della nostra democratica costituzione recita: “… è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli… che… impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”. Belle parole, solo parole! Io gli ostacoli me li sono sempre visti ingigantire, moltiplicare, ad impedirmi l’esistenza, la serenità, la libertà. Sono un povero impotente, penalmente braccato, non voglio lamentarmi e fare la vittima incompresa. Ho raccontato i fatti, ho cercato di comprendere le ragioni anche oltre il mio ambito personale e privato: ho cercato di capire perché mi sia potuto capitare un calvario così insopportabile, pieno di menzogne e cattiveria. Ho scoperto che le ragioni sociali, politiche, economiche, culturali, storiche, esistono, sono molte, non trascurabili. E che quello che ho vissuto io è stato ed è continuamente vissuto da migliaia di altri pellegrini come me ridotti in mutande da leggi immorali. Alle donne rivolgo un consiglio: tenetevi lontane dal femminismo urlato e cialtrone delle piazze e dei talk show, donne di valore con testa e cuore capaci di cogliere torti e ragioni, donne cui è rimesso il destino di questa società malata, votata al suicidio finchè verrà manipolata da femministe incattivite col sesso opposto, vendicative, arrabbiate con la storia e forse anche con se stesse. In tribunale accusano, umiliano, pretendono e vengono credute e premiate. Arbitrariamente e maliziosamente abili a giostrare la delicata materia dei sentimenti del sesso, della maternità, decretano la rovina di altri esseri umani, totalmente depressi in ogni loro aspettativa di equità e di riscatto. Ogni quattro minuti un divorzio, cioè trecentosessanta divorzi ogni 24 ore… Un bel record, che l’ultima moda della cronaca nera condisce con un numero indescrivibile di (presunte) violenze sessuali. Ma anche le notizie più allarmanti vanno rilette con un minimo di senno, distinte con ragione, colte con intelligenza. Le accuse si provano, non basta una sola voce. Le donne, (alcune, maestre della menzogna) hanno scoperto ed imparato in fretta che il sesso è un arma, la più efficace, che la propria “fragile” conformazione fisica può essere strumento d’offesa letale,in barba alla propria proverbiale debolezza e sottomissione. La guerra dei sessi, per ora, l’hanno vinta loro, dati alla mano. Ma così il mondo non può andare avanti: siamo pieni di kamikaze senza saperlo, siamo nemici noi stessi del nostro futuro; guardiamo agli altri con sospetto e fastidio, li pensiamo nemici, li critichiamo per il velo delle donne, per le loro famiglie numerose, mentre il cancro del voto all’autodistruzione ce l’abbiamo addosso da soli, in un mondo che ha ucciso i valori, ha seppellito Dio, ha detto alla vita di arrangiarsi come può a vivere alla giornata, come capita, costi quello che costi. Mi sono tolto, come si dice, i sassi dalle scarpe, scrivendo la mia storia, raccontandomi allo specchio. Ma il dolore rimane. La rabbia pure. Potrei soccombere, togliermi la vita, cedere. Ma resisto nella fede che mi vede, nonostante tutto, ancora in piedi, con uno sguardo ad un futuro che spero migliore, per tutti. Preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio. Che la Chiesa si scuota, che lo stato si ravveda, così da rendersi conto che non si può, insieme, non tutelare la famiglia e che la famiglia deve essere protetta da entrambi. Ringrazio tutti i miei amici, preziosa sponda a cui attaccare nel mare in tempesta. Ringrazio la mia famiglia, che non ha mai tremato nei suoi valori, e soprattutto mia madre, nella quale ho sempre avuto, integre e perfette, quella bontà e semplicità che m’aspettavo di trovare anche nel mio matrimonio. E ringrazio Dio, che mi ha dato e mi da tuttora la forza di sopportare il dolore e l’offesa, consolandomi nella solitudine, sollevandomi dalla miseria dell’angoscia, nella fiducia profonda che “il male è meglio subirlo che farlo”.
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Post n°11 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da a.b.cyrano
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Post n°10 pubblicato il 13 Dicembre 2009 da a.b.cyrano
Solo il disagio psicologico del genitore può portare a tanta violenza psico-fisica sui propri figli mascherandola anche come forma di amore. Il disturbo del "genitore alienatore" attiva un programma di denigrazione contro l'altro genitore, tuttavia non è solo una semplice questione di "lavaggio del cervello" o "programmazione," poichè il bambino fornisce il suo personale contributo alla campagna di denigrazione...... |
Post n°9 pubblicato il 13 Dicembre 2009 da a.b.cyrano
La Sindrome di Stoccolma è una situazione psicologica in cui la vittima di una violenza fisica, o psico-fisica manifesta emozioni positive verso il suo aguzzino, che possono diventare coinvolgimenti, sentimenti, legami fino all'innamoramento..... paradossalmente più vi è coinvolgimento e drammaticità nella vicenda, più può manifestarsi, come se il lieto fine cancellasse l'evento. |
Post n°8 pubblicato il 13 Dicembre 2009 da a.b.cyrano
Nel contesto giudiziario, come per qualunque patologia, all'interno del "sistema globale degli antagonismi" i figli assumono spesso il ruolo di civili inermi in una guerra di dominio, veri sconfitti di una visione ideologica che individua un nucleo coniuge-genitori-figli nel ruolo della vittima e il coniuge-genitore soccombente nel ruolo del carnefice violento e crudele. Un distacco dalla realtà degli affetti genitoriali, che può scatenare la sindrome di alienazione genitoriale quando un genitore arriva a percepire i figli come non persone: come mezzi, cioè, per acquisire maggior potere nel conflitto, oppure come strumento per dare sfogo e soddisfazione a sentimenti di rabbia e disagio propri della sola "coppia coniugale". 'E il passaggio all'atto, il superamento della percezione e la perdita dei confini del sè, l'uso diretto dei figli come arma/scudo, nel conflitto della "coppia coniugale", uno dei fattori che può portare all'insorgenza della PAS |
" io ti proteggerò ...ti stringerò e mai niente ti farà del male Io ti accarezzerò e poi ti cullerò per farti addormentare. E ti canterò canzoni, ....quando fuori tuona il temporale. E sempre ti sussurrerò quelle dolci parole che so ti fanno star bene. Sarà un amore diverso grande come l'universo che il tempo non potrà toccare. " (da: amore diverso E. Finardi) |
Post n°5 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da a.b.cyrano
Se il martedì, mi trovassi a percorrere la via ove c’è il circolo sportivo ove fa calcetto mio figlio e casualmente lo dovessi incontrare mi sentirei dire “oggi non è il tuo giorno” e se sempre casualmente il giovedì lo dovessi incontrare davanti alla scuola lo metterie in difficoltà perchè anche quello non è il mio giorno. Così è stato insegnato dal disagio materno. .......caro piccolo amore mio capirai che a voler bene non esiste giorno comandato o giorno proibito
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Post n°4 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da a.b.cyrano
Dichiarazione diritti umani: Art 16 :la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo stato al contrario 31 Gen. 2009 - ECO di BERGAMO "i maltrattamenti in famiglia stanno diventando un'arma di ritorsione per contenziosi civile durante le separazioni" avverte Carmen Pugliese del pool della procura di bergamo specializzata in reati sessuali e familiari, secondo i dati che vedono questo tipo di violenza aumentare in maniera significativa Carmen Pugliese una tiratina d'orecchi la riserva anche alle associazioni che operano a tutela delle donne: «Non fanno l'operazione di filtro che dovrebbero fare: incitano le assistite a denunciare
da una relazione del sostituto procurarore Jaqueline Monica Maggi Onestà intellettuale vuole che..... si parli anche dei casi di "false" violenze o meglio di "false" denuncie di violenza subita potrebbe sembrare incredibile che si possa accusare qualcuno che si sa innocente di un delitto turpe quale quello di violenza sessuale.... eppur succede e neanche troppo raramente. .....solo in 2 casi su dieci si tratta di maltrattamenti veri - analizza il pm Pugliese-. Il resto sono querele enfatizzate ed uste come ricatto nei confronto dei mariti durante la separzione. "Se non mi congedi tot benefici, io ti denuncio" è la minaccia più freequentemnte utilizzata. % % % % % % % % % % % % 'E più facile sponsorizzare la donna nella violenza subita che si fa forte di secoli di sottomissione, piuttosto che quella manciata di uomini (che tanto manciata non è) che subiscono gli effetti devastaanti delle simulazioni di una violenza mai esistita e creata ad arte per risolvere velocemente e con tutti i benefici economici di una separazione... ....e dove nessuno parla del trauma dei minori La simulazione di violenza è un'altra violenza alle donne che hanno subito veramente violenza
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VIOLENZA PSICOLOGICA
....piccolo amore mio,
i giocattoli,
i giocattoli che tanto desideravi,
il tuo papà riusciva farli
arrivare a te
ma il "disagio" di una mamma
che
......non te li negava,
...non te li buttava,
......ma
li riponeva
in vista
sulla tua scrivania,
impedendoti di giocarci ! ! ! ! !
.......
"amore mio grande"
tu
che hai potuto scegliere
ti sei rifugiato
dal tuo papà
lasciando
i soprusi
le angherie
le violenze
di un disagio
............
ora
il tuo papà
sempr più confuso
da una lunga storia
che non trova
mai la fine
rischia
di non sapere più
comprendere le tue esigenze
ora che
stiamo ritrovando
il "piccolo amore mio"
il compagno dei tuoi giochi
.....tuo fratello
....VERSO LA LIBERTĀ
....sei venuto a me
come alternativa
ad una grande punizione...
....sei venuto a me
contro il tuo "controllato" volere
....sei venuto a me
con un "indotto" timore
ma tu non sai,
piccolo amore mio,
che è solo il primo passo
per uscire
dalla tua prigionia,
per avere
desideri da sognare,
per far crescere
ali per volare
. . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . .
.....UN ANNO DOPO
ora
che hai imparato a camminare
tu non lo sai ancora,
non lo sai,
ma stai per volare
vola amore mio,
vola senza paura
vola tranquillo come l'aquila
vola attento come il falco
vola veloce come la rondine
vola alto,
vola alto come il gabbiano
...vola ! ! ! ...vola ! ! !
..vola libero ! ! !
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ADNKRONOS: CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
manifestazione contro
la violenza sulle donne
Roma, 28 nov.2009
Hanno sfilato per le vie di Roma
per dire 'no alla violenza
contro le donne',
contro lo sfruttamento del corpo
a fini politici ed economici
e per una scuola che educhi
alla convivenza civile
tra i sessi e la liberta'
di scelta sessuale e di genere.
Secondo le organizzatrici
della manifestazione,
alla quale hanno aderito
giovani dei centri sociali,
coordinamenti femminili,
le femministe 'storiche'
ma anche diversi uomi
…e
un provocatore.
...... un uomo distribuiva
un volantino provocatorio
la simulazione di violenza
e' a sua volta una violenza
contro le donne
che hanno 'veramente'
subito una violenza". ….
dal sito:
criminologia.it
false violenze
di Jacqueline Monica Magi
(Sostituto procuratore
della Repubblica
presso il Tribunale di Pistoia)
Onestà intellettuale vuole |
.......
DICHIARAZIONE UNIVERSALE
DEI DIRITTI UMANI
Articolo 12
Nessun individuo potrà essere
sottoposto ad interferenze arbitrarie
nella sua vita privata,
nella sua famiglia...
Articolo 16
3) La famiglia è il nucleo
naturale e fondamentale
della società
e ha diritto
ad essere protetta
dalla società e dallo Stato.
...IN CONTRADDITORIO
........
le associazioni
che operano a tutela delle donne:
«Non fanno l'operazione di filtro
che dovrebbero fare:
incitano le assistite a denunciare
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