Creato da anais148 il 18/04/2007

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*25 maggio 2012, Royal Albert Hall. Il giorno dei giorni*

Post n°1143 pubblicato il 23 Agosto 2012 da anais148

È  po’ troppo presto per fare un bilancio di questo 2012...ma, al di là di come andranno i prossimi mesi, penso di poter già dire che una delle esperienze più belle che mi è capitato di vivere in questo anno bisesto (e un po’ tanto funesto) è stato il concerto di Luciano alla Royal Albert Hall. Sono già passati tre mesi ma il ricordo è ancora ben vivo dentro di me. L’acquisto dei biglietti, l’attesa, il luogo, la persona che era con me...tutto ha contribuito a rendere speciale questo concerto. Tutto è partito da un rumour, divenuto poi ufficiale, che ci ha fatto sognare un po’ più forte. Valutate le infinite possibilità, controllati i voli e gli hotel, sentito chi c’era da sentire, mi sono imbarcata in questa nuova avventura che mi avrebbe portato a vedere chi c’era da vedere. Ricordo benissimo il momento dell’acquisto dei biglietti, un’esperienza a dir poco tragica che ci ha tenuto con il fiato sospeso per ore e ore: come da copione (perché oramai TicketOne ci ha troppo spesso abituati a situazioni del genere), un minuto dopo l’inizio della prevendita i biglietti, di qualsiasi settore, erano già non disponibili. Panico: non sapevamo cosa fare. Dopo esserci più e più volte, io e la Lisa (che per l’occasione aveva sfidato neve, divieti e quant’altro) abbiamo deciso che l’unica cosa da fare era quella di respirare (innanzitutto) e aspettare. E l’attesa per fortuna non è stata vana anche se non ci ha premiate come ci aspettavamo: Arena, sedicesima fila, né troppo vicino, né troppo lontano, ma comunque contente di poterci essere! E da lì, da quel lontano, freddo e nevoso 10 febbraio è partito il nostro countdown, che ogni giorno si arricchiva di speranze, ipotesi e fantasie che ci portavano ad affrontare la quotidianità sotto decisamente tutto un altro punto di vista. Il viaggio verso Londra, il caldo inaspettato, il dolce peregrinare tra monumenti e tradizioni…tutto sottendeva un’ansia da pre-concerto che, ad un certo punto, non riuscivo più a controllare. E quando finalmente i cancelli si sono aperti, all’emozione si è pure aggiunta una sorta di incredulità, perché mai avrei immaginato di poter assistere ad un concerto proprio lì, nel tempio della musica londinese. Dopo esserci accomodate nel nostro fantastico posto, frutto di uno scambio dell’ultima ora, esserci raccontate tutto ciò che non ci eravamo ancor dette, guardandoci finalmente negli occhi, io e Lisa abbiamo aspettato pazientemente il grande momento. O meglio, io ho atteso pazientemente, mentre Lisa, ho scoperto poi, osservava strategicamente l’andirivieni di persone, tant’è che – ad un certo punto – mi ha proposto di spostarci verso la seconda fila, che ancora rimaneva vuota. La voglia di essere ancora più vicina, praticamente sul palco, ha vinto l’iniziale titubanza e, dopo un po’, non ci preoccupavamo neppure dell’eventuale figuraccia che avremmo fatto se ci avessero scoperto, anche se – ogni volta che vedevamo la maschera avvicinarsi – era un sussulto. Evidentemente però eravamo destinate alla seconda fila perché da lì non ci siamo più spostate e finalmente lo spettacolo è iniziato...e la Royal Albert Hall è stata subito Sotto Bombardamento, con un Luciano in forma strepitosa, bello quanto a Campovolo che spesso e volentieri volgeva lo sguardo verso di noi...e ogni volta, Lisa potrà confermarlo, era un vero e proprio colpo all’anima. Sotto Bombardamento, Quando canterai la tua canzone, Sulla mia strada, chicche come Almeno credo, Ho perso le parole,  Il centro del Mondo e Il campo delle lucciole,  “inediti” come A.A.A. qualcuno cercasi, M’abituerò e Ora e allora...le emozioni si sono susseguite veloci e, mai come in quel momento, mi sono sentita in diritto di sentirmi leggera. Ricordi, dediche, aneddoti...tutto ha contribuito a rendere questo concerto indimenticabile e per certi versi unico.

 
 
 
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