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*Di partenze e ritorni*

Post n°1113 pubblicato il 21 Settembre 2011 da anais148

Non mi sono mai piaciuti i silenzi e le assenze, ma forse in questo caso erano necessari per fare un po’ il punto della situazione, per capire cosa non andava e cosa invece funziona. Il percorso che ho intrapreso da un po’ mi ha portato a dare delle risposte a domande che nemmeno sapevo di dovermi porre. Domande che mi hanno dato maggiore consapevolezza della direzione che ho scelto di seguire. Non sempre è facile, lo so: chi mi conosce sa meglio di me che spesso inciampo in qualche crisi che mi fa vedere tutto nero, che mi porta a sminuire i miei progressi, a non avere certezze. Ma quando qualche spiraglio entra a far luce mi accorgo che questi momenti “no” sono più che positivi, perché mi ridanno il senso delle priorità. Sempre piena di impegni, costantemente di corsa, spesso tendo a non soffermarmi su ciò che è importante per me, su ciò che è fondamentale per la mia felicità e mi ritrovo ad accumulare cose, esperienze ed emozioni senza dare loro il giusto senso e la giusta collocazione e dando forse un’idea di superficialità che non mi appartiene. Ecco allora che l’ennesima crisi ha portato a nuove scelte, a nuovi obiettivi che cercherò di raggiungere con maggiore determinazione. Inizia l’autunno...inizia una nuova stagione anche per me...che spero mi aiuti a trovare ciò che cerco.

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Commenti al Post:
lisa_m
lisa_m il 21/09/11 alle 12:19 via WEB
Neanche a me piacciono le assenze ed i silenzi, ma a volte, effettivamente, sono necessari per capire e per ripartire con più motivazione, con l'entusiasmo che serve per raggiungere gli obiettivi più ambiziosi!! In bocca al lupo!! :-)
 
Bluemonet1977
Bluemonet1977 il 21/09/11 alle 21:10 via WEB
I tre alberi C'erano una volta, in cima ad una montagna, tre alberelli che sognavano quello che avrebbero fatto da grandi. Il primo guardò le stelle che brillavano come diamanti al disopra di lui. "Io voglio custodire un tesoro, disse. Voglio essere ricoperto d'oro e voglio essere tempestato di pietre preziose. Sarà lo scrigno più bello dei mondo". Il secondo albero guardò il piccolo ruscello che scorreva scintillando verso l'oceano. "Io voglio essere un gran veliero, disse. Voglio navigare su vasti oceani e trasportare re potenti e regine. Sarò la nave più forte del mondo". Il terzo alberello guardò nella vallata sottostante e vide la città dove uomini e donne si affaccendavano. "Io non lascerò mai questa montagna, disse. Voglio diventare così alto che, quando la gente si fermerà per guardarmi, alzerà gli occhi al cielo e penserà a Dio. Sarò l'albero più grande del mondo". E passarono gli anni. Caddero le piogge, brillò il sole e gli alberelli divennero grandi. Un giorno tre boscaioli salirono sulla montagna. Il primo boscaiolo guardò il primo albero e disse: "E un bell'albero. E' perfetto." In un lampo, con un colpo di accetta, il primo albero cadde. Pensò dentro di sé: "Sto per diventare un magnifico scrigno! Custodirò uno splendido tesoro." Il secondo boscaiolo guardò il secondo albero e disse: "Un albero vigoroso. Proprio quello che andavo cercando." In un batter d'occhio, con un colpo di accetta, il secondo albero cadde. "Navigherò ormai su vasti oceani, pensò il secondo albero. Diventerò una grande nave, degna dei re." Il terzo albero si sentì venir meno quando il boscaiolo lo guardò. "Qualsiasi albero mi va bene", disse. E in un attimo, con un colpo di accetta, il terzo albero cadde. Il primo albero si rallegrò quando il boscaiolo lo portò dal carpentiere, ma questi era davvero troppo occupato perchè gli venisse in mente di pensare ci fabbricare degli scrigni! E, con le mani callose, trasformò l'albero in una mangiatoia per gli animali. Così, l'albero che un tempo era stato bellissimo, non era nè ricoperto d'oro, nè ripieno di tesori. Era ricoperto di segatura e pieno di fieno per nutrire gli animali affamati della fattoria. Il secondo albero sorrise quando il boscaiolo lo trasportò verso il cantiere navale ma, quel giorno, a nessuno sarebbe venuto in mente di mettersi a costruire un veliero. A forza di martellate e di lavoro di sega, l'albero fu trasformato in una semplice barca da pesca. Troppo piccolo, troppo fragile per navigare su un vasto oceano e perfino su un fiume, fu portato su un laghetto. Tutti i giorni trasportava carichi di pesci morti, dal pessimo odore. Il terzo albero divenne molto triste quando il boscaiolo lo tagliò per trasformarlo in grosse travi che accatastò nel cortile. "Ma che è successo?, si chiese l'albero che un tempo era stato molto grande. Io desideravo soltanto di rimanermene sulla montagna e di pensare a Dio!" Passarono molti giorni e molte notti. I tre alberi dimenticarono quasi i loro sogni... Ma, una notte, la luce d'una stella dorata illuminò il primo albero, proprio mentre una giovane donna deponeva il suo neonato in una mangiatoia. "Avrei proprio desiderato fargli una culla...", mormorò il marito. La madre strinse la mano del padre e sorrise mentre la luce della stella brillava sul legno ben levigato. "Questa mangiatoia è magnifica", disse. E subito il primo albero seppe che custodiva il tesoro più prezioso del mondo. Altri giorni e altre notti passarono... ma una sera un viandante stanco ed i suoi amici si ammassarono nella vecchia barca del pescatore. Mentre il secondo albero vogava tranquillamente sul lago, il viandante si addormentò. Scoppiò all'improvviso il temporale e si alzò la tempesta. L'alberello fu preso da un tremito. Era consapevole che, con quel vento e quella pioggia, non avrebbe avuto la forza di trasportare in salvo tante persone! Il viandante si svegliò. Allargò le braccia e dìsse: "Pace! Taci, calmati!" La tempesta si calmò con la stessa rapidità con cui era scoppiata. E subito il secondo albero seppe che stava trasportando il re dei cieli e della terra.Qualche tempo dopo, un venerdì mattina, il terzo albero fu molto sorpreso quando le sue travi furono cavate fuori dal mucchio di legna dimenticata. Trasportato in mezzo alle grida di una folla irritata e beffarda, rabbrividì quando i soldati inchiodarono su di lui le mani di un uomo. Si sentì orribile e crudele. Ma la domenica mattina, quando il sole si alzò e la terra tutta intera vibrò d'una gioia immensa, il terzo albero seppe che l'amore di Dio aveva tutto trasformato. Aveva reso il primo albero bello. Aveva reso il secondo albero forte. E, ogni volta che la gente avesse pensato al terzo albero, avrebbe pensato a Dio. E questo era molto meglio che essere il più grande albero del mondo. Ciascuno dei tre alberi ebbe quello che aveva sognato, in modo diverso da quello che aveva immaginato. Non sappiamo mai i sogni di Dio per noi
 
Bluemonet1977
Bluemonet1977 il 21/09/11 alle 21:10 via WEB
Ci son Silenzi che son necessari, fisiologici. Seminare per poi cogliere i frutti al momento opportuno. Quando forse meno l'aspettiamo. Chissà. L'etimologia di crisi dal verbo greco krino = separare, discernere, giudicare, valutare...scrutare i segni del Destino, interpretarne i consigli, ogni più piccolo bisbiglio....dubito ergo sum...sapere chi siamo e cosa vogliamo, ma la vera risposta sta nel cammino, anche quando ci siam sperduti e non riusciamo ad intravedere il sentiero...continua a camminare Anais...continua a camminare...shhhhh...continua a camminare....andrà tutto bene...
 
 
anais148
anais148 il 04/10/11 alle 16:17 via WEB
:)
 
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