Creato da anais148 il 18/04/2007

*Orizzonti*

...in continua definizione! Si parte sempre da dove si vuole arrivare...

 

 

*Necessitą*

Post n°1165 pubblicato il 11 Settembre 2012 da anais148


Lady Gresham: "Che sta facendo?"

Mr. Wisley:   "Scrive"

Lady Gresham: "Non si può porvi rimedio?"

 

[from BECOMING JANE]

 
 
 

*11 settembre*

Post n°1164 pubblicato il 11 Settembre 2012 da anais148

 
 
 

*Se non ora, quando?*

Post n°1163 pubblicato il 11 Settembre 2012 da anais148

Da sempre considero settembre il mese dei nuovi inizi: tutto riparte e la mente sembra essere più propensa ai buoni propositi, dopo la pigrizia dei mesi estivi. E puntualmente, con settembre, mi ritrovo a “sognare un po’ più forte” e a riempire le mie giornate di progetti, cose da fare e speranze. La voglia di eliminare quella nota critica sul mio fisico (meglio conosciuti come chili di troppo) mi ha portato verso nuove attività, che spero diano presto i loro (sperati) frutti. Ed ecco allora che spinning, trx e crossfit si sono aggiunti alla palestra e al nuoto, regalandomi sensazioni contrapposte...benessere (mentale) da un lato, e un corpo massacrato (manco fossi andata in miniera o non avessi mai fatto sport) dall’altro. Ma, dal momento che non si vive di solo fisico, con settembre sono pure partiti nuovi progetti per arricchire la mente: inizierà proprio stasera il corso di fotografia che tanto aspettavo. Un’esperienza che per me ha un valore tutto speciale, visto che potrò condividerla con il mio adorato papà, che di passioni negli anni me ne ha trasmesse un bel po’. Ma in progetto poi ci sono pure un corso d’inglese, uno di scrittura creativa, un master, i progetti con l’associazione culturale di , le serate al cinema, il project 10 books (che merita un post tutto per sé!)...insomma penso di avere materiale sufficiente per non annoiarmi...si prospetta un autunno caldo e spero ricco di soddisfazioni.

 
 
 

*Becoming Jane*

Post n°1162 pubblicato il 10 Settembre 2012 da anais148

Jane Austen è una giovane donna in età da marito nell'Hampshire del 1795. Educata dal padre alla letteratura e alla musica, sogna un matrimonio con sentimento. Di tutt'altro parere sembra essere sua madre, ansiosa di accasarla con l'aristocratico e impacciato Sir Wisley, nipote della facoltosa Lady Gresham. L'arrivo in campagna di Tom Lefroy, irlandese sfacciato avviato dallo zio alla carriera giuridica, sconvolgerà gli equilibri della piccola comunità rurale. Invaghitosi, ricambiato, dell'orgogliosa Jane, Tom ispirerà col suo amore il cuore e le pagine della Austen.
Come si diventa Jane Austen? Rinunciando al sentimento, accettando il proprio status di zitella e concentrandosi sul comportamento sociale della borghesia del primo Ottocento. L'educazione sentimentale della scrittrice inglese anticipa i temi che la stessa Austen approfondirà in seguito nei suoi romanzi: gli affari amorosi delle fanciulle, l'eterno binomio mente e cuore, etica ed estetica, ragione e istinto, i gruppi di famiglia, il ballo. Che sia l'Elizabeth di Orgoglio e pregiudizio, la Marianne di Ragione e sentimento o la Anne di Persuasione, la giovane protagonista è sempre lei, Jane, una donna determinata a seguire le ragioni del cuore grazie a un padre indulgente e affettuoso e nonostante una madre compromessa col "sistema" e fermamente convinta della bontà delle proprie iniziative.
Contro l'ipocrisia elevata a norma di vita dell'aristocrazia britannica e contro l'anacronismo che costringeva figlie e mogli in una condizione di immaturità psicologica e culturale, Jane si proponeva come un modello di donna emancipata. Julian Jarrold, prima ancora che sui nodi e sullo sviluppo della vicenda, si sofferma sul carattere della protagonista, sottolineando le vibrazioni e le sfumature di una donna in grado di controllare le pulsioni del cuore con un'eccezionale forza di volontà e tuttavia capace di attirare a sé l'attenzione del disinvolto Lefroy fino a scuoterlo dalla sua volubilità. La storia dell'amore impossibile della Austen per Tom Lefroy diventa (anche) un pretesto per radiografare il tessuto sociale dell'epoca, arcaico e rigidamente pregiudiziale.
Al regista interessano i dinamismi di gruppo, i microcosmi e le regole che li governano: il rito del cibo, con le sue liturgie della disposizione degli invitati intorno alla tavola, il rito della danza con il ballo della stagione invernale, che restituisce l'affanno celato sotto le educate conversazioni e i cortesi inchini. Se le tematiche affrontate sono lontane dal gusto moderno, Jarrold accentua l'attualità dei romanzi e della biografia della Austen cercando di rendere fisiche le emozioni, permettendosi quello che non poteva la compita narratrice, per il semplice fatto di non averlo conosciuto e verificato. Un plauso meritano i due protagonisti, Anne Hathaway e James McAvoy, capaci di trovare le giuste misure recitative per vestire con credibilità i “costumi” di fine Settecento.

 
 
 

*Brezny...consiglia*

Post n°1161 pubblicato il 07 Settembre 2012 da anais148

La vita ti mette continuamente alla prova.
A volte i suoi stimoli sono bizzarri,
i suoi quesiti sono difficili da risolvere
e ti colpiscono con ininterrotta intensità.
Altre volte i suoi enigmi e le sue lezioni sono piacevoli
e ti danno tutto il tempo per trovare una soluzione.
In ogni caso, le prove della vita ti offrono la possibilità
di diventare più intelligente
nel cuore e nella mente.
Ti sfidano a sfruttare al massimo le tue capacità
e ti invitano a ridurre la tua sofferenza.
In questo momento, stranamente,
puoi scegliere che tipo di prove preferisci.
Ricordati solo che più sono interessanti,
maggiori saranno le gratificazioni.

 
 
 

*Giovedģ*

Post n°1160 pubblicato il 06 Settembre 2012 da anais148

È giovedì, come al solito affollato di impegni, di scadenze ben impresse sui miei inseparabili e utilissimi post-it. È un giovedì di piacevoli scoperte, di nuove consapevolezze, di clic che tardavano ad arrivare. Come di consueto, la mattina è stata dedicata al consulente, che devo dire ha cambiato atteggiamento nei miei confronti: da un’iniziale diffidenza sulle mie reali competenze (con tanto di visita a sorpresa per verificare il mio operato) siamo passati con il tempo a un rapporto sempre più insolito, fatto di conversazioni a 360°, che toccano sempre meno il lavoro. Sto scoprendo una persona totalmente diversa, sempre con brutte scarpe (ahimè), ma decisamente più interessante di quello che lascia trasparire. Una persona che mi sta soprattutto rivalutando nel lavoro (cosa non da poco), scoprendo che forse qualcosa so fare. E se questo può essere visto come un segnale positivo, meno lo è il constatare come oramai io sia circondata da persone che, per il solo fatto di avere l’uso della parola, promettono, dicono, organizzano solo a parole, salvo poi accampare scuse nel momento dei fatti. Tollero sempre meno chi fa tanti discorsi senza alcun seguito, chi ti dice la parola giusta salvo poi tirarsi indietro. E di parole giuste tra noi non ce ne sono state ieri e meno male! Sarà che oramai me ne hai davvero fatte troppe ma la tua indifferenza verso qualcosa di veramente importante, imprescindibile da me, mi ha fatto capire che non posso continuare a darti tutte le attenuanti del caso, giustificarti senza alcuna ragione. L’ennesima dimostrazione del tuo innato egoismo mi ha fatto capire che tutto il buono in questa storia ce lo metto solo ed esclusivamente io. Sono bastate quelle poche parole per farmi vedere ciò che veramente sei, per far scattare quel clic che servirà a vestire di indifferenza ciò che è stato tra di noi.

 
 
 

*Lezione di vita*

Post n°1159 pubblicato il 06 Settembre 2012 da anais148


L'unica forza che smuove i cuori è l'esempio.
Il gesto che accompagna o sostituisce le parole.

MASSIMO GRAMELLINI

 
 
 

*Riflettendo*

Post n°1158 pubblicato il 05 Settembre 2012 da anais148

Piove e forse questo tempo riesce a insinuarsi anche in me, alimentando quella vena di malinconia che di solito riesco a tenere sotto controllo. Sono giorni strani, pieni di propositi e – nonostante tutto – affollati di pensieri. Come al solito, avrei bisogno di giorni di 36 ore per riuscire a fare tutto ciò che mi prefiggo, o forse – come mi ricorda sempre mia mamma – dovrei semplicemente focalizzarmi su pochi, semplici obiettivi alla volta. E poi ci sono i pensieri, che spesso mi portano verso dove non vorrei effettivamente andare. Il trentesimo compleanno di una carissima amica, la sua gioia nel farmi rivedere i regali ricevuti, mi ha istintivamente portato a ripensare al mio di trentesimo compleanno, uno dei giorni più brutti della mia vita, in cui la persona che più amavo mi ha umiliato senza farsi nemmeno uno scrupolo. Ricordo ancora la sensazione di vuoto che ho provato quella sera, in cui tutte le mie speranze di “sistemare le cose” si sono perse in uno sguardo che da ormai troppo tempo non riconoscevo più. Quanto ho pianto quella sera, ancora mi vengono i brividi a ripensarci e so bene che non dovrei, ma è volte è inevitabile...in fondo “ho messo via un po’ di legnate, i segni quello non si può, che non è il male né la botta ma purtroppo il livido”.

 
 
 

*Ciao Michael Clark Ducan*

Post n°1157 pubblicato il 04 Settembre 2012 da anais148



Sono stanco, capo.

Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia
Stanco di non poter mai avere un amico con me
che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché.

Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini.
Stanco di tutto il dolore che io sento,
ascolto nel mondo ogni giorno,
ce n'è troppo per me.

È come aver pezzi di vetro conficcati in testa sempre,
continuamente.
Lo capisci questo?



IL MIGLIO VERDE

 

 

 
 
 

*

Post n°1156 pubblicato il 03 Settembre 2012 da anais148

 
 
 

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E adesso che sei
dovunque sei,
ridammelo indietro
il mio pensiero.
Deve esserci un modo
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