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LA LEGGE DEL MARE E QUELLA DEGLI UOMINI STOLTI
Post n°352 pubblicato il 04 Novembre 2011 da Superfragilistic
http://www.sicilia24h.it/linosa-sbarcati-nella-notte-quattro-clandestini_7312/ Gli occhi di due donne, pregni di tutta la sofferenza del mondo, si incontrano e lo guardo di ognuna di loro arriva fino al centro del più intimo spazio dell'anima dell'altra; ambedue sono figlie del mare: l'una perché dal mare è arrivata, l'altra perchè la sua esistenza è legata ad uno scoglio che al mare deve la vita e la morte. Lei nella piccola isola del Mediterraneo, siciliana ma così tanto vicina alla terra d'Africa, cui il mare ha strappato il marito, vive in solitudine il dramma di un'economia ormai in declino, legata ad una pesca che ormai non rende più tanto da poter dar da mangiare ai suoi figli. Nera l'altra donna, con i grandi occhi marroni, raccolta dalle mani pietose del nonno pescatore contro le leggi che lo vietano. Raccolta insieme a suo figlio ed a quella creatura che si porta in grembo. Nascosta nella casa dell'altra perché non debba essere arrestata e riportata da dove è venuta, fuggendo per due anni dalla crudelta e dalla violenza che, inflittale nel corpo sotto gli occhi del suo bambino, l'ha resa suo malgrado di nuovo madre. E la creatura che nasce tra le braccia dell'altra donna, renderà per sempre uniti i loro destini. Ora sono sorelle e lo sa bene la donna nera ancora abituata a vivere legami mediati dalla natura. Ma lo sa anche l'altra che vive in un luogo tanto ostile dove la cosiddetta civilizzazione non ha ancora invaso completamente il cuore degli uomini. Gli stranieri arrivano, quando vivi e quando morti, e su quel luogo dove è il mare a dominare su tutto, non possono valere le leggi dell'uomo ma solo quelle del mare. Per questo i vecchi sono stati sempre avvezzi a prendere decisioni insieme ed oggi non possono accettare di obbedire a chi dice loro di abbandonare alla propria sorte chi cerca di raggiungere le loro coste. Al loro umano sentire si oppone però la Legge, quella vestita dalle divise, quella che obbedisce ai comandi di uno Stato in cui la pietà e la fratellanza non sono più valori fondanti. E le mani pietose di chi accarezza e soccorre uomini e donne ormai stremati, vengono allontanate da freddi comportamenti rispettosi di qualcosa tanto lontano dall'umanità. Accettare di obbedire a quella legge disumana provocherà la morte interiore e l'urgenza a ribellarsi. Perché loro sono lontani ed ancora non completamente controllabili ed il mare gli ha insegnato ad accogliere chi arriva. Infine la donna nera riuscirà a lasciare l'isola attraverso un gesto riparatore di chi, giovane figlio di quella terra, paga l'intima ed inconfessata colpa di aver rifiutato soccorso ad altri uomini e donne lasciati morire per salvare se stesso. Sullo sfondo un'Italia ormai disumana, avvezza ai piaceri effimeri che nessuno deve disturbare. Che sia fatto salvo il diritto dei turisti a divertirsi senza vedere o sentire o sospettare che qualcosa di tragico sta avvenendo e che quelle acque limpide e cristalline in cui sono venuti ad immergersi, grondino di vite e di oggetti della memoria perduti per sempre. Il dolore cosmico sembra emergere da quelgli sguardi e dalle poche ma essenziali parole che in questo filme, perché di u film si tratta, vengono pronunciate. Dopo la musica è un bel film a far da nutrimento alla nostra aoima spezzata e ridotta alla servitù ed in generale la cultura, il sapere, il non chiudere gli occhi davanti al dolore degli altri, i buoni sentimenti, le buone scelte anche se dure e contrarie alla legge, potranno salvarci.
FOTO DAL SITO:http://www.sicilia24h.it/linosa-sbarcati-nella-notte-quattro-clandestini_7312/ |
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