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IL ROGO DELLA CULTURA A NAPOLI

Un avamposto della cultura, un polo di straordinaria importanza per Napoli e quella parte di essa che strenuamente combatte contro la morte di una città ormai in crisi di ossigeno: la Città della Sci5enza da due giorni ha cessato di esistere. Meta di studenti e di visitatori da ogni parte d'Italia e del mondo, la Città della Scienza, in questa realtà politico economica in cui la Nazione versa, paga le conseguenze di una politica distratta dai cavoli propri e non attenta alla ormai presa totale di potere da parte della camorra. Camorra ampiamente rappresentata nelle figure politiche sempre emergenti e votatissime nell'ultima sciagurata tornata elettorale, gradite ai cittadini campani che ne hanno decretato la vittoria. Non credo sia estraneo alla vicenda il risultato elettorale che regala la Campania alla destra: un risultato che, infatti, premia i maggiori responsabili degli sfasci avenuti a partire dall'insediamento della giunta Caldoro, certo succeduta a quella Bassolino che però, nonostante gli inquietanti risvolti, aveva avuto alcune illuminate figure come, ad esempio, l'assessore Di Lello che aveva dato uno straordinario impulso al lancio di una Napoli e di una Campania 'internazionale'. 

L'elezione di De Magistris al Comune di Napoli, che pareva avrebbe determinato un radicale cambiamento a favore di quella parte della cittadinanza che non aveva voce, sopraffatta dai gesti quotidiani di una camorra insita negli atteggiamenti e nel modo di essere dei più, non ha invece portato a nulla salvo la creazione di una mega isola pedonale o di piste ciclabili subito occupate dalle bancarelle abusive e da ogni sorta di munnezza. Mentre il De Magistris si occupava di fare carriera politica, la città ha continuato ad essere sporcata, invasa, concussa, ha continuato a far prevalere quella parte che ne costituisce il substrato 'culturale' utile alla camorra e di cui la malavita si nutre. Città come Napoli e Salerno venivano private del diritto alla mobilità pubblica senza che si levasse un solo grido di protesta ed ora che anche la Sita, che fino a ieri assicurava gli spostamenti regionali, si ferma perché affamata dalla Regione Campania amministrata dalla destra camorristica; destra in cui si riconoscono i cittadini visto che la premiano.

E' veramente uno choc e qualcosa che non si comprende pensare ad una Campania di destra visto che per il passato la Campania, nel suo complesso, ha virato sempre verso sinistra con punte di destra nelle zione di forte infiltrazione camorristica, come il casertano e l'hinterland napoletano, oltre l'area paganese sarnsee. Certo il messaggio arrivato alla camorra, nei più alti livelli, è che oggi tutto è possibile, anche distruggere un polo di straordinario impatto culturale, economico, scientifico come appunto la Città della Scienza. CCredo si possa accostare quanto accaduto agli attentati ai Georgofili di Firenze cosa che non accadrà perché si Sto arrivando! siamo troppo presi dale vicende grilline  da poter avere  il tempo per pensare alla fine di Napoli. Ora tutti sono solidali ma non credo che questa attenzione durerà più di una settimana o di un mese. Nè ho sentito prendere coscienza al Sindaco De Magistris dell'importanza di dare segnali forti come amministrazione comunale, ma solo parole che sanno più di indagini che di presa di posizione di un Sindaco. Ora quale sarà la prossima mossa? non sappiamo ma a noi cittadini guardare i lazzi e gli scherzi di Grillo e dei suoi bambini, così lontani dai nostri problemi, ci fa girare le palle vorticosamente perché tati di noi ci hanno esso la faccia e l'impegno per cambiare le cose ed ora si sentono veramente soli. Penso agli uomini ed alle donne di Libera contro le mafie, ai volontari che lavorano a Scampia o ai mille altri volontari di tante e tante associazioni ignorate dalla 'politica' . Lavorare ancora? e per chi e per che cosa? questo mi chiedo oggi e vorrei non avere  ragione ma sento di non esserne lontana.