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L'ITALIA SENZA NAPOLI CASERTA E CALABRIA SAREBBE PRIMA IN EUROPA: BRUNETTA DIXIT

PECORE VITTIME DELLA DIOSSINA

ROMA (11 settembre) - «Se non avessimo la Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, o meglio se queste zone avessero gli stessi standard del resto del Paese, l’Italia sarebbe il primo Paese in Europa». Così Renato Brunetta oggi su Il Giornale.

Il ministro definisce la conurbazione Napoli-Caserta «un cancro sociale e culturale. Un cancro etico, dove lo Stato non c’è, non c’è la politica, non c’è la società». Per dare un’idea, racconta di quando si tenne il primo consiglio dei ministri a Napoli, Per l’emergenza rifiuti in Campania: «La città era vuota. Qualcuno agli angoli delle strade ci faceva il segno con il dito medio. Gli intellettuali napoletani disquisivano se il termovalorizzatore di Acerra fosse idoneo sì o no. E stavano con la merda sopra i capelli». Mi ricordo «il freddo morale psicologico ambientale di quella giornata. Me lo ricordo. Ed è il segno più tragico, forse più dei mucchi di spazzatura per le strade, di una società, di una cultura e di una classe dirigente se non morte, tramortite».

Queste alcune delle incredibili parole uscite dalla bocca di uno che dovrebbe essere un Ministro di questo Paese. Oggi in un'intervista lo stesso personaggio,difendendo le sue parole  rivolgeva, come suo solito,  insulti a chi le aveva commentate che, a suo dire, non avrebbe letto i due libri che lui ha scritto sul tema, dei quali suggeriva titolo e casa editrice, continuando poi nell'incredibile accusa. Incredibile non per la facile equazione: via Napoli Caserta e la Calabria e saremo i primi, ma per la fonte della critica, ovvero lui, ministro di un Governo, quello del Pidduista Berlusconi.

Ed allora partiamo da Berlusconi e dalle sue frequentazioni della Campania dove qualcuna, facendo molto arrabbiare Veronica, otteneva che il suo paparino andasse alla festa di compleanno per i suoi 18 anni. Non era a Montecarlo o nelle esclusive ville della Sardegna che si svolgeva il festino, ma in quel napoletano. Lo stesso territorio dove la camorra, ben istruita dai capi clan ( vedi Cosentino ), aveva organizzato la grande emergenza dei rifiuti, ovverosia l'esasperazione di una situazione già trascinatasi per almeno 10 anni. La munnezza si era alzata fino ai primi piani degli stabili ed ogni tentativo di rimuoverla o di mandarla altrove era stato impedito dai clan. Si erano usate anche le tifoserie violente per non accogliere, ad esempio, nella Sardegna che si era offerta, quella spazzatura da smaltire. Tutto perché, fatto cadere Prodi, anche qui usando mezzi leciti ed illeciti come compravendite di alleati, l'emergenza rifiuti di Napoli, insieme a quello sulla sicureazza, avrebbe dovuto essere il cavallo di battaglia della campagna elettorale. Si stabiliva un patto di ferro con i casalesi: voi mi raccogliete i voti per il Pdl, Berlusconi vince e voi fate sparire la munnezza da Napoli. In cambio la politica del Governo che nascerà sarà manovrata dagli uomini che il territorio, napoletano e casertano, deciderà che debbano entrare nei posti chiave. Ecco così Cosentino andare ad occupare il posto al CIPE dopo il miracolo munnezza sparita ( che poi sparita non è ma solo finita in un sito clandestino come la regola casalese detta). 

Dice il Brunetta che la 'città era deserta e qualcuno ci faceva il gesto con i dito medio': ma se il loro più grande alleato e, manco a dirlo, Ministro di questa Repubblica, il dito medio lo alza contro i valori massimi di questa Repubblica, vogliamo condannare un popolo o magari quegli unici che almeno hanno avuto il coraggio di alzare un dito medio al passaggio di quei pagliacci che ci governano e di quella malavita che rappresentano? o di contestare Acerra ed il suo inceneritore con tutte le vicende costruttive e di tangenti che ne avevano accompagnato la costruzione.

Un popolo abbandonato dallo Stato viene da questo individuo trattato come bubbone da estirpare: Perché, dicw awmpre lui, qui lo Stato c'è. Ma Dio santo, lo Stato siete voi ed al Governo voi ci state. Invece di propagandare una riforma della pubblica amministrazione che non c'è e che nessuno vede e che, a parte togliere i soldi in tasca a chi è tanto sfortunato da ammalarsi, non ha prodotto nulla in termini di efficienza perché i Dirigenti sono sempre peggio e scelti dalla politica, invece di dirsi tanto bravo vada da quella gente e chieda a quelli di loro che a causa della diossina e degli altri veleni sotterrati lì  e portati da ogni parte del mondo, si sono ammalati, o hanno avuto lutti in famiglia, cosa pensano di lui, del suo Governo e di chi dovrebbe proteggerli dalla malavita ed invece la mavita l'ha portata a Roma, nelle stanze del potere. Facciamo una cosa Ministro Brunetta: i casertani ed i napoletani, insieme ai calabresi - ma non i malavitosi ma piuttosto tutta la gran parte di persone perbene - mandiamoli in Libia insieme anche agli extracomunitari schiavi della camorra e dei poteri che voi sostenete, vuoi vedere che sennò questi si svegliano e cominciano a ribellarsi ed a chiedere i loro diritti. Mandiamo tutti da Gheddafi. La Sicilia non c'è bisogno, tanto è già staccata. Prendiamo delle forbici e ritagliamo lo stivale. Ghe penso mi qua e ghe pensa lui in Libia. Così avremo una bella Italia, prima in Europa, con un bel capo del Governo che declama contro i giudici e gli alleati di governo in terra russa. Ma pur sempre un bel Paese. Primo in Europa ad avere un capo del governo pidduista e non accusato di alto tradimento. Ma sempre primo in Europa. 

MA CI FACCIA IL PIACERE!  E NON VENGA PIU, PER FAVORE, NELLA NOSTRA BELLA TERRA A TRASCORRERE LE SUE VACANZE:  LA SUA FACCIA NON CI PIACE E SOPRATTUTTO LEI NON CI PIACE MA NON PERCHE' E' NANO, CHE NESSUNO DI NOI E' COSI' MORALMENTE BASSO DA APPIGLIARSI A TARE FISICHE, MA PERCHE' VERAMENTE IL SUO CUORE E' TROPPO VICINO AL BUCO DEL CULO!