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IL SANGUE DELLA LIBIA
Post n°301 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da Superfragilistic
Una strage di proporzioni grandiose sta consumandosi sotto gli occhi del mondo inerme; giornalisti vengono picchiati e cacciati a forza dal paese perché non restino testimoni di tutto quel sangue di giovani vittime che, in queste e nelle precedenti ore, si sta riversando sul selciato delle strade di una Libia che fatica, molto più di altri Stati, ad uscire dall'incubo in cui era costretta a vivere. E ci viveva senza che nessuno se ne curasse perché, come diceva ieri sera il profugo intervistato ad Annozero, semplicemente non si parla, non si è mai parlato di uomini e di donne, ma solo di petrolio e di denaro, tanto denaro. Ed il denaro, si sa, non puzza quando si tratta di spartirsi la torta e quando si tratta di sostenere, con il petrolio, la folle corsa di una civiltà, quella dei consumi o meglio, visti i tempi, quella dei profitti. Ed in nome dei guadagni e dei profiti pubblici e privati, una falsa sicurezza si è contrabbandata come collaborazione del Governo libico; mentre ben altro era se, come ci stanno facendo vedere oggi alcuni telegiornali, la collaborazione consisteva nel reprimere con forza e con violenza, ogni giusto anelito a fuggire dalla povertà, dalla miseria, dal regime che frustrava le libertà personali costringendo gli uomini a tacere o a morire. Le immagini ci mostrano pareti impregnate di sangue innocente, fatto sgorgare a forza di botte e di torture inflitte senza il minimo gesto di pietà. Parole ci raccontano di mercenari oggi venuti fin qui per uccidere chiunque, uomini, donne e bambini, anche se molto piccoli come quello di 9 mesi straziato non si sa in nome di cosa e di chi. Non c'è consolazione a tanto dolore. Non c'è giustificazione e resta solo l'inferno per una tanto ingiustificabile carneficina operata scientificamente casa per casa, senza pietà, senza fermare la propria mano. E mentre tutto questo strazio si consuma, benchè ognuno ne conosca l'entità, nessuno può fare nulla se non condannare, minacciare, porre veti ad un dittatore con manie di grandezza ormai completamente fuori di sé o del quale, forse, solo oggi il mondo conosce appieno il vero volto. Da parte dell'Italia addirittura senza nessuna ferma condanna, almeno fino a ieri, contro un esercizio di violenza tanto crudele ed anzi, addirittura, con falsi atteggiamenti inclini più al vassallaggio che ad un rapporto privilegiato. Abbiamo, anzi hanno, accolto Gheddafi con ogni onore ed accontentando ogni suo schizofrenico capriccio. In queste ore è in atto una mattanza nelle strade mentre negli alberghi i giornalisti vengono ammassati ed invitati ad andare via.
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